Saxa Gres al ministero: “Ecco tutte le date del nostro piano”

Francesco Borgomeo ha presentato il piano di rilancio del gruppo Saxa Gres, focalizzato sulla ceramica green e sull'economia circolare. Il piano include un nuovo investitore entro 90 giorni, espansione all'estero, e il completamento degli investimenti. Borgomeo sottolinea le sfide, criticando la burocrazia e la scarsa promozione del Made in Italy green.

Ci sono le date. E ci sono le cifre. C’è la conferma che sta entrando un nuovo investitore. È la rotta tracciata oggi nella sede del Ministero delle Imprese e del made in Italy dall’azionista di riferimento del gruppo Saxa Gres, Francesco Borgomeo. Ha presentato il piano di rilancio del gruppo, principale polo di produzione della ceramica green nel centro sud Italia.

Affiancato dal professor Roberto Mazzei ha spiegato cosa intende fare alla sottosegretaria Fausta Bergamotto, agli assessori all’Industria Michele Fioroni (Umbria) e Roberta Angelilli (Lazio), ai sindacati e ad Unindustria.

Il socio in arrivo

Francesco Borgomeo

Il piano illustrato al Mimit prevede entro 90 giorni l’arrivo di un nuovo socio investitore che supporterà il rilancio del gruppo. Il suo ingresso nel capitale sociale era stato anticipato nei mesi scorsi durante un confronto in Regione Lazio ed ufficializzato a dicembre nel momento in cui era stata presentata l’offerta vincolante di acquisto. (Leggi qui: Il socio americano di Borgomeo per riportare in quota il sogno Saxa).

Borgomeo ha ripercorso la conversione all’economia circolare di tre stabilimenti: la ex Marazzi di Anagni (ora Saxa Gres), la ex Ideal Standard di Roccasecca (ora Grestone), la ex Tagina di Gualdo Tadino (ora Saxa Gualdo): tre fabbriche – ha spiegato – che erano chiuse ed a cui si è data una nuova mission industriale, portandole a produrre pavimentazioni da esterno con innovativi e brevettati processi produttivi di economia circolare.

A rallentare il progetto sono stati covid e speculazione sul gas “ma non abbiamo mollato e non abbiamo perso un solo posto di lavoro” ha affermato Borgomeo. Ricordando che “sono stati investiti negli anni oltre 130 milioni di capitali privati, a fronte di 3 milioni di finanziamenti pubblici a fondo perduto“.

Il crono programma

Il nuovo impianto di frantumazione Grestone

Nel piano sono previsti il completamento degli investimenti alla Grestone di Roccasecca che terminerà la trasformazione entro il 2024, con la prima ripartenza dei forni entro l’estate dell’anno. Anche Gualdo vedrà ripartire il forno da metà anno. Mentre Anagni continua la produzione come da otto anni: non si è mai fermata.

Il piano prevede un’espansione commerciale all’estero con l’acquisizione di reti commerciali in America e Germania, ma anche la realizzazione del biodigestore di Anagni in società con Saf SpA, la società pubblica formata da tutti i Comuni della provincia di Frosinone. E la conclusione dell’iter di quello di Gualdo Tadino, con un investimento di circa 70 milioni.

Ostacoli insormontabili

Francesco Borgomeo

L’azienda ha anche chiesto con forza “una concreta attenzione da parte delle Istituzioni alla promozione del Made in Italy green nei progetti di rigenerazione urbana”. In parole più semplici, l’utilizzo dei prodotti Saxa che nascono in Italia e vengono scelti per la maggior parte del fatturato invece dall’estero: come ha fatto l’Asian Art Museum di San Francisco. Borgomeo ha evidenziato “l’invasione di prodotti di dubbia provenienza in termini di tutele del lavoro e dell’ambiente”.

Ha puntato il dito sulla lentezza della burocrazia. Ad Anagni hanno aspettato sette anni prima di avere tutte le autorizzazioni definitive. “Anni ed anni di iter burocratici insormontabili, l’avversione del business dei rifiuti, covid e speculazione sul gas hanno caratterizzato questo periodo. La forza delle nostre innovazioni e dei nostri prodotti ci ha permesso di superare tante difficoltà e l’interesse di nuovi investitori conferma la bontà del progetto. È un dato che deve essere evidenziato vista la grande disinformazione che circola sul nostro gruppo, in merito ai fondi pubblici utilizzati”.