Scontro in Consiglio: è degenerazione urbana

Scontro in Consiglio Comunale sulla Rigenerazione Urbana. "Il tema deve prima essere discusso in Commissione". "Ci impedite di parlare". Sul mercato in centro invece c'è più possibilità

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

È stato l’argomento che ha fatto litigare la rissosa amministrazione guidata fino allo scorso febbraio dal sindaco Carlo Maria D’Alessandro. È stato il tema che ha fatto discutere anche il nuovo consiglio comunale: quello che si è riunito ieri sera per la terza seduta nell’era del sindaco Enzo Salera. Possono cambiare le casacche, i colori, la posizione dei posti in Aula: ma la rigenerazione urbana rimane comunque indigesta a tutti gli schieramenti. Questo è un dato di fatto.

Piccola nota per i non addetti ai lavori: la Rigenerazione Urbana è la norma regionale per riqualificare le zone degradate delle città, prevede agevolazioni per chi ristruttura nelle aree fatiscenti, creando così un nuovo contesto urbanistico, riqualificando i quartieri, possibilmente cercando di non demolire ma di far convivere vecchie e nuove strutture.

Non c’è bisogno di spiegare che in base a come vengono scritte le regole, la Rigenerazione Urbana può diventare un business per qualcuno oppure può diventarlo per la città.

Degenerazione Urbana

L’assise cittadina è filata via liscia fino al punto numero 6 all’Ordine del Giorno cioè quando il presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo annuncia la proposta di deliberazione sulla rigenerazione urbana. È una proposta presentata dai consiglieri di opposizione: dal mancato sindaco Mario Abbruzzese, fino a  Salvatore FontanaMichelina BevilacquaMassimiliano Mignanelli ed all’ex bi sindaco Peppino Petrarcone. 

È subito bagarre. In sostanza la maggioranza sostiene che l’argomento non può essere discusso in consiglio comunale. La motivazione è scritta nel parere dell’Ufficio Tecnico che il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo legge. In ogni caso: mette ai voti la questione, se dibattere o non dibattere l’argomento in assise.

L’opposizione va su tutte le furie. Mario Abbruzzese monopolizza il microfono, parla anche senza autorizzazione. Salvatore Fontana si alza in piedi e accusa l’altra ala dell’assise: “Ci state mettenn u bavagl“.

È l’inizio di un parapiglia verbale che porta i due schieramenti a discutere in modo rumoroso. Tutti gridano, uno contro l’altro come nella celebre scena della commedia “A Spasso nel tempo” dove, durante una partita di calcio al Colosseo, Christian De Sica e Massimo Boldi con le rispettive tifoserie si scambiavano insulti e sfottò. Insomma l’aula Di Biasio diventa una bolgia.

Scontro pure sull’iter

In tutto questo caos Mario Abbruzzese resta incollato al microfono. Il presidente Di Rollo fatica a contenere il parapiglia verbale. Il delegato agli eventi culturali Danilo Grossi, abituato ad altri consessi, guarda i protagonisti attonito. E ad un certo punto si alza ed esce dall’aula. 

Si susseguono una serie di interventi per lo più estemporanei tanto che la gente al di fuori dell’Assise fatica a seguire l’andamento dei lavori. Ci si accapiglia anche sull’iter che ha portato la delibera in Consiglio. In sostanza la maggioranza sostiene che comunque, prima dell’approdo in assise, la delibera avrebbe avuto bisogno del parere della Commissione Consiliare competente.

Il parere non c’è per due motivi. Il primo è che le Commissioni sono state istituite nel Consiglio della settimana scorsa: non c’è stato il tempo di esaminare niente. Secondo, la proposta doveva comunque essere portata in Consiglio entro i venti giorni canonici previsti dal regolamento sulle richieste sottoscritte da un quinto dei consiglieri comunali. Quindi nessun passaggio nella commissione consiliare.

Mi consenta presidente – con calma apparente Mario Abbruzzese – se queste sono le motivazioni lei non doveva portare questa delibera in consiglio“. 

E No consigliere Abbruzzese, sarebbero scaduti i venti giorni di tempo per inserire la vostra richiesta nell’ordine del giorno“, controbbatte la Di Rollo – Comunque nessuno le ha dato la parola. Quindi pongo a votazione la non discussione del punto all’odg“. 

Non ci fate parlare

Insomma benzina sul fuoco. È in questo momento che l’assise diventa incandescente. Un dipendente rivolgendosi ad uno spettatore si lascia scappare: “È proprio vero che l’amministrazione peggiore è sempre quella che deve venire“. Un briciolo di buon senso insito nella testa dei consiglieri comunali fa si che gli animi si stemperino.

Si procede alla votazione per appello nominale, l’opposizione decide di fare dichiarazione di voto. “Visto che non ci fa parlare signor Presidente“, dice polemico l’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese al presidente d’aula Barbara Di Rollo

Si alza dunque anche Salvatore Fontana che al momento del voto dice: “Questo è un atteggiamento antidemocratico. State togliendo dalla discussione questa tematica per un cavillo. E per un cavillo avete anche evitato il passaggio in Commissione. Avete annullato una discussione, non avete voluto confrontarvi. Il sindaco ha dichiarato, e questa è una cosa molto grave, che la Rigenerazione Urbana deve essere presentata dalla maggioranza che guida l’amministrazione. La realtà è che non siete in grado di entrare nel merito della discussione“.

La votazione si conclude con 13 voti a favore, tutta la maggioranza, 6 contrari, l’opposizione e 1 astenuto, Renatino De Sanctis.

Da uno a cinque

Eppure i primi cinque punti all’ordine del giorno erano andati via facilmente, in un clima sereno a parte qualche punzecchiata di Mario Abbruzzese che ha fatto della “spocchiosità della maggioranza” un cavallo di battaglia.

A parole si era trovata l’intesa per la questione dello spostamento del mercato. L’idea piace. Potrebbe essere efficace. Prima però si chiede di studiare l’attuabilità pratica di quel piano. Soprattutto per garantire la sicurezza, gli spazi per il passaggio delle ambulanze o altri mezzi di soccorso.

Si, ma dove si potrebbe spostare il mercato? L’ipotesi è quella di via Pascoli. Viene sottolineata però la necessità di arrivare ad una soluzione concertata. Viene proposto allora un tavolo con le organizzazioni dei commercianti. Al quale parlare pure del fenomeno dell’abusivismo. I numeri portati in aula dicono che sono oltre cento gli stalli, decine di loro sono abusivi o morosi

È un’interrogazione presentata da Abbruzzese ad introdurre il tema. E l’assessore Chiara Delli Colli risponde dicendo che dell’amministrazione nessuno ha detto nulla sulla nuova ubicazione. “Sono arrivate delle proposte che stiamo vagliando – ha spiegato l’assessore alle Attività produttive – ma siamo pronti a confrontarci per trovare la soluzione migliore. Saranno coinvolte le associazioni di categoria e sarà istituito un tavolo tecnico“. 

Il tribunale

Fino a quel momento, l’unica frase degna di nota era stata pronunciata da Francesco Evangelista: “Se non facciamo qualcosa, la politica rischia di inquinare più dei rifiuti e delle discariche“. Un anatema lanciato durante la discussione delle sue interrogazioni riguardanti il trasferimento di nuovi rifiuti da Roma e il nuovo impianto di rifiuti speciali in via Cerro. 

Sul finire spazio anche per Peppino Petrarcone che trova l’appoggio di tutta l’aula alla richiesta di verificare le condizioni in cui è costretto a lavorare il tribunale di Cassino, a causa delle poche risorse di personale. Chiede di programmare interventi per riuscire a sensibilizzare gli organi preposti a mettere in campo i provvedimenti idonei.

Ordine del giorno inserito in Consiglio  attraverso una votazione unanime e approvato anche all’unanimità. 

Andiamo dal prefetto

Tra le file dell’opposizione c’è chi annuncia un ricorso al prefetto Ignazio Portelli. «Oggi si è svolto un brutto consiglio comunale dove si è tappata la bocca alla minoranza. Noi – sostiene il costruttore e immobiliarista Salvatore Fontana leader della lista Orgoglio Cassinese – volevamo discutere del punto all’ordine del giorno sulla rigenerazione urbana Lazio ma il sindaco e il presidente del consiglio ce lo hanno impedito con un tecnicismo non regolamentare. Chiederemo al Prefetto di intervenire per ristabilire un minimo di democrazia. Non permettere la discussione è un atto gravissimo».

Tutti al cellulare

Forse qualcuno ha pensato che peggio della sgangherata consiliatura guidata da Carlo Maria D’Alessandro in aula Di Biasio non ci potesse essere. Invece un piccolo passo indietro è stato fatto. L’80% dei consiglieri ha trascorso il tempo a trafficare con i loro telefoni mentre i colleghi erano impegnati nell’esposizione delle loro interrogazioni.

Durante l’intervento di Francesco EvangelistaMario Abbruzzese e Renatino De Sanctis sono stati sorpresi addirittura a discutere tranquillamente al telefono seduti nel loro scranno.

Insomma va bene che una telefonata allunga la vita….ma non è che stiamo esagerando?