Scorie nucleari in Ciociaria: indiscrezioni e strani silenzi

Ci siamo, nelle prossime settimane dovrebbero essere individuati i siti dove realizzare depositi di scorie nucleari. Della provincia di Frosinone si parla da mesi, soprattutto in Sardegna, dove più volte i giornali hanno trattato l’argomento.

Luca Frusone, deputato del Movimento Cinque Stelle nelle settimane scorse, si rivolse al Governo. Scrivendo: «La Sogin, l’ente statale che si occupa di rifiuti nucleari, infatti, avrebbe stilato una lista dei siti di tutta Italia morfologicamente più adatti e avrebbe individuato in pole position proprio la provincia di Frosinone, seguita dalle miniere dismesse del Sulcis ed al terzo posto un sito in Basilicata. L’elenco non è pubblico e sembra non sia possibile recuperarne copia, tutto si svolge nel silenzio assoluto e lontano dagli occhi indiscreti dei cittadini. Occorre ricordare che il Ministero dell’Ambiente e quello dello Sviluppo Economico avrebbero dovuto procedere alla pubblicazione della carta nazionale, entro il 13 aprile, permettendo così la successiva fase di consultazione e condivisione allargata, rendendo note al grande pubblico le aree dove dovrebbe essere costruito il deposito e dando la possibilità, ai cittadini interessati, di muovere osservazioni».

Il procedimento è lunghissimo, specialmente dopo l’individuazione: il confronto con gli enti e le popolazioni locali sarebbe molto serrato.

Però stupisce che, Frusone a parte, i nostri parlamentari non tengano alta la concentrazione. La provincia di Frosinone è territorio altamente sismico, eppure di deposito di scorie nucleari si parla comunque. Le prossime settimane saranno decisive. Il punto è che realizzare una struttura del genere è anche un affare. Per chi lo fa.

Ma possibile che nessun politico ciociaro riesce a sapere e dire qualcosa in più?