Se il Circeo diventa l’Olimpo della sinistra in fuga dalla Garbatella

Crozza crea l'olimpo del Circeo per la sinistra che ha bisogno del week end lungo lontano dalla Garbatella. E mette a nudo una cultura che non include

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Tutto appartiene agli dèi: i sapienti sono amici degli dèi i beni degli amici sono comuni. Perciò i sapienti posseggono ogni cosa (Diogene)

Maurizio Crozza la scorsa settimana durante la puntata del suo one man show Fratelli di Crozza se ne era uscito con “Sabaudia mon amour” come nuovo nome del Pd. Ora nella nuova puntata fa dire a Enrico Letta che “se facciamo due sit in, uno all’ambasciata iraniana alle 17.30, uno a quella di Russia alle 18.30, alle venti stiamo in tempo per un week end lungo al Circeo“. (Leggi anche Il nuovo Pd di Letta-Crozza e il rocchitto che scoprì l’uomo di Neanderthal).

Il Circeo diventa il buen retiro della sinistra salottiera romana, omettendo che però sia a San Felice che a Sabaudia governano le destre.

La terra a margine

Il Circeo con la torre dei Pirati (Foto © Paolo Macorig)

È una immagine di una “terra a margine“, di un posto dove puoi nasconderti dalla storia. Perchè Crozza deride una sinistra che sta altrove rispetto ad una realtà che invece vive e soffre.

Il sit in di Crozza nasce dal bisogno diWalter Veltroni della piazza, a cui risponde Letta in due piazzette. Ma dietro c’è la Piazza San Giovanni dei funerali di Enrico Berlinguer, le piazze del lavoro dei sindacati, le piazze contro il governo Fernando Tambroni (quello del 1960 con il sostegno del Msi). Già, ma chi se lo ricorda?

Crozza si inventa un Olimpo fatto di aperitivi da Saporetti, villette sulla duna, o tra i boschi di Quarto Caldo dove l’unico impegno è non far venire “gli altri a sporcare” sia pure per accedere al mare. (leggi qui La vendetta della natura: Sabaudia crolla in attesa del Tar).

Dietro le battute di Crozza c’è una cultura Dem che esclude e non include, che si sente superiore ma i superiori a contarli sono sempre meno degli altri, per quanto cafoni.

Quelli che al Circeo ben pensano

Crozza andrebbe pagato dagli enti di promozione turistica dell’area del Circeo, dove anche il bosco è del Parco e guai a farlo toccare agli indigeni: sia mai che lo contaminano.

Si vedono nel salotto vista mare, leggono La Repubblica, inorridiscono per il contrario del Circeo che è la Garbatella con quella sofferente umana umanità.

Dai su, non pensiamoci: il sit in è fatto ora ci possiamo dedicare al riposo tanto il Parlamento riapre martedì.