Mozione di sfiducia già firmata: Tagliaboschi oggi sega Bassetta (di F. Ducato)

Presentata la mozione di sfiducia a carico del sindaco di Anagni Fausto Bassetta. Ci sono sei firme. Oggi Aurelio Tagliaboschi potrebbe vendicarsi per la revoca improvvisa del mandato. E dare il via libera alle ultime firme necessarie per mandare tutti a casa.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Una giornata di contatti e trattative frenetiche. Che è diventata una serata elettrica. Ed è culminata in una notte drammatica. Questo il resoconto della giornata di ieri ad Anagni. Una giornata Che potrebbe passare alla storia come il giorno della fine dell’era Bassetta.

 

IL GIORNO PIU’ DRAMMATICO

Tutto inizia in mattinata, con un incontro tra gli esponenti della minoranza.

Non partecipano all’incontro i tre esponenti del Pd, oramai fuori dalla maggioranza, ma non ancora arrivato al punto di presenziare agli incontri dell’opposizione. Ma tutti gli altri sono oramai d’accordo. E’ arrivato il momento di presentare una mozione di sfiducia. Dare la spallata definitiva. Il colpo di grazia ad una storia iniziata con grandi speranze, e finita in rancori e colpi contrapposti, per lo più vietati.

Sono tutti convinti. Anche Antonio Necci, che sembrava esser quello più morbido, alla fine, dopo aver resistito anche alle sirene di un incontro con il sindaco, e dopo aver sentito gli altri del suo gruppo, Idea Anagni, decide che deve prendersi le sue responsabilità.

A questo punto le firme sul documento sono sei; Daniele Natalia, Roberto Versi, Alessio Fenicchia, Giuseppe De Luca, Alberto Maria Floridi e Antonio Necci. Manca la settima firma, quella che segnerebbe il punto di non ritorno. Fabio Roiati non c’è; è impegnato al lavoro. Ma fa sapere che una volta rientrato dalla sala operatoria, per lui non ci saranno problemi a firmare il documento.

 

“CONVOCATE IL CONSIGLIO”

E così, nel tardo pomeriggio, si decide di rompere gli indugi. E di protocollare la “Richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale e contestuale mozione di sfiducia nei confronti del sindaco”.

Nel documento si prende atto dello “sfaldamento della maggioranza consiliare”; si sottolinea che la crisi “ha avuto e ha ripercussioni sul lato operativo e programmatico dell’attività amministrativa”. Si ricorda infine che “è doveroso verificare se il sindaco può ancora contare su una maggioranza consiliare”. I sei firmatari mettono in chiaro che “i sottoscritti formalmente non garantiscono né garantiranno il proprio sostegno e fiducia al sindaco“.

La lettera viene inviata con posta certificata poco dopo le 19. Ed a questo punto inizia la parte drammatica di questa storia.

 

“RITIRATE QUELLE FIRME”

È bene specificare che quanto segue è un resoconto ufficioso. Ma pare proprio che gli uomini di Progetto Anagni, venuti a sapere della mozione, abbiano tempestato per tutta la sera alcuni ( non tutti) tra i firmatari del documento. Cercando di convincerli a fare un passo indietro per il bene del paese.

In alcuni casi cercando di ricorrere a lusinghe ed a promesse. In altri casi usando toni lievemente più duri. Alcuni consiglieri avrebbero ascoltato distintamente dei toni che hanno ritenuto minacciosi. Ma forse questa è un’esagerazione.

Quello che è certo è che le linee telefoniche si sono letteralmente arroventate, fino a notte inoltrata, con i pochi reduci della coalizione del 2014 a cercare di convincere qualcuno dei sei a fare il passo indietro che potrebbe garantire la sopravvivenza (almeno per ora ) di una qualche forma di maggioranza.

 

TUTTO NELLE MANI DEL PD

Ora la palla passa nelle mani del Pd. Che oggi pomeriggio potrebbe far sapere già cosa intende fare nella conferenza stampa organizzata da Aurelio Tagliaboschi. Sembra però proprio che, di fronte alla situazione che si è creata, l’ex punto fermo della maggioranza bassettiana potrebbe decretare la fine del suo (ex) sindaco. Facendo arrivare su quella mozione di sfiducia le ultime tre firme.