Il telefono muto tra Zingaretti e Raggi

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Virginia Raggi, sindaca di Roma, non risponde (nemmeno al telefono) a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, che l’aveva cercata per chiederle se la Capitale se la sentisse di ospitare l’Agenzia del Farmaco.


La contrapposizione è totale ed è difficile immaginare che possano esserci dei normali rapporti istituzionali.
 Il Movimento Cinque Stelle ha messo nel mirino la Regione Lazio: le elezioni dovrebbero esserci nel 2018, ma non si possono escludere consultazioni anticipate.

A Roma Virginia Raggi vuole dare risposte immediate sulla manutenzione delle strade, sulla pulizia della città, sulla sicurezza e sui rapporti che intende avere con Acea. Una volta che sarà chiaro il tipo di impatto che operazioni del genere hanno avuto sulla percezione dei cittadini, allora scatterà la fase due.

Nicola Zingaretti sa che una contromossa tipo la campagna elettorale di Roberto Giachetti non funziona. E’ fondamentale dare delle risposte immediatamente percepibili e riscontrabili, non soltanto a Roma ma pure nelle province. Sulla sanità e sul lavoro innanzitutto. Sono gli argomenti che più fanno “incazzare” i cittadini e sui quali adesso la sindaca di Roma è pronta ad attaccare la Regione Lazio.

Nell’entourage del Governatore qualcuno sussurra che occorrerebbe un cambio di passo anche nella composizione dell’esecutivo, perché finora la comunicazione su quello che è stato prodotto dal punto di vista amministrativo ha lasciato a desiderare.

Il Movimento Cinque Stelle, esattamente come per il Comune di Roma, sulle Regioni punterà molto. Specialmente se alla fine il referendum fosse rinviato di qualche tempo.


Virginia Raggi ignora anche Palazzo Chigi e nelle due uscite pubbliche nelle quali si è incrociata con la ministra Maria Elena Boschi il “gelo” è stato totale. 
Nicola Zingaretti non ha altra scelta che provare a rispondere subito.

Sarà una contrapposizione fortissima.