Top e Flop, i protagonisti di martedì 10 ottobre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 10 ottobre 2023

TOP

ROBERTA NIBOLI

Roberta Niboli (Foto: Stefano Contili © Imagoeconomica)

Ci sono cose in cui l’Italia, considerata per lo più tardona tardiva ritardataria in molti ambiti, è prima e leader. Cose come ad esempio il riciclo dell’alluminio. Attenzione: in clima operativo di green economy il dato è molto più che pubblicistico o di quelli che rimandano a vaghi gorgheggi di orgoglio nazionale. Sul tema un mese fa a Roma si era tenuta la conferenza indetta da Cial il Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio.

Il titolo? “Riciclo Alluminio: Italia leader in Europa. Rischi e opportunità nei nuovi scenari economici e normativi”. A dare a stura a lavori e report finale il Cial-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio. E i dati sono stati confermati da fonti indipendenti di queste ore: in ordine al settore dell’alluminio proveniente da raffinazione, l’Italia primeggia in Europa da oltre 10 anni (escluso il biennio 2017-2018).

Secondo quanto riportato da AdnKronos “ne produciamo ben 717mila tonnellate (contro le 473mila della Germania e le 300mila della Spagna)”. E a mettere cappello, orgoglio e competenza su questi dati è stata Roberta Niboli, Past President di Assiral, Associazione Italiana Raffinatori Alluminio, in occasione della conferenza in questione.

Una donna la cui guida ha consolidato un primato già italiano, ma che attendeva di diventare primato talmente assoluto che forse, per il futuro green del Paese, ci sono più che gorgheggi da podio compensativo.

Ci sono speranze e qualche certezza.

Primi su tema primario.

RICCARDO MASTRANGELI

La coerenza non fa parte del bagaglio obbligatorio per chi esercita l’attività della politica. Meno ancora se deve applicarla all’amministrazione della Cosa Pubblica, dove all’ordine del giorno ci sono i compromessi quotidiani con cui tenere insieme tante sensibilità che compongono una coalizione. Riccardo Mastrangeli, sindaco di Frosinone, rappresenta un modello atipico nella politica non solo locale. E infatti ha fatto ampio ricorso alla coerenza nelle ore scorse mettendo alla porta due dei componenti della sua maggioranza.

Ha revocato le deleghe ai Consiglieri Anselmo Pizzutelli (Quartiere Scalo) e Giovanni Bortone (Rapporti con le università): non avevano firmato il documento di fiducia nei suoi confronti al termine della verifica avviata il giorno dopo il tumultuoso Consiglio comunale in cui la maggioranza ha iniziato a colpirsi da sola, con interrogazioni presentate ai suoi assessori mettendoli in imbarazzante difficoltà. Un principio di autofagia al quale il sindaco ha posto rimedio subito.

Non è una rappresaglia. Ma un sottile passo diplomatico. Lo si deduce da un’evidenza: il sindaco non ha riassegnato le deleghe tolte ai due Consiglieri ma le ha tenute provvisoriamente per sè. È il chiaro intento di lasciare aperta la porta al dialogo. Se il chiarimento , per quanto tardivo, non dovesse arrivare, la via della coerenza è tracciata.

Coerentemente obbligato.

FLOP

MAURIZIO LEO

Maurizio Leo (Foto: Marco Ponzianelli © Imagoeconomica)

Come in ogni orchestra che si rispetti c’è un maestro che batte per tre volte la bacchetta sul leggio e ci sono musicisti che si approntano con lo spartito davanti. In Musica sinfonica non sono ammessi solismi a meno che non li preveda lo spartito e il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo non ha fatto eccezione. Solo che a volte gli spartiti contengono un “allegro” lì dove ci andrebbe un “adagio” e Leo pare non aver capito la differenza di tempo ed andamento.

Le “bacchettate” di Giorgia Meloni sono riassumibili, sul tema, in questo modo. “Il taglio del cuneo fiscale fino a sette punti per chi ha redditi fino a 25mila euro e sei punti per chi ha redditi fino a 35mila”. E ancora: “Che ha messo nelle tasche di chi aveva un reddito più basso fino a 100 euro di aumento mensile per me è una misura prioritaria e il mio grande obiettivo è confermarla per tutto il 2024″. La premier ieri ha annunciato l’incasso della terza rata del Pnrr ed ha gongolato sui social.

Il viceministro dell’Economia e delle finanze Maurizio Leo ha messo il violino in incavo di spalla ed ha spiegato il suo spartito. “E’ chiaro che dobbiamo trovare le risorse, non è che le peschiamo dal cilindro. Allora dobbiamo fare delle scelte, per i giovani, la famiglia, la natalità. Ma pensiamo al rapporto tra cuneo fiscale e primo scaglione di reddito. Oggi se faccio il taglio del cuneo fiscale, che deve essere fatto, ed è una priorità del governo, do più soldi in tasca al lavoratore dipendente.

“Ma poi parte di quei soldi in più vengono mangiati dal carico fiscale della prima aliquota”. Ha ragione: “Bisogna quindi fare un’operazione a tenaglia, ossia aumentare il primo scaglione di reddito per le fasce più basse. Capita la differenza? Perché in “musica” essere sinceri e pragmatici sarà pure un pregio, ma non bisogna mai sbagliare il tempo. La sofferta scelta tra ciò che è e ciò che va detto sta tutta qua. Perché sì, in politica ci sono i grigi.

O Giorgia o Giorgetti.

ENZO SALERA

Sul piano amministrativo c’è poco da discutere: sta trasformando Cassino in un cantiere costante che poco alla volta punta a restituire un’identità architettonica ad una città che l’ha perduta con il passaggio della guerra. Ciò che è va detto: Cassino è di una bruttezza architettonica giustificabile solo dal fatto che sia stata rasa al suolo e sia stato necessario tirarla su da zero senza badare molto ai fronzoli. Piazze ed isole pedonali stanno restituendo a Cassino il volto che merita. Ma ce ne accorgeremo solo nei prossimi anni.

Fatta la dovuta premessa: lo stesso sindaco che è stato capace di avere questa visione e trasformarla in cantieri ha l’insuperabile limite di essere simpatico come l’ortica usata in sostituzione della carta Scottex dopo le necessità mattutine. Il fatto è che lo sa. Ma poco o nulla si impegna per mitigare l’effetto urticante del suo pragmatismo. Che rasenta l’autolesionismo politico.

Da settimane gli ambasciatori stanno tentando di riallacciare un tenue filo di dialogo con l’area Pd a lui contrapposta: quella che fa riferimento alla sua Presidente del Consiglio Comunale, Barbara Di Rollo. Ci lavorano con impegno in vista delle elezioni Comunali 2024. Lui è tutto fuorché collaborativo: non un messaggino su Whatsapp, non una dichiarazione distensiva. E fin qui è il personaggio.

L’autolesionismo lo si sfiora nel momento in cui la presidente nemmeno viene invitata al pranzo con il ministri Maria Elisabetta Alberti Casellati, già alunna del liceo cittadino ed in fase di assegnazione della cittadinanza onoraria. Una gestione dell’evento fatta in maniera rude e pragmatica, nello stile di Enzo Salera. Che alla fine dimentica anche di invitare la presidente d’Aula al tavolo con la già presidente dell’Aula di palazzo Madama. Lei ha accolto con un sospiro. Lui nemmeno se n’era accorto. È fatto così. (Leggi qui: E Salera lasciò senza pranzo Barbara Di Rollo).

L’indole del bulldog.