Top e Flop, i protagonisti di venerdì 23 febbraio 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 23 febbraio 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di venerdì 23 febbraio 2024.

TOP

ALESSIO D’AMATO

Alessio D’Amato (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Ligabue cantava che “i duri hanno due cuori”. Col primo amano di più e col secondo odiano peggio. Ci sono persone che soffrono perché hanno una malattia rara e persone che soffrono nel vedere la sofferenza di chi quella malattia ce l’ha. E che magari è tuo fratello o tua sorella, anzi, tuo fratellino o tua sorellina quando lo scenario è peggiore.

Peggiore perché da giovani certe croci sono più dure da portare. Arriva quindi con sollievo la notizia per cui è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio la “mozione per istituire la ‘Giornata Regionale dedicata ai Rare Sibling’ le sorelle e i fratelli di persone che hanno una malattia rara”. E che l’annuncio lo abbia dato Alessio D’Amato aggiunge un valore in più alla decisione in punto di deliberato alla Pisana. Perché?

Il funzionalismo che non è freddezza

Ettore Rosato

Innanzitutto perché è rimasto legato al concetto di salute perché ce l’ha dentro. Poi per altro. Ne scrivemmo giorni fa intervistando Ettore Rosato, che dell’ex assessore regionale laziale che lottò contro il Covid oggi è compagno di Partito. (Leggi qui: Rosato: “Da noi troppa burocrazia, ma Stellantis ha già deciso, e su Renzi…”).

Il primo viene da Italia Viva ed il secondo dal Pd. Ma entrambi sono confluiti in una formazione politica che, in mainsteram, pareva tutta orientata in una lettura pratica e quasi contabile del servizio pubblico. Molti la chiamano la “sindrome di Calenda”, cioè quell’aura tutta tecnica in purezza, spiccia e concreta che solo in apparenza sembra togliere emotività alla mission degli iscritti di Azione.

Non è mai stato così, ovvio, ma rompere quella vernice di equivoco fa bene comunque. “L’obiettivo è quello di avere un momento di sensibilizzazione su questo tema. Perché quando in una famiglia vi è una situazione di persone, in particolare bambini e bambine con malattie rare, oltre a generare dolore, incertezza sul futuro e ansie, spesso queste difficoltà ricadono proprio sui fratelli e le sorelle.

La giornata scelta sarà il 31 maggio

Alessio D’Amato

D’Amato ha colto nel segno e chi ha problemi del genere in casa ha capito benissimo cosa abbia voluto dire. “Nonostante si tratti delle persone maggiormente coinvolte e investite dal carico emotivo e concreto, spesso sono lasciati soli con i loro bisogni e necessità. Questo perché “i fratelli e le sorelle rari fanno i conti sin da piccoli con l’inevitabile sensazione di essere quelli meno bisognosi di attenzioni. E al tempo stesso sentono la responsabilità dell’accudimento presente ma soprattutto futuro quando i genitori non ci saranno più”.

Sì, l’ha presentata lui la mozione sul tema, D’Amato, quello “burbero” che con la sua faccia da molosso era riuscito a mettere le pastoie al Covid nel Lazio. La mozione prevedeva di “istituire il 31 di maggio la Giornata Regionale dedicata ai Rare Sibling in concomitanza con la giornata europea. Una istanza portata avanti da genitori, e associazioni e in particolare dall’Osservatorio Malattie Rare (Omar), a cui mi sono unito per raggiungere insieme questo importante traguardo”.

A chiosa il grazie a Claudia Finelli, consigliera municipale di Azione, per avere assunto con la sua sensibilità questa importante battaglia”. Battaglia fatta col cuore giusto dei due che D’Amato ha.

Duro de che.

FABIO DE ANGELIS

Fabio De Angelis

Poteva restare in silenzio ed aspettare che le bollette arrivassero a casa dei cittadini. Non lo ha fatto. Il presidente della Saf cioè la società pubblica che si occupa dello smaltimento dei rifiuti prodotti dai cittadini ciociari, Fabio De Angelis ha voluto subito che ci fosse tutta la trasparenza possibile. Nei prossimi anni nelle bollette ci saranno 14 milioni di euro in più: sono i costi che paghiamo per portare l’immondizia in Veneto (dove si fanno pagare e poi ci si producono ottimo gas bio) ed in giro per l’Italia (perché in Ciociaria non c’è più una discarica).

Quei 14 milioni di euro in più nelle bollette hanno nomi e cognomi precisi. Sono quelli di tutti coloro che in questi anni hanno detto no alla realizzazione di un biodigestore. Avrebbe consentito di tenerci in Ciociaria gli avanzi delle cucine e le erbe falciate in giardino, anziché mandarle in Veneto. Il bio metano potevamo tranquillamente farcelo noi e farci girare i nostri bus invece di regalare la materia prima al Veneto.

Gli altri nomi e cognomi sono quelli di chi ha rallentato in ogni modo la presenza di una discarica convenzionata provinciale. Perché su una parola bisogna essere chiari: fino a che c’è stata, Mad era una discarica dove il prezzo non lo faceva l’imprenditore Valter Lozza ma la convenzione che aveva con il territorio. Ora andiamo fuori e paghiamo a prezzo pieno.

Sono scelte. Si può anche decidere che va bene così. Ma la conseguenza è che le bollette aumenteranno in una maniera esponenziale.

Meglio essere chiari.

FLOP

ANDREA AMATA e LUCA ZACCARI

Nicola Ottaviani ed Andrea Amata

Impeccabili. Nel loro ruolo e come lo interpretano. Sono le due punte di diamante che la Lega ha deciso di mandare in Provincia: uno rappresenta l’area dell’onorevole Nicola Ottaviani e l’altra quella dell’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli. E la Lega è alleata con Fratelli d’Italia nel Governo Meloni solo per una questione di numeri: perché altrimenti non ci sarebbe una maggioranza. Ma lo scollamento è evidente, totale, diffuso in tutto il Paese. Lo sarà ancora di più ed in maniera più evidente fino alle elezioni Europee. Poi torneranno tutti insieme appassionatamente ma sulle basi dettate dai nuovi numeri.

Quella divisione, la messa in chiaro delle proprie identità, serve a non perdere voti ed a scoraggiare il travaso. In provincia di Frosinone ci si è portati avanti da tempo: non a caso l’onorevole Nicola Ottaviani è uno degli strateghi più ascoltati nel Quartier Generale della Lega nazionale; l’onorevole Pasquale Ciacciarelli è uno che ha portato oltre 14mila preferenze con scritto il suo nome alle Regionali di un anno fa. Sanno come ci si muove.

Una delle linee di lavorazione della Saf

Il nuovo fronte sul quale la Lega porta l’attacco è quello della Saf. Nelle ore scorse Andrea Amata e Luca Zaccari hanno attaccato il presidente Fabio De Angelis (Fratelli d’Italia) per la questione delle bollette che nei prossimi anni aumenteranno (Leggi qui: Doccia fredda sul Comitato per lo Sviluppo).

Il problema è che se l’attacco ha il solo fine di buttarla in caciara rischia di far perdere incisività all’intera azione politica. Il presidente Fabio De Angelis ha disinnescato in un secondo quelle critiche: gli è bastato ricordare che le discariche deve farle la Regione Lazio e pertanto Amata e Zaccari possono andare a lamentarsi con Pasquale Ciacciarelli.

Ma il vero problema è un altro. È che non si può giocare a costruire il consenso ed i voti su cose basilari come acqua e immondizia. La finta battaglia per mandare via Acea è finita come tutti possiamo vedere, basta leggere le bollette: Acea Ato5 sta ancora al suo posto ed in forza ora anche di un giudizio, i costi legali di quella inutile battaglia li stiamo pagando poco alla volta ogni mese.

Piaccia o no, Saf fu una geniale intuizione dell’avvocato Francesco Scalia quando era presidente della Provincia di Frosinone. In questi 25 anni ha impedito che finissimo con l’immondizia fin sotto i balconi come invece è accaduto a Napoli e Roma. Attaccare per fare meglio è sacrosanto. Per fare voti, un po’ meno.

Battaglia sul terreno sbagliato.

CLAUDIO BORGHI

Claudio Borghi (Foto: Sara Minelli / Imagoeconomica)

Il senatore della Lega Claudio Borghi appartiene a quella non non frequente schiatta di persone che ha le sue ragioni da spadellare sul tavolo delle dialettica democratica. E che ha tutto il diritto di esprimerle. Solo che, come quasi tutti in quel club, Borghi tende ad esprimerle con più veemenza e precisione quanto mutano le condizioni a ché quella ragioni possano essere confutate.

E’ un meccanismo che, nel caso della pandemia da Covid, stanno adottando in molti, specie sul fronte destrorso del Parlamento. In sé non c’è nulla di male, ma sa un po’ di quel “mo so c…. tui” che Onofrio del Grillo lanciò alla ronda di bargello che lo aveva arrestato in bettola.

E soprattutto toglie molta polpa cartesiana alle argomentazioni, perché quel metodo sembra esattamente quello di chi approfitta di un nuovo terreno per fare passare sedani per patate. “Man mano che gli studi come quello pubblicato su Vaccine vengono pubblicati diventa sempre più evidente la scelleratezza delle politiche di obbligo vaccinale surrettizio attuate per costringere i ragazzi all’iniezione.

C’è un fondo di verità ma messo in iperbole: oggi il Covid lo si studia di più e meglio, e lo si fa perché a suo tempo lo si è combattuto bene. “La ormai dimostrata presenza di miocarditi e pericarditi. Come effetti collaterali con numerosità apparentemente concentrata nei giovani si confronta con il rischio praticamente zero di mortalità del Covid per individui giovani senza gravi patologie”.

La mezza verità e l’iperbole totale

Non è affatto così; sia per quanto attiene il nesso eziologico diretto che i numeri relativi alla mortalità nei giovani. Senza contare che l’argine era a ché i giovani non infettassero gli anziani e i deboli. “E’ quello che appariva dai numeri subito all’inizio e che ho tentato ahimè inutilmente di denunciare in aula sin dalle prime discussioni. In qualsiasi caso ci sarebbe voluta prudenza per bambini e ragazzi ma nulla”.

Poi l’aneddoto di martirio da cui Borghi sarebbe uscito, una cosa molto ma molto di destra, questa del vittimismo. “Il deputato Siani del PD praticamente mi diede dell’assassino in aula perché ‘anche solo tre morti giovani di covid erano troppi’. Peccato che così facendo questo galantuomo, insieme con il suo sodale Speranza, stava creando centinaia di miocarditi in ragazzi sanissimi”.

Siani aveva ragione (non nel dare dell’assassino a Borghi, sia chiaro), Speranza aveva ragione e le centinaia di miocarditi sono un’ipotesi ancora in fase di studio, roba difficile da mettere in catapulta di polemica politica.

Borghi è una persona di specchiata intelligenza, lo ha dimostrato in più occasioni. Ed è personaggio di massima rappresentanza istituzionale del popolo. Suo è quindi il dovere assoluto di non annacquare le sue skill nella propaganda politica ex post.

Con Giorgia Meloni ed il suo Carroccio al potere, sa un po’ di rivalsa.

Memoria corta.