Top & Flop * Venerdì 6 settembre 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

TERESA BELLANOVA

La neo ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha abbandonato gli studi dopo la licenza di terza media per andare a lavorare nei campi. Teresa Bellanova, però, la laurea l’ha presa nella trincea della vita e del lavoro. Perché è entrata a far parte delle organizzazioni sindacali dei braccianti impegnandosi sul campo contro la piaga del caporalato.

Teresa Bellanova

Cursus honorum da brividi nella Cgil, poi nel 2008 l’elezione alla Camera nelle file del Pd. Nel 2016 è stata viceministro dello Sviluppo Economico, prima nel Governo Renzi poi in quello Gentiloni. E’ stata oggetto di una vergognosa raffica di insulti da parte del grande popolo dei “webeti”, cioè di quella massa di imbecilli che si sente protagonista sulla tastiera e non sa far altro che sfogare le proprie frustrazioni stando comodamente seduto in poltrona. Poi, come se non bastasse, gli attacchi si sono concentrati sull’abbigliamento scelto per il giorno del giuramento al Quirinale. Il blu elettrico non è stato gradito dal popolo dei “webeti”.

Lei però ha risposto usando l’arma migliore e più efficace, quella dell’ironia. Ha scritto: «La vera eleganza è rispettare il proprio stato d’animo: io ieri mi sentivo entusiasta, blu elettrica e a balze e così mi sono presentata. Sincera come una donna #qualcosadiblu». Nel tardo pomeriggio ha aggiunto: «Visto che il blu di ieri ha elettrizzato molti, ho voluto provare con questa mise oggi, che ne dite? #vestocomevoglio oppure no? Secondo voi?». Meravigliosa.

GIUSEPPE CONTE

Non bastavano l’incarico bis come Presidente del Consiglio, gli attacchi a Salvini e l’accordo con il Pd. No, il presidente del consiglio bis si è fatto notare anche per l’abbigliamento. In un video pubblicato online su La Repubblica si nota una “pochette” di alta scuola. E si legge: “Giuseppe Conte è molto elegante, indossa il fazzoletto da taschino in maniera disinvolta, a tre punte o quattro punte“.

Giuseppe Conte

Parla l’imprenditore Maurizio Marinella, terza generazione dello storico marchio partenopeo di cravatte amato dai politici e conosciuto in tutto il mondo. Marinella dal suo negozio a Napoli mostra in tre gesti come procedere. “È molto semplice da fare, basta una buona manualità. Il tessuto deve essere prezioso, il bordo rifinito a mano”. Cioè, si è scomodato un mostro sacro come Marinella. Un’estate indimenticabile per Giuseppe Conte, che guida un governo giallorosso dopo quello gialloverde. Ormai imperversa dappertutto: nei talk politici e nei siti del livello di Dagospia. Fa tendenza anche nella moda. Ai livelli di Danilo Magliocchetti. Quasi.

FLOP

GIOVANNI TOTI

Lunedì a Montecitorio sarà in piazza con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non fa che ripetere che il centrodestra va cambiato e gli va dato atto che ha messo in moto un processo politico coraggioso. Però, come ha sottolineato anche Panorama, ha il “braccino” quando si tratta di attaccare Silvio Berlusconi.

Foto: © Imagoeconomica, Vince Paolo Gerace

Dal punto di vista personale gli fa onore, considerando i rapporti che ha avuto con il Cavaliere. Ma la politica è un’altra cosa. Ha spiegato Carlo Puca su Panorama: «Il consiglio, riservatissimo, gli arriva da più parti: affinché la sua avventura politica abbia serie speranze di successo, Toti dovrebbe smetterla di aggredire genericamente Forza Italia, le sue corti e i «cerchi magici», e più precisamente taluni colonnelli, tenenti e sergenti, per concentrarsi sul Capo di stato maggiore del piccolo esercito azzurro, ovvero Silvio Berlusconi. Soltanto Berlusconi, e nessun altro, ha infatti nel suo portafogli i voti sui quali il governatore punta per imporre la sua leadership su un bacino elettorale che i sondaggisti valutano tra il 15 e il 20 per cento del totale».

O si decide o rischia di naufragare. Indeciso a tutto.

GIANCARLO GIORGETTI

Il passaggio dal Palazzo alla piazza rischia di metterlo in difficoltà. Perché Giancarlo Giorgetti, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è uomo abilissimo nelle stanze del potere. Meno come uomo di lotta.

Giancarlo Giorgetti Foto: © Imagoeconomica

Il Corriere della Sera ha scritto: «Giancarlo Giorgetti, uomo forte della Lega e ormai ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha presenziato al tradizionale passaggio della “campanella” che sigla il cambio di consegne tra il vecchio e il nuovo Presidente del Consiglio. Sorridente, è poi uscito da Palazzo Chigi: «Imbarazzante il passaggio della campanellina? No non l’ho nemmeno toccata figuratevi. Al nuovo governo dico solo good luck».

Impossibile non notare il contrasto con Matteo Salvini, che ha disertato prima l’incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte nel corso delle consultazioni e poi il passaggio di consegne con il suo successore al Viminale. Potrebbe essere scavalcato dai barricaderi. Pesce fuor d’acqua.