Tra Itelyum e Plasta Rei sono nozze di plastica

Itelyum e Gruppo Borgomeo hanno annunciato le loro nozze in Plasta Rei. L'azienda salvata dalla chiusura ora rivoluziona il mondo della plastica. "Abbiamo indicato qual è la via per la salvezza del manifatturiero in Italia. Ci si salva se si diventa circolari”. Il caso dei granuli di plastica fatti da materia prima riciclata.

Più del matrimonio industriale, più della sfida per inventare un nuovo prodotto interamente green, più dei quaranta nuovi posti di lavoro che nei prossimi tre anni arriveranno. L’operazione annunciata nelle ore scorse da Itelyum e Gruppo Borgomeo è importante per un’altra ragione: indica una rotta sulla quale avviare il comparto manifatturiero nazionale che vuole salvarsi. E continuare a produrre.

Matrimonio industriale

Il Sud del Lazio ancora una volta è protagonista nell’innovazione, nell’economia circolare e nelle riconversioni industriali“: l’imprenditore Francesco Borgomeo ha annunciato venerdì sera durante una riunione di Unindustria a Cassino, la cessione di una quota significativa della sua Plasta Rei ad Itelyum, azienda del portfolio di Stirling square capital partners Llp con la partecipazione di Deutsche Beteiligungs Ag.

Plasta Rei è la ex Nalco di Cisterna di Latina che produceva solventi per caldaie. Attraverso una riconversione di processo e di prodotto, sta ultimando un avanzato impianto di riciclo chimico per la plastica. Ha l’ambizione di produrre granuli di plastica riciclata al 100% e di qualità equiparabile al pet vergine. Si distingue per la sua capacità di essere riciclato infinite volte senza degradarsi, a differenza di quanto avviene con il riciclo meccanico.

La grande novità messa a punto nei laboratori Plasta Rei è che per riciclare la plastica non si deve più tritare, sminuzzare, fondere. Ma utilizzando in maniera diversa i reattori presenti nella ex Nalco la plastica viene ridotta in molecole e rigenerata daccapo, come se fosse vergine. La differenza? Determinante. Perché in questo modo è possibile fare nuova plastica partendo anche da quella che invece finiva in discarica perché non più adatta al riciclo. Significa avere materia prima a volontà semplicemente pulendo l’ambiente: mentre oggi la materia prima si paga.

La sfida del food

Foto: Tom Page © Creative Commons Attribution

Ma soprattutto c’è la rivoluzione per la plastica food. È quella che viene usata per scopi alimentari: come le bottigliette d’acqua o le vaschette in cui ci servono il prosciutto appena affettato nel supermercato.

Grazie alla tecnologia innovativa di Plasta Rei, il Pet riciclato troverà impiego nell’industria degli imballaggi alimentari, favorendo un processo sostenibile di tipo bottle-to-bottle. Cioè da ogni bottiglietta vuota che gettiamo sarà possibile ricavare una nuova bottiglietta. Non c’è più bisogno di plastica vergine. Il processo di riciclo chimico messo a punto da Plasta Rei permette di recuperare oltre il 95% del PET utilizzato, contribuendo significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2 rispetto al materiale non riciclato.

Il progetto si allinea con gli obiettivi del green deal europeo, del Piano d’azione per l’economia circolare e con le iniziative volontarie di decarbonizzazione promosse dalle principali aziende del settore della plastica.

La vera rivoluzione

Fabio Mazzarella, amministratore delegato di Plasta Rei

Ma a tracciare la vera dimensione dell’operazione Itelyum – Plasta Rei è l’amministratore delegato Fabio Mazzarella. È l’uomo che ha sposato il progetto fin dall’inizio, lo ha seguito fin da quando era solo un embrione. “Il vero segnale è quello industriale – spiega il manager – noi abbiamo preso un’azienda nata circa settant’anni fa su un modello di economia lineare e cioè prendeva petrolio e ne ricavava solventi. Usando quelle stesse tecnologie noi oggi partiamo dalla plastica diventata rifiuto e generiamo nuova plastica vergine. Abbiamo dimostrato che la concreta via di salvezza per la manifattura italiana sta nel suo convertirsi all’economia circolare. Si salva chi fa cose nuove in maniera green, partendo da quello che per tutti è uno scarto o un rifiuto”. Fare business liberando l’ambiente dalla plastica che lo sta soffocando.

Francesco Borgomeo

Ma c’è anche un’altra rivoluzione. È quella messa in atto dal prefetto di Latina, Maurizio Falco. E dalla Regione Lazio con l’assessore Roberta Angelilli. C’è il coordinamento del Palazzo di Governo dietro alla raccolta dei pareri positivi da tutti gli enti coinvolti. Sono arrivati tutti in tempo: nel Lazio è un evento quasi unico. La Macchina della Regione questa volta è stata efficace.Noi dobbiamo ringraziare le Organizzazioni Sindacali, la Regione, la Provincia di Latina ed il Comune di Cisterna di Latina perché ciascuno di loro ha fatto in maniera puntuale la sua parte. Ma una menzione particolare deve essere fatta ad un uomo delle istituzioni come il prefetto di Latina che in molti punti è stato fondamentale nell’appianare i problemi che rischiavano di allungare inutilmente i tempi di legge. Ed all’assessore alle Attività Produttive che ha avuto una disponibilità non comune”: Francesco Borgomeo non lo dice ma il riferimento è alla vicina Ciociaria dove ha dovuto attendere da Regione e Ministeri ben 7 anni per la sua Saxa Gres.

Dietro al risultato c’è molto del lavoro fatto “dalle maestranze tutte della Plasta Rei. Stanno facendo un pezzo di storia del recupero e valorizzazione della plastica nel rispetto dell’ambiente.

Il mosaico Itelyum

Marco Codognola

Per Itelyum “il posizionamento nel mercato del riciclo della plastica – dichiara l’ad Marco Codognolaè la nostra nuova sfida“.

“Siamo consapevoli delle nostre capacità tecnologiche, della solidità del nostro Gruppo e con la volontà di perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo individuato nell’ingresso nel capitale di Plasta Rei un’opportunità significativa sul mercato italiano per la crescita del Gruppo, con prospettive importanti anche al di fuori dell’Italia per ulteriori progetti”.

Itelyum negli anni è diventata un’azienda globale del riciclo. Si basa su tre linee di business. Itelyum Regeneration è quella che si basa sulla rigenerazione dell’olio lubrificante usato ottenendone basi vergini. A Ceccano c’è uno degli storici impianti del gruppo, con risultati ambientali da record. Itelyum Purification si occupa della purificazione dei reflui dell’industria chimica e farmaceutica. Mentre Itelyum Ambiente raggruppa, controlla e coordina 26 aziende situate in tutta Italia che gestiscono oltre 1,5 milioni di tonnellate all’anno di rifiuti industriali di cui mezzo milione derivano da handling e servizi, anche in ambito portuale.