Un anno senza Umberto Celani (di C.Trento)

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

CORRADO TRENTO
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Le discese non lo entusiasmavano, preferiva le salite. Perché per raggiungere un risultato il sudore fa la differenza.

Un anno fa Umberto Celani veniva a mancare all’affetto dei proprio cari. Giornalista di razza, fondatore e direttore di due quotidiani locali, Ciociaria Oggi e La Provincia. Ma anche, anzi soprattutto, un uomo vero.

Era un irregolare, non soltanto perché ha vissuto una vita controcorrente, ma perché ha effettuato ogni scelta senza mai pentirsi. Tappa dopo tappa, traguardo dopo traguardo.

A questa professione ha dato tutto, anzi di più. Con la convinzione che raccontare il quotidiano è fondamentale: cronaca, politica, sport, costume sono aspetti della vita. «La storia siamo noi», ripeteva spesso citando la canzone di De Gregori. «Però noi dobbiamo solo raccontare la cronaca», aggiungeva.

Oggi anche il mondo della comunicazione è cambiato e le notizie arrivano direttamente sul telefonino. A Umberto Celani piaceva il futuro e sapeva cogliere le opportunità del mondo moderno. Cambiano i mezzi non la sostanza e alla fine l’approfondimento e la capacità di “anticipare” riescono comunque a marcare il confine tra banalità ed eccellenza. Fare il giornalista per lui era una missione.

Una volta sottolineò una frase di Eugenio Scalfari: «Il giornalismo non è un mestiere che consenta un tempo libero autonomo rispetto alla professione. Richiede una vocazione. Se quella vocazione non c’è, è inutile provarci». Aveva ragione, come sempre. Era disposto a sacrificare tutto per dare una notizia prima degli altri.

È passato un anno dalla sua morte, ma il ricordo di Umberto è quotidiano. Per quello che ha saputo trasmettere, nella vita oltre che nella professione.

In fondo non servono tante parole. Conta l’esempio

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