Un super poliziotto per vigilare sul biodigestore

L'ex funzionario di polizia Paolo Patrizi è stato scelto per guidare Energia Anagni, la società incaricata della realizzazione e gestione del biodigestore al servizio della provincia di Frosinone. Esperto nella lotta alle ecomafie, coordinerà l'intero processo, dall'edificazione dell'impianto alla sua operatività e alla produzione di gas verde. Il ruolo di Saf. E quello del sindaco. L'apprezzamento senza riserve di A2A e Saxa

Un segnale chiaro ai signori delle ecomafie, ai boss in doppiopetto e senza coppola, senza lupara. Il messaggio è per i warlord che usano la tastiera al posto della pistola, con un clic spostano milioni da un conto ciociaro su uno nei paradisi fiscali. Soldi in nero realizzati interrando rifiuti, sotterrando veleni. A spedire quel segnale è stata l’assemblea dei soci di Energia Anagni, la società che realizzerà e gestirà il biodigestore al servizio della provincia di Frosinone, trasformando in metano pulito e naturale gli avanzi delle cucine e l’era tagliata nei campi.

Un super poliziotto per la presidenza

Hanno deciso che a guidare la società sarà il dottor Paolo Patrizi. Uno dei funzionari di polizia più in vista del territorio, Patrizi è andato in pensione per raggiunti limiti di età da poche settimane dopo avere diretto uffici di polizia giudiziaria a Siena, Roma e Frosinone. 

Ha operato nel settore dell’Ordine e Sicurezza Pubblica in stretto raccordo con i Servizi di Informazioni e Sicurezza, coordinando unità specializzate nelle attività a contrasto delle ecomafie, delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle grandi opere e nell’alta speculazione edilizia, del terrorismo, della criminalità organizzata transnazionale. Sulla divisa appesa nell’armadio ci sono ancora la  medaglia d’oro al merito di servizio, la croce d’argento per anzianità di servizio, le medaglie Nato per le missioni Isaf, in ex Jugoslavia, in Kosovo, la medaglia Unifil.

Sarà lui a sovrintendere la società in tutte le sue fasi. Dalla realizzazione dell’impianto alla sua gestione, dal controllo dei rifiuti in arrivo alla produzione biologica del gas green che oggi invece viene fatto a Padova. Con una enorme differenza per i portafogli dei cittadini della provincia di Frosinone: oggi pagano per mandare in Veneto gli avanzi delle cucine e per farli lavorare negli impianti di Padova che si mettono in cassa i soldi e si tengono pure il gas. Con la partenza di EneAna dovrà cambiare tutto.

Scelta all’unanimità

Daniele Natalia

L’assemblea di Energia Anagni è costituita dalla società pubblica Saf (composta da tuttti i Comuni della provincia di Frosinone, in parti uguali a prescindere dalla popolazione dalla quantità di rifiuti prodotta), dal gruppo Saxa Gres e dal colosso A2A guidato dalle province di Brescia e Milano con 13mila dipendenti e 23 miliardi di fatturato.

A fare il nome del dottor Patrizi è stato il presidente di Saf, Fabio De Angelis. La società pubblica ha il 20% delle quote come Saxa Gres mentre A2A ha il restante 60% ma un patto parasociale prevede che sia Saf ad indicare il presidente, con un diritto di prelazione esclusivo. Il presidente Fabio De Angelis ha avviato un confronto con il sindaco del territorio sul quale nascerà l’impianto, Daniele Natalia. Da quella concertazione è uscito il nome del dottor Paolo Patrizi.

Ha trovato l’immediato gradimento di Saf, la totale condivisione di Francesco Borgomeo per il gruppo Saxa Gres, il pubblico apprezzamento di A2A che lo ha detto a chiare lettere nel corso dell’assemblea. Perché, hanno messo a verbale “è una scelta ispirata a quei principi di trasparenza e legalità che vogliamo mettere alla base della nostra attività. Le relazioni del dottor Patrizi con gli apparati di Sicurezza del Paese ci consentono di avere un presidio di legalità sul territorio”.

Per il sindaco di Anagni Daniele Natalia ed il presidente Saf Fabio De Angelis l’economia circolare è bastione contro le ecomafie, “Per questo, di comune accordo e senza esitazioni, abbiamo scelto come presidente il dottor Paolo Patrizi. A lui abbiamo chiesto di realizzare il nostro progetto di ‘cucina a vista’ per il territorio e sul territorio“.

I numeri dell’impianto

Fabio De Angelis

 Il biodigestore nascerà nell’area industriale. Il modello è il più moderno messo a punti dagli uffici tecnici di A2A ed è la copia esatta di una struttura già operativa da qualche mese al Nord. Lascerà macerare al suo interno in maniera naturale le circa 40mila tonnellate di rifiuti organici prodotti in Ciociaria e le 30mila tonnellate annue di erbe falciate da cunette e prati che attualmente vengono inviate da Saf in Veneto. 

Con l’attivazione del biodigestore di Anagni in località Selciatella, la società pubblica Saf le smaltirà nella struttura di cui è proprietario con gli altri due soci, producendo utili dal biogas ed evitando sia il trasferimento fuori regione e sia le spese di smaltimento presso i privati.

L’impianto ha una capacità teorica di 100 e non di 70mila tonnellate perché ha previsto l’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti da parte di tutti i Comuni della provincia di Frosinone.