Una poltrona per due, quando Veronesi si alzerà

I giochi di strategia in vista della prossima scadenza elettorale a Monte San Giovanni Campano. Perché chi aspira a diventare sindaco deve iniziare a costruire adesso le alleanze. E verificare quanto possono essere solide. Due nomi per la successione a Veronesi: Ciardi e Visca

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Una poltrona per due. A Monte San Giovanni Campano si sarebbe già aperta la  “successione al trono” del sindaco Angelo Veronesi. Ad ambire alla candidatura a sindaco nel 2021, e quindi a succedere al primo cittadino in carica giunto al secondo mandato,  ci sarebbero sia Michele Ciardi, subentrato come presidente del Consiglio comunale, sia Sandro Visca che ha passato indenne l’ultimo mini-rimpasto di Giunta, mantenendo intatto il proprio ruolo di vicesindaco. Sul fronte opposto rimane saldo Antonio Cinelli a tenere unita l’opposizione consiliare che potrebbe vedere allargamenti molto significativi verso destra. 

Clima teso come le corde di un violino fino a qualche settimana fa negli ambienti della maggioranza consiliare dove il primo cittadino non aveva mai nascosto la propria simpatia verso una candidatura di Ciardi come suo aspirante successore alle prossime comunali.

Negli ultimi giorni, tuttavia, Veronesi si starebbe riavvicinando anche a Sandro Visca, dopo settimane di distacco e freddezza. Altrettanto noto è che Visca si sarebbe già creato il proprio gruppetto, come base di partenza per una probabile ma soprattutto auspicata candidatura. Gli schemi sarebbero chiari già dalle recenti elezioni Europee, con palesi avvicinamenti a Luana Pellegrini, estromessa dalla Giunta in cui ricopriva il ruolo di assessore all’Istruzione, e Chiara Raponi, quest’ultima invece entrata in Giunta come assessore al Bilancio.

Tutti e tre insieme potrebbero già contare su circa mille voti di partenza, sul sostegno del dottor Domenico Chiacchio e su quello della dottoressa Stefania Bottoni, entrambi già consiglieri comunali: fatta salva la tentazione di un loro rientro in pista a sparigliare le carte in tavola. A Visca potrebbe restare l’aiuto di Mario Pellegrini (padre di Luana e anche lui già consigliere comunale). Uno schema questo già collaudato anche alle precedenti elezioni comunali del 2016. Tutto ovviamente dipende da quanto il centrodestra riuscirà a ricompattarsi e soprattutto da quale parte. 

Gruppo a parte, si fa per dire, è quello in cui sarebbe rimasta sola la neo-forzista Lorella Biordi, non più assessore alla Cultura dopo il rimpasto. Ultimamente lei si vedrebbe molto più vicina al sindaco mentre per un certo periodo anche lei avrebbe orbitato nel gruppo di Sandro Visca. Altro solitario sarebbe Walter Mancini, presidente del Consiglio dimesso per fare spazio a Ciardi. Di lui l’unica cosa certa è che viene dato come molto vicino al vice coordinatore regionale di Forza Italia Gianluca Quadrini, già dai tempi delle elezioni provinciali. E quindi a Monte San Giovanni Campano starebbe un po’ per conto suo per adesso. 

C’è poi chi già nel rimpasto di qualche settimana fa aveva visto una chiara presa di posizione del sindaco Veronesi, soprattutto con l’elezione a presidente del Consiglio di Michele Ciardi. Un ruolo di tutto rispetto che gli permetterebbe di giocarsela ad armi pari con vicesindaco uscente per la candidatura a sindaco.

I due papabili più accreditati sono dunque Visca, che farebbe riferimento a un pacchetto di voti provenienti dall’area del centrodestra e Ciardi, che potrebbe contare sul sostegno dell’uscente Veronesi. Anche se, più passa il tempo, più Veronesi sarebbe sulle spine: se si espone troppo rischia di rompere l’equilibrio che gli deve invece permettere di completare il suo secondo andato. Per questo  ultimamente starebbe cercando di essere vicino, o se si preferisce, equidistante a tutti. 

Nemmeno a dire che Ciardi potrà contare sui voti dello zio Antonio Cinelli. Si lui, quel Cinelli due volte sindaco e attuale capogruppo consiliare di opposizione, il quale continua a tenere saldamente unita la lista civica di minoranza, che si chiamava “Progetto democratico” ma che, come già si mormora, potrebbe cambiare nome. Non è escluso, infatti, che possa rappresentare anche un’ampia ala del centrodestra, fra cui qualcuno oggi vicino a Visca e a Veronesi mentre domani non si sa. 

L’obiettivo della minoranza, invece, sarebbe quello di fare squadra per lanciare un progetto nuovo, alternativo all’Amministrazione uscente.