Zingaretti: Buschini e Fardelli assenti? «Non mi preoccupo e non mi occupo di correnti»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Nicola Zingaretti sente la vibrazione sull’iPhone. Controlla i messaggi in arrivo e legge l’ultimo lancio fatto su Alessioporcu.it. E’ quello con cui si rivela che Marino Fardelli e Mauro Buschini si sono dissolti dalle aule dell’Università di Cassino pochi minuti prima che lui facesse il suo ingresso per presentare ai ragazzi i fondi ‘Torno Subito‘. (Leggi qui ‘Arriva Zingaretti: Buschini e Fardelli in fuga’)

«Ah, erano qui?» chiede il governatore. Il tempo di concludere il suo intervento. E poi Nicola Zingaretti dichiara ad Alessioporcu.it: «Non mi preoccupo e non mi occupo delle correnti. In provincia di Frosinone mi occupo solo dei problemi della gente. Spero che questa competizione sia utile per tutti».

Cosa significa? Esistono due ipotesi.

Chi può ordinare al consigliere regionale Marino Fardelli ed all’assessore regionale Mauro Buschini di non farsi vedere con Nicola Zingaretti?

La prima ipotesi. E’qualcuno nel Pd, più in alto di Zingaretti. Iniziando un gioco ad isolare politicamente il governatore. Così si spiegherebbe il fatto che Buschini, quando interviene in aula, non siede più ai banchi del governo regionale. Del quale fa parte nella sua qualità di Assessore all’Ambiente. Ma interviene sedendosi ai banchi del Consiglio.

La seconda ipotesi. Solo Zingaretti può ordinare di non farsi vedere con Zingaretti. In altre parole: strategia Macron. Quella che avrebbe voluto sfruttare Matteo Renzi. Ma non ne ha avuto il tempo.

Nicola Zingaretti è sempre più distante dall’orbita dai Partito e soprattutto dal Partito Democratico. Ma non in è rotta di allontanamento. Tuttaltro. Il governatore si è allontanato in modo strategico dal Pd per poter attrarre nella sua orbita tutta l’area dei sindaci e dei delusi che si riconoscono in Giuliano Pisapia.

Non è renziano. E in questo momento vuole dire essere ai margini del Pd. Ma il Pd non può permettersi di fare a meno di Zingaretti (leggi qui ‘La remuntada passa da Zingaretti’).

L’orbita allora è quella al limite del Pd. Quella capace di attrarre ed aggregare quel mondo di sinistra che il Pd ha disconosciuto. E con il quale Nicola Zingaretti ha dimostrato di saper dialogare. Il suo vice, non a caso è Massimiliano Smeriglio. Altrettanto non a caso, l’unico consigliere regionale presente all’Università oggi era Daniela Bianchi. Ed a rappresentare la Provincia c’era il presidente d’aula Luigi Vacana. Entrambi nell’orbita Pisapia.

Perché Zingaretti ha capito che il Pd non vincerà le prossime elezioni regionali. Le potrà vincere solo un uomo capace di riaggregare quello che il Pd ha perduto.

Solo Zingaretti.

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