La produzione Stellantis cresce ma non a Cassino

I dati di produzione degli stabilimenti Stellantis nel terzo trimestre 2023. Migliora ma non a Cassino. Dove la perdita è netta. Traina Pomigliano. I timori del sindacato

Cassino plant va male: le sue produzioni non tirano. La produzione Stellantis in Italia cresce del 10% rispetto al 2022: ma non sulle linee di produzione che stanno in Ciociaria. A trainare la crescita è l’ex stabilimento Alfasud oggi ribattezzato Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco.

Nel periodo luglio – agosto – settembre 2023 Cassino ha perso il 7,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Sono i dati sulla produzione diffusi dal sindaco Fim Cisl al termine del consueto monitoraggio trimestrale. In totale, in Italia, sono state prodotte 400mila auto: una quota che si avvicina al periodo pre covid, ma ancora sotto del 2,3%. La catena di approvvigionamento è migliorata: nel 2022 la mancanza di pezzi (soprattutto microprocessori) aveva condizionato i risultati: sul lato produttivo la situazione relativa alla mancanza di componentistica sta migliorando ed a fine anno si potrà sfondare la quota delle 500 mila produzioni.

Il dramma e la prospettiva Cassino

Cassino nei primi nove mesi dell’anno 2023 ha prodotto 37.580 unità: è il 7,7% in meno rispetto ai primi nove mesi del 2022.

A fare la parte del leone nelle produzioni è il Grecale, con i suoi 13.500 pezzi prodotti dalle linee di Cassino, pari al 36% del totale. Il resto è rappresentato da Giulia e Stelvio.

L’incremento del Suv Maserati non è riuscito a compensare la flessione dei modelli Alfa. Numeri deprimenti rispetto alle potenzialità di uno stabilimento che, nel 2017, in nove mesi aveva raggiunto le 100mila unità prodotte tra Giulietta, Giulia e Stelvio. All’epoca c’erano circa 1.200 lavoratori in più: numeri che però non si sono più visti. Migliaio in più, migliaio in meno, sono in linea con gli ultimi anni.

 Le buone notizie ci sono in prospettiva: a Cassino si sta già costruendo il Grecale full electric, sulla piattaforma che poi potrà essere sfruttata anche per Alfa Romeo. L’altra buona notizia è l’arrivo della futura piattaforma Stla Large BEV, che rappresenterà una prospettiva di nuovi modelli premium, per i quali è indispensabile l’allocazione in tempi brevi di altri modelli che vadano ad affiancare Grecale, Giulia e Stelvio. Che però hanno bisogno di un forte rilancio.

Sotto quota 3mila dipendenti

 Ad oggi Cassino conta 2993 dipendenti, dall’inizio dell’anno sono stati circa 40 i giorni di fermo tra ferie, mancanza materiali ed i lavori di unificazione tra verniciatura e lastratura.

Sono 60 i lavoratori in contratto di solidarietà: per la Cisl ci sono le condizioni per interrompere l’ammortizzatore sociale. Il tutto in attesa di conoscere le nuove allocazioni produttive, in uno stabilimento che lavora a capacità ultraridotta e che potenzialmente può essere il leader nella produzione di Suv Premium.

Tornare a produrre in Italia un milione di autovetture è un target ambizioso, complicato da raggiungere” ha detto Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl. Ha ricordato che il target fissato nella trattativa include auto e veicoli commerciali, mentre il governo parla soltanto di auto. La Fim-Cisl stima che la produzione di Stellantis in Italia raggiungerà 730mila unità, tra auto e veicoli commerciali, di cui circa 510.000 auto. “Arrivare a un milione, vorrebbe dire raddoppiare” ha osservato Uliano.

Ritardo incomprensibile

Uliano ha parlato di “un ritardo incomprensibile” nella convocazione da parte del governo, “visto che gli impegni dati dal ministro prevedevano la partenza degli incontri tra Stellantis, sindacati, Regioni e Anfia, già dalla metà di settembre per definire un preciso accordo di sviluppo di Stellantis e del settore dell’indotto dell’automotive“. E invece nulla.

Il piano di lavoro tra Ministero e Stellantis serviva a costruire la strada per la definizione dell’accordo di sviluppo. Doveva contenere impegni che riguardavano: aumenti dei volumi di produzione auto e veicoli commerciali, ricerca sviluppo, progettazione e innovazione. Doveva contenere la via per l’efficientamento degli impianti per migliorare la competitività, in termini di costo del lavoro, energia e logistica. E poi anche l’accelerazione degli investimenti in transizione energetica e ambientale, sostenibilità della filiera della componentistica dell’auto, mappatura aggiornata e sviluppo delle competenze professionali, incentivi alla domanda. “A oggi non abbiamo riscontri concreti né dal Governo né da Stellantis” dice Uliano.

Stellantis mantiene però i suoi obiettivi. Li ha ribaditi oggi durante la premiazione dei suoi migliori fornitori per l’impegno, le performance, la qualità e l’eccellenza dimostrati nel 2022. Il titolo di “Supplier of the year” (Fornitore dell’anno).

Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’intenzione di raggiungere il 100% del mix di vendite di auto elettriche in Europa e il 50% di auto e veicoli commerciali leggeri elettrici negli Stati Uniti entro il 2030, riducendo del 40% la complessità e i costi.

Obiettivi che ad oggi appaiono ambiziosi.