A Düsseldorf la Novamont annuncia nuovi investimenti per lo stabilimento Mater Biopolymer di Patrica. Nuovi sacchetti in plastiche biologiche ricavate dall'agricoltura.
La notizia arriva da Düsseldorf tra i padiglioni del K2019, la fiera internazionale che si tiene ogni tre anni dedicata alle materie plastiche ed alla lavorazione della Gomma. È la Mecca per chi fabbrica macchine per la lavorazione di materie plastiche e gomma, si occupa di semilavorati e parti tecniche di plastica rinforzata, gestisce materie prime nel settore. È il must per chi quei materiali li utilizza: gli utilizzatori di materiale plastiche, l’industria chimica, i produttori di componentistica per l’aeronautica e l’automotive, ma anche chi opera nell’elettrotecnica, edilizia, energia, fotovoltaico, converting oppure nel packaging.
È da lì che arriva la buona notizia per lo stabilimento Novamont di Patrica. Insieme all’impianto di Terni sarà al centro di una nuova serie d’investimenti.
Quelli destinati a Patrica serviranno ad aumentare la sua capacità produttiva di bioplastiche Mater-bi. (leggi qui A Patrica la plastica vegetale per ripartire con la nuova chimica). A Terni invece verranno impiegati per realizzare un nuovo impianto per la produzione di acido 2,5 furandicarbossilico (FDCA) ottenuto da zuccheri.
Il progetto Patrica
Lo stabilimento di Patrica era stato inaugurato ufficialmente un anno fa: il 18 ottobre 2018. Mater Biopolymer Patrica nasceva su un ex impianto Mossi & Ghisolfi, un nome storico nella chimica italiana che si occupa di prodotti chimici rinnovabili derivati dalle biomasse. Ma il suo stabilimento di Patrica non era più strategico: lo ha rilevato il gruppo Novamont. Lo ha destinato alla produzione di biopoliesteri ad alto grado di rinnovabilità. In pratica? Plastiche che si decompongono in modo naturale nell’ambiente senza inquinarlo, perché sono fatte con materie di origine vegetale.
In quella struttura vengono lavorate ogni anno circa 40mila tonnellate di polimeri per realizzare il Mater-Bi. È un prodotto messo a punto e brevettato da Novamont: si tratta di un’innovativa famiglia di bioplastiche che utilizza componenti vegetali. Un esempio di applicazione pratica? I sacchetti per i rifiuti. O quelli nei quali mettere la frutta e la verdura. Grazie alle sue caratteristiche della biodegradabilità e compostabilità, il Mater-Bi consente di ottimizzare la gestione dei rifiuti organici: sacchetti che si decompongono, possono finire insieme all’organico negli impianti di trasformazione e smaltimento, a differenza dei tradizionali sacchetti.
Parola d’ordine, rigenerare
Le bioplastiche a base amidacea Mater-bi sono prodotte da Novamont storicamente a Terni: lì se ne lavorano 110.000 tonnellate all’anno.
Dal mese di agosto però la produzione è iniziata anche a Patrica (altre 40mila tonnellate). Fino a quel momento, l’impianto in provincia di Frosinone era impiegato per la realizzazione degli Origo-Bi, biopoliesteri ottenuti a partire da materie prime di origine rinnovabile grazie ad una tecnologia proprietaria Novamont.
Novanta dipendenti, dotato di due linee produttive, Patrica può lavorare fino a 100mila tonnellate annue.
«L’avvio della produzione di Mater-bi nello stabilimento Mater-Biopolymer è frutto del grande lavoro che abbiamo svolto in questi anni in termini di innovazione e di industrializzazione delle nostre tecnologie» commenta Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont.
«Questo ulteriore passo in avanti, ad un solo anno di distanza dall’inaugurazione della seconda linea per la produzione di biopoliesteri, consolida il nostro modello di rigenerazione territoriale e la nostra filiera integrata di bioeconomia. Una filosofia basata su nuovi impianti in siti deindustrializzati, su un’ampia gamma di bioprodotti concepiti per tutelare il suolo e l’acqua. E su una rete fondamentale di collaborazioni e interazioni».
I nuovi prodotti
A Düsseldorf, Novamont ha presentato gli ultimi prodotti generati nel campo delle bioplastiche destinate al packaging,.
Tra questi c’è una nuova soluzione per sacchetti per frutta e verdura. Contengono una quantità di materia prima rinnovabile superiore al 50% ed hanno caratteristiche di compostabilità sia industriale che domestica. Sono la risposta alle nuove normative in mercati chiave come Italia, Francia e Austria.
Nello stabilimento di Reifenhäeuser, a Troisdorf (Germania), nei giorni del K2019 è possibile assistere alle prove di estrusione di sacchi per frutta e verdura con i nuovi gradi Mater-bi. Nella stessa sede, vengono condotti anche test di estrusione di un innovativo film compostabile a 5 strati, con proprietà barriera. Grazie al quale è possibile coniugare compostabilità e shelf-life prolungata.