Qualità della Vita, sempre più in basso

La classifica sulla Qualità della Vita del Sole 24 Ore presenta molte novità quest'anno, svelando un quadro più dettagliato rispetto alle precedenti edizioni. La provincia di Frosinone rimane nelle posizioni inferiori. Con eccellenze e zone d'ombra. Primi in Italia per l'illuminazione a led, ultimi per numero di auto in giro

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Puntuale come una cambiale, arriva a fine anno la classifica sulla Qualità della Vita elaborata dal quotidiano economico Il Sole 24 ore. Quest’anno è giunta alla 34ma edizione ma ci sono molte novità: ha aguzzato la vista, aumentato i parametri da tenere in considerazione. Li ha più che raddoppiati, sono saliti dai 42 degli anni scorsi ai 90 di questa edizione: forniscono un quadro molto più attendibile e nitido della situazione.

Ma anche se la vista degli analisti del Sole è migliorata non cambia la situazione della provincia di Frosinone. Anche quest’anno è nelle zone basse della classifica. Poco conta che sia in compagnia di ben 4 su 5 province del Lazio: con Latina (87ª), Frosinone (80ª), Viterbo (75ª), Rieti (73ª).

La classifica

Foto © Imagoeconomica

In vetta alla graduatoria sale per la prima volta Udine: fino ad ora la città era riuscita al massimo ad arrivare tra le prime dieci, un traguardo centrato solo tre volte dal 1990 a oggi. Suonano più come delle conferme invece il secondo ed il terzo posto di Bologna (vincitrice dell’edizione 2022) e Trento. Sale al quinto posto Bergamo (quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia). Tra le prime dieci c’è anche Milano: si conferma 8ª mentre Firenze scende al 6° posto. Roma è 35ª e perde quattro posizioni.

Anche questa edizione fotografa nella seconda metà della graduatoria una concentrazione di città del Mezzogiorno: l’unica eccezione è Cagliari al 23° posto. A chiudere la classifica è Foggia che torna a vestire la maglia nera dopo dodici anni. A precederla ci sono Caltanissetta e poi Napoli al terz’ultimo posto che nonostante ‘l’effetto scudetto‘ sul turismo (non rilevato nei dati presi in esame) è penalizzata – secondo l’indagine – dalla densità abitativa, dalla criminalità predatoria in ripresa, dagli scarsi dati occupazionali e da un saldo migratorio sfavorevole.

Ma quali sono i parametri tenuti in considerazione quest’anno? I 90 indicatori sono stati suddivisi nelle sei macro categorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990. Le sei grandi aree tematiche sono Ricchezza e Consumi; Affari e Lavoro; Ambiente e Servizi; Demografia, Società e Salute; Giustizia e Sicurezza; Cultura e Tempo Libero.

Gli indicatori sono tutti certificati, forniti al Sole 24 Ore da fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca. I numeri vengono dal Ministero dell’Interno o della Giustizia, Istat, Inps, Agcom, Siae e Banca d’Italia; oppure forniti alla redazione da realtà certificate, tra cui Scenari immobiliari, Crif, Cribis, Prometeia, Iqvia, Istituto Tagliacarne e Infocamere.

La provincia di Frosinone

Foto © Stefano Strani

La provincia di Frosinone nel 2023 si attesta all’80° posto su 107 province italiane: perde 1 posizione rispetto alla rilevazione dello scorso anno. Ma il ritratto che esce dall’analisi del Sole è fatto di luci ed ombre. Ad esempio, siamo al primo posto in assoluto per Illuminazione pubblica sostenibile: è la voce che tiene conto dei punti luce a led (in percentuale sul totale) nel comune capoluogo. Ma al tempo stesso siamo ultimi in Italia per il Tasso di motorizzazione cioè il numero di auto in circolazione sulle strade della provincia ogni cento abitanti.

Si sale e si scende. I nuovi indicatori consentono di mettere a fuoco in maniera più chiara la situazione. Cosi si scopre che la Ciociaria è al 79° posto per Ricchezza e Consumi dove perde 3 posizioni rispetto al 2022. Ma al tempo stesso guadagna 9 posizioni nella classifica su Affari e Lavoro dove ci piazziamo al 57° posto.

Migliorano la Giustizia e la Sicurezza: compiamo un balzo di 22 posizioni. Lo si deve al fatto che c’è un basso numero di denunce che ci colloca tra le prime 11 province italiane più sicure. Siamo 32mi per i furti con destrezza e ben 46mi per i furti in abitazione. Che la Ciociaria si terra di reinvestimento e lavaggio del denaro lo dice anche il Sole: siamo al 70° posto. Abbiamo un indice di litigiosità altissimo: se è vero che non denunciamo reati, altrettanto è vero che facciamo causa al Giudice Civile per ogni cosa e siamo al 90° posto cioè solo 17 province stanno peggio di noi. Siamo ancora lenti nel gestire i processi. La quota di cause che vanno avanti da oltre tre anni ci colloca all’80° posto e siamo 83mi per la durata media delle cause Civili.

La cicogna non vola qui

La provincia di Frosinone è al 79^ posto per Demografia e Società  perdendo 4 posizioni. Per tutti parla il Saldo Migratorio Totale cioè la differenza tra iscritti e cancellati all’Anagrafe: siamo 90mi, facciamo pochi figli e questo ci colloca all’83° posto per tasso di fecondità. Mangiamo, tanto e ci piace: poi però ci troviamo al 17° posto in Italia nella graduatoria sul consumo di farmaci per l’obesità. E che la nostra Sanità non abbia abbastanza posti di eccellenza ce lo ricorda l’81° posto nella classifica dei letti per specialità ad Alta Assistenza.

Deve preoccupare la classifica su Ambiente e Servizi. La provincia di Frosinone è all’87° con un una performance negativa rispetto alla precedente di ben 15 posti persi. Dove? A trascinarci verso il basso sono due risultati pessimi: il primo è quello sul numero di auto circolanti sulle nostre strade (107, ultimi in Italia) e sul passaggio delle nostre amministrazioni ai servizi digitali che consentono ai cittadini di sbrigare on line le pratiche senza dover andare allo sportello (104, terzultimi in Italia). Andiamo bene sui progetti del Pnrr: siamo tra i primi 35 in Italia.

Tanti bar, pochi teatri

Foto © Andrea Apruzzese

Abbiamo un enorme numero di bar ed un basso numero di teatri: è questo a collocarci al 91° posto per Cultura e Tempo Libero con 2 posizioni in meno rispetto all’anno scorso.

Siamo tra i primi 24 in Italia per numero di bar ma nelle ultime posizioni della classifica per numero di addetti nelle imprese culturali (91mi). Ci sono più palestre e piscine (57mi) che librerie (75). Dobbiamo ancora fare tanta strada per portare la banda larga dappertutto: siamo all’86° posto in Italia. Non crediamo troppo nei giovani amministratori e questo ci colloca al 75° posto

La sintesi

I risultati delle province del Lazio testimoniano come i territori vadano ormai da troppo tempo, a due velocità. Pur perdendo 4 posizioni rispetto allo scorso anno, la provincia di Roma si colloca al 35° posto assoluto in Italia: con un divario comunque  enorme rispetto alle altre province del Lazio che riportano risultati per nulla performanti.

Il medesimo divario consistente tra territori era stato già certificato dall’altra rilevazione, quella di Italia Oggi sulla qualità della vita in Italia pubblicata a novembre. Con Roma da una parte (grazie ai consistenti investimenti in vista del Giubileo) e tutte le altre province dall’altra, sempre più coinvolte ed assimilate nelle dinamiche negative ataviche  del sud Italia. Anche e soprattutto su temi decisivi come la disoccupazione, i bassi salari, il precariato diffuso.