Asfalto elettorale e vecchie accuse: le ultime ore di Isabella prima del voto

ALESSIO PORCU per IL MESSAGGERO.IT

I sindaci hanno detto no ad Isabella Mastrobuono. No alla sua gestione della Sanità nella provincia di Frosinone. No al suo modo di confrontarsi con le istituzioni. Le hanno votato contro 60 dei sindaci presenti ieri mattina nella sala delle riunioni dell’Asl di Frosinone (in rappresentanza di 350.700 abitanti), a suo favore si sono espressi in quattro: Ferentino, Pontecorvo, Ceprano e Boville Ernica. Non sono entrati nell’aspetto tecnico: la bocciatura, dice il documento, è politica.

A chiedere ai Comuni di giudicare l’operato dei manager è stata la Regione. Chiedendo un parere a quegli stessi territori che pochi mesi fa hanno votato a favore di Isabella Mastrobuono approvandole l’Atto Aziendale, cioè la mappa dei servizi sanitari. Il clima però questa volta è diverso. Lo si intuisce subito. Prende la parola Fausto Bassetta, sindaco di Anagni e dice: “Professoressa, a settembre sono venuto da lei insieme ad altri colleghi del nord di questo territorio, le abbiamo chiesto che fine avessero fatto le cose che ci aveva promesso per il nostro ospedale. Lei ci ha risposto che quanto stava scritto nell’atto aziendale non si poteva applicare. Abbiamo cercato invano il dialogo con la Asl”. Non è un caso se i primi a votarle contro sono proprio i sindaci delle città sede d’ospedale: insieme a Bassetta votano contro anche Cassino, Sora e Alatri. E’ diretto Ernesto Tersigni: “Sora vota contro perché la percezione della Sanità che hanno i cittadini è negativa, ci era stato promesso il polo oncologico ed una serie di servizi che il nostro ospedale non ha visto”. Sulla stessa lunghezza d’onda Giuseppe Golini Petrarcone: “Noi a Cassino non possiamo ritenerci in alcun modo soddisfatti di questa Sanità”. Vota contro pure Frosinone che però fa un distinguo: “E’ un voto contro la politica sanitaria di Zingaretti”. Sarcastico il sindaco di Alatri, Giuseppe Morini: “Che fortuna: proprio poche ore prima di questo voto è passata la cicogna ad Alatri ed ha portato il primo neonato nella Casa della Maternità che fino a questo momento era stata inutile”.

In sala si mormora. E si fa notare che proprio in queste ore sono state aperte le sale di day surgery ad Anagni, è arrivato l’ecografo tanto atteso a Ceprano, viene annunciata l’apertura della Rems di Ceccano. “Se l’avessimo fatto noi – commenta qualche sindacoci avrebbero accusato di avere messo asfalto elettorale”. La manovra di affondamento viene avviata in maniera bipartisan. Il sindaco Pd di San Donato Valcomino Enrico Pittiglio ed il vice sindaco di San Giorgio a Liri Pasquale Ciacciarelli (coordinatore provinciale di Forza Italia) presentano due mozioni che poi vengono unificate: “Il nostro giudizio politico sui 18 mesi di gestione Mastrobuono è negativo”. Lo votano in 60, i contrari sono 4, astenuto Roccadarce.

Il colpo di grazia arriva dai consiglieri regionali: “Il parere politico – dice Mario Abbruzzese – sull’operato del direttore generale della Asl è negativo e non poteva essere altrimenti”. Per Mauro Buschini “In questi 18 mesi si è preferito andare avanti senza concertazione con le istituzioni e con scelte non condivise con il territorio. Questo sistema di governace non ha prodotto risultati positivi nel campo dell’assistenza sanitaria”.

Non si scompone la manager bocciata: Rivolta ai sindaci dice “Vi è stato chiesto dalla Regione, come amministratori, di valutarmi sui 30 obiettivi che dovevo raggiungere in 18 mesi. Ma voi avete scelto di non farlo, perché dite di non averne le competenze e scegliete un generico giudizio politico negativo. Al contrario, questa poteva essere un’occasione per commentare i risultati ottenuti e proporre miglioramenti“.