Quelli che… Non possono dire no alle primarie di Cristofari

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CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Aperture ma anche i silenzi imbarazzanti e telefonini che squillano (a lungo) invano. Una cosa però è certa: l’annuncio di Fabrizio Cristofari di volersi candidare a sindaco di Frosinone attraverso il meccanismo delle primarie aperte, sta monopolizzando il dibattito nel centrosinistra e nel Pd. Non soltanto a livello cittadino. La sua intervista a Ciociaria Editoriale Oggi (leggi qui il precedente) è stata analizzata nei minimi dettagli. Su un punto in particolare, quello delle ‘primarie aperte’. Alla domanda specifica («Del centro sinistra del Pd?»), Cristofari ha risposto:«Della città. Di tutti di tutti quelli che desiderano impegnarsi per rinnovare il capoluogo. Vincere le elezioni è necessario per governare la città. È questo che conta». L’interpretazione è fin troppo chiara: per il presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici, le primarie dovrebbero essere aperte non solo ad esponenti del Pd e del centrosinistra ma anche a liste civiche.

L’obiettivo è evidente: ampliare sul nascere i confini della coalizione. Ma nel Pd in diversi hanno sottolineato il fatto che lo statuto del Partito prevede le primarie di coalizione. Il dibattito è appena cominciato. In questo senso, però, il sasso nello stagno lanciato da Fabrizio Cristofari ha generato delle onde… anomale e non.

Angelo Pizzutelli, consigliere comunale del Partito Democratico, raccoglie immediatamente la sfida e rilancia: «Cristofari ha indicato un percorso intelligente, aperto, trasparente, in grado di generare l’entusiasmo della base. Le primarie aperte sono un grande esercizio di democrazia. Io ci sto. Partecipiamo tutti, poi chi ha più voti vince, ma nella sfida ad Ottaviani deve avere il sostegno di tutti». Usa il plurale Pizzutelli, il che vuol dire che è pronto a partecipare alle primarie. Poi aggiunge: «In questa fase storica il Partito non deve chiudersi, allargare il confronto genera entusiasmo. Ne ha bisogno anche la città, basta soffermarsi sul fatto che alle sedute del Consiglio Comunale non si vede più pubblico. Il dialogo deve avvenire con i cittadini, non può essere limitato a tesserati di partito».

Cauto l’ex sindaco Domenico Marzi, che dice: «Le primarie aperte? Può essere un’idea. Anzi, a pensarci bene tutte le primarie sono in qualche modo aperte». Poi aggiunge: «Il problema vero è che bisogna superare la sordità politica di alcune persone».

Andrea Turriziani, consigliere comunale dei Democrat, è sulla stessa lunghezza d’onda di Pizzutelli. Rileva: «Le primarie aperte vanno benissimo, la proposta di Fabrizio Cristofari è straordinariamente intelligente. A questo punto vedremo se il Pd dovrà rimanere chiuso nelle stanze oppure aprirsi alla società civile, fondamentale per vincere le elezioni a Frosinone. Perché una persona che vuole candidarsi a governare il capoluogo dovrebbe avere timore a competere all’interno del proprio schieramento? Così come iniziare l’esegesi dei regolamenti e dello Statuto finisce con allontanare la gente e smorzare gli entusiasmo».

Norberto Venturi, segretario cittadino del Partito Democratico, però fa un esplicito richiamo proprio alle norme statutarie. Dice: «Il Pd prevede le primarie di coalizione da statuto, ad ogni modo sul punto dovrà pronunciarsi l’assemblea degli iscritti».

Infine è evidente che nel centrosinistra il nervo scoperto è rappresentato dalla posizione dell’ex sindaco Michele Marini. A proposito del quale Cristofari ha detto: «È un pezzo importantissimo del centrosinistra cittadino e da segretario di Partito l’ho sostenuto. Chiarire le posizioni è giusto, secondo me ci sono i margini».

Michele Marini non rompe il silenzio ma ai suoi fedelissimi ha detto: «Quello che dovevo dire l’ho detto al Congresso e in direzione». Il punto è formale e sostanziale al tempo stesso, perché Marini chiede che il Pd indichi un solo candidato sindaco da far partecipare alle primarie di coalizione. Le distanze restano invariate. Ma alle elezioni mancano 12 mesi.

IL PUNTO
La domanda è: chi ha paura delle primarie aperte? Detto in modo diverso: se il presidente dell’Ordine provinciale dei medici si dice disponibile a partecipare a primarie aperte per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra, come motivare un eventuale no a questo tipo di metodo?

Certamente i Partiti hanno un loro statuto e in quello dei Democrat si fa riferimento alle primarie di coalizione. Si potrà discutere sui confini della coalizione, ma perché non dovrebbero comprendere le civiche?

Ma la sensazione è che la proposta di Cristofari ha spiazzato più di qualcuno proprio nella coalizione. Perché, come insegnava Andreotti, a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina. Non tutti vogliono passare per le primarie, ci sono quelli che preferiscono bypassarle, puntando sui tavoli politici. E sui blitz.

Punti di vista diversi, per carità, ma nel Pd tutti hanno ripetuto finora che il candidato sindaco va scelto con le primarie. A questo punto bisognerà vedere quali saranno le posizioni ufficiali dei Democrat ma anche di Area Popolare. Non dimenticando i Socialisti.

Il centrosinistra cittadino viene da 4 anni di spazzatura e di incomunicabilità schiena. Non solo due punti in questi quattro anni nessuno preso l’iniziativa per provare a chiarire. In 12 mesi Acquisto. Bisognerà vedere quali saranno le posizioni ufficiali dei democrat ma anche di area popolare. Non dimenticando i socialisti. Il centrosinistra cittadino viene da 4 anni di spazzatura e di incomunicabilità kafkiana. Non solo: in questi quattro anni nessuno ha preso l’iniziativa per provare a chiarire. In 12 mesi possono succedere tante cose. Ma davvero si pensa di arrivare ancora una volta ‘sotto porta’ e decidere nella logica dell’emergenza? In questo caso lo scenario sarebbe quello della estrema frammentazione.