Pd e Forza Italia, lì dove comandano i democristiani

Francesco Scalia vuole liberarsi (politicamente) di Francesco De Angelis. E viceversa. Mauro Buschini ambisce al monopolio alla Regione e fiuta il pericolo: la candidatura di Antonio Pompeo. Nel frattempo Marino Fardelli vorrebbe candidarsi a sindaco di Cassino (per levarsi dalle botte), ma non intende rischiare niente. Una sconfitta con Giuseppe Golini Petrarcone lo taglierebbe fuori. Daniela Bianchi non vede l’ora di avere un “alibi” per andarsene, magari verso Possibile. Perfino il deputato Nazzareno Pilozzi sta accarezzando l’idea di tornare a sinistra. Perché il Pd non è più un partito di sinistra: le trame democristiane monopolizzano le strategie interne. Francesco Scalia vuole la “testa” di Simone Costanzo,che a sua volta vorrebbe espellere il parlamentare. Eppure i due sono cresciuti insieme. Non appena c’è stato il rischio di una rottura tra Scalia e Antonio Pompeo, Marco Di Torrice (mentore di entrambi) ha fatto da arbitro. Anche lui è democristiano.

Intanto Maria Spilabotte si sta costruendo la candidatura a Roma, altrove, in un collegio blindato fuori dalla provincia di Frosinone. Ha visto le brutte! E Francesco De Angelis aspetta di capire cosa succederà al Senato e poi nel quartier generale di Renzi al Nazareno.

In Forza Italia Gabriele Picano ha sbattuto la porta ed è andato nella Lega di Salvini. Un democristiano sul Carroccio. E’ come se Mario Balotelli facesse il testimonial di una marca di camomilla. Mario Abbruzzese ringrazia. “Uno di meno”, ha detto ai fedelissimi. Ora magari si augura che pure Silvio Ferraguti, Antonello Iannarilli e Alessia Savo prendano altre strade.

Meno siamo, meglio stiamo”. Il motto è questo. Ma allora i discorsi sull’unità, sulla volontà di vincere le elezioni comunali ricompattando con il centrodestra o con il centrosinistra? Slogan buoni per i convegni, per i giornali e per le televisioni. Nelle segrete stanze il ragionamento è diverso: “I partiti non sono più quelli di una volta, ma i collegi elettorali (Parlamento, Regione) ci sono sempre. Qualcuno dovrà pur essere candidato. Allora, meno siamo e meglio è. Tanto più che il Movimento Cinque Stelle in provincia di Frosinone non rompe le scatole sui problemi veri. Le liste civiche? Quelle vanno bene per le comunali, ma per Camera e Regione ci siamo noi”.

Pare che come sottofondo delle riunioni dei democristiani di desta e di sinistra ci sia la canzone di Jovanotti, gli Immortali.