Top & Flop * Venerdì 23 agosto 2019

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

ROBERTA LOMBARDI

Tra gli effetti collaterali di una possibile intesa di Governo (nazionale) tra il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico ci sarebbe anche l’apertura di uno scenario nuovo alla Regione Lazio.

Roberta Lombardi

A quel punto Nicola Zingaretti, segretario Dem ma anche presidente della Regione, non avrebbe più problemi di numeri in aula. In quel caso bisognerebbe dare atto e rendere merito alle strategie di Roberta Lombardi, capogruppo pentastellato alla Pisana. La Lombardi è quella che fece letteralmente a pezzi l’allora segretario del Pd Pierluigi Bersani nel famoso streaming del 2013. Poi però con Zingaretti ha sempre avuto un feeling diverso. Per ironia della sorte la Lombardi diventerebbe anche una sorta di eroina per tutti quei consiglieri regionali che hanno paura per la prospettiva di elezioni politiche anticipate, che vedrebbero sicuramente la partecipazione di Zingaretti.

L’accordo sul piano nazionale e regionale spazzerebbe via questa opzione. Inoltre, particolare di non poco conto, Roberta Lombardi si prenderebbe la scena politica dei Cinque Stelle nel Lazio e a Roma, dove c’è la sindaca Virginia Raggi.

Le due non si amano, a voler essere gentili. Per la Lombardi una ulteriore motivazione. Sulla cresta dell’onda.

PASQUALE CIACCIARELLI

Ha scelto i tempi giusti e ha mostrato un indubbio coraggio nel dire che la sua intenzione non è mutata: seguirà Giovanni Toti e quindi lascerà Forza Italia.

Pasquale Ciacciarelli Foto: © Imagoeconomica Paolo Cerroni

Il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ha dato le motivazioni di un mese fa, sottolineando come proprio nella gestione politica di questa crisi Forza Italia ha mostrato i limiti di sempre. Per Ciacciarelli c’è bisogno di un cambiamento profondo. Dunque, ha varcato il Rubicone, raggiungendo Mario Abbruzzese sull’altra sponda del fiume centrista e moderato. Nel momento in cui tantissimi scelgono la cautela, rimandando scelte fondamentali, Ciacciarelli ha tagliato i ponti con Forza Italia, con Antonio Tajani e con Claudio Fazzone.

Non deve essere stato semplice. Ma ha dimostrato di avere le idee chiare. Coraggioso.

FLOP

RENZI-SALVINI-DI MAIO

Sono i tre principali protagonisti di questa crisi di Sistema più che di Governo. Il primo, Matteo Renzi, l’ha provocata con una mossa geniale e poi l’ha alimentata con un intervento di alta scuola al Senato.

Matteo Renzi © Imagoeconomica

Ma il suo obiettivo è mantenere il controllo dei gruppi parlamentari del Pd e provare a formare un nuovo partito centrista e moderato, magari svuotando proprio il Pd. Ed è per questo che vuole l’accordo con i Cinque Stelle a tutti i costi. Rimangiandosi quanto fatto e sostenuto per anni. Luigi Di Maio è terrorizzato dalle urne e farebbe l’accordo perfino con una lista civica di un paesino di 300 abitanti pur di non lasciare il posto di ministro e il ruolo di capo politico dei Cinque Stelle. In realtà preferirebbe continuare un percorso con Salvini, ma non lo dice. Matteo Salvini è sull’orlo del baratro e potrebbe perdere tutto. In un attimo ha smesso i panni del “cattivone” del Papeete per indossare quelli di un incassatore di insulti di professione.

Ha scritto il direttore de L’Espresso Marco Damilano:  “Renzi, Salvini e Di Maio sono i campioni di questo modo di fare politica. Sono indifferenti a quanto hanno affermato pochi minuti prima. Sono tutti figli di Berlusconi e del berlusconismo.E se qualcuno, anche chi fa il nostro lavoro di informare, osa farlo notare, denuda la propaganda, finisce per essere indicato come un disturbatore della quiete, un nemico del popolo. Hanno cambiato tutte le parti in commedia. Il reality deve finire e lasciare il posto alla realtà. Lo spettacolo appassiona gli ascoltatori, ma è devastante per le sue conseguenze democratiche: la sfiducia, la mancanza di coerenza di fronte alle promesse, le parole che risuonano leggere e inafferabili, senza pesare più, la trasformazione degli elettori in pubblico e dei militanti in tifosi”.

Ha ragione, eccome se ha ragione. In nomination al Grande Fratello. 

BUSCHINI-FRUSONE

Entrambi di Alatri, sul piano politico si detestano da sempre. Eppure adesso potrebbero ritrovarsi dalla stessa parte, non soltanto per l’esigenza di sostenere (con modi diversi) lo stesso Governo, ma anche nella prospettiva di un’alleanza elettorale tra Partito Democratico e Cinque Stelle. Come forse vorrebbe Nicola Zingaretti.

Luca Frusone – Foto © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

Mauro Buschini è presidente del consiglio regionale del Lazio e uno dei fedelissimi di Zinga. Luca Frusone è parlamentare dei Cinque Stelle al secondo mandato. Fino a poche settimane fa si sono scambiati accuse al  vetriolo, specialmente sulla politica economica e sull’ecobonus. Nessuno dei due avrebbe mai immaginato quello che poteva succedere.

Lui è peggio di me.