«Basta ai talent show: salviamo Forza Italia con teste piene di idee»

di DANILO MAGLIOCCHETTI
Consigliere Comunale e Provinciale di Frosinone

Pregiatissimo Direttore,

mi permetto di formulare alcune osservazioni in relazione all’articolo pubblicato sul Suo seguitissimo blog dal titolo “Quei partiti senza Cantera che rischiano di ritrovarsi senza elettori”. (leggi qui il precedente)

Preliminarmente, desidero ringraziarLa per avermi citato quale espressione del vivaio locale (non nel senso floreale del termine) di Forza Italia, ma i pochi capelli grigi rimasti, che ormai chiamo all’appello per nome la mattina davanti allo specchio, mi inducono ad una sana quanto realistica obiettività anagrafica.

Ciò detto, la Sua analisi puntuale, circa la necessità di individuare teste pensanti in Forza Italia, non solo mi trova profondamente d’accordo, ma anzi la sollecito da tempo!

Mi creda, non considero una grande perdita un manipolo di giovanotti, il cui unico “merito” è quello di essere sponsorizzati dalla Signora Santanchè, ed il cui esclusivo obiettivo è stato quello di tentare di rottamare la classe dirigente di Forza Italia.

Vede che succede ad affidarsi ai talent show, alle improbabili attività di scouting, piuttosto che cercare la vera classe dirigente del partito nei tanti Amministratori locali che ogni giorno ci mettono orgogliosamente la faccia con la bandiera di Forza Italia?

Ma tant’è! Non è con questi presupposti e con queste truppe che si vincono le battaglie.

Ci vuole ben altro!

Anche se una riflessione generale sul perché tanti hanno abbandonato Forza Italia, forse sarebbe giusto finalmente farla.

Come sarebbe necessario ricreare innanzitutto la squadra!

Nessuno discute la centralità del Presidente Berlusconi il quale ancora oggi, per ruolo e carisma, costituisce l’unico punto di riferimento di tutto il centro destra.

Quello che manca in Forza Italia, sono le persone in grado di ragionare “cum grano salis” e di supportare il Presidente con delle strategie politiche intelligenti, lungimiranti, anche a livello parlamentare, ed in grado di saper interpretare i sentimenti ed i bisogni delle persone, per poi tradurli in pratica con risposte, per quanto possibile, adeguate.

Vede Direttore, per quanto si voglia rinnovare il modo di fare politica, adattandolo al momento storico e tecnologico attuale, centrato più sull’apparire che sull’essere, sulla forma piuttosto che sulla sostanza, se la politica non la si fa con passione e con sentimento, diventa semplicemente professione.

E di mestieranti della politica attorno al Presidente Berlusconi, ne girano tanti, eccome.

Ma con quale consenso popolare, con quali voti? Non è dato sapere!

E veniamo al ricambio, necessario aggiungo, generazionale del Partito. Anche in questo occorrerebbero intelligenza, equilibrio e rispetto. Un concetto questo non sempre conosciuto a qualche “enfant prodige”.

Innanzitutto, un ricambio che non sia solo ed esclusivamente anagrafico. Conosco tanti giovani, ma già vecchi nel modo di fare ed intendere la politica, e tanti “vecchietti” ancora in grado di capitalizzare consenso, fare ragionamenti e strategie premianti di grande spessore e contenuti veri, non solo virtuali.

Nessun partito può avere un futuro, se non guarda con particolare attenzione ed interesse alle nuove generazioni, aiutandole a crescere, a superare le difficoltà, a mettere a loro disposizione le esperienze ed i vissuti politici personali per evitare di commettere gli stessi errori.

Per fare in modo di veder crescere e sviluppare una classe dirigente politica nuova e, se possibile, migliore.

Ma questo non vuol dire però, gettare l’acqua sporca con tutto il bambino.

Non è pensabile di sostituire così d’amblè il vecchio (chi lo decide poi?) con il nuovo (rispetto a chi e a che cosa?).

Occorre una giusta ed equilibrata composizione, tra l’esperienza ed il talento, tra la riflessione e l’impulsività, tra il vissuto ed i sogni.

Solo così la cantera può trasformarsi in splendida ed insostituibile risorsa.

E questo principio vale, a mio modestissimo modo di vedere, ad ogni latitudine.