I soliti vigliacchi

Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Le ordinanze consigliano di evitare i luoghi affollati e limitare le uscite. Invece cerchiamo trucchi e pretesti per andare in giro. Infischiandocene del virus. E poi i soliti vigliacchi: che invece di fare il loro dovere oggi si sono dati ammalati

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Vigliacchi che oscurano gli eroi, codardi pronti a saltare sulla scialuppa per paura di bagnarsi i piedi. Furbetti da quattro soldi, senza vergogna. Hanno cominciato a capire che il Coronavirus è una cosa seria e sta arrivando anche vicino a casa loro. Invece di schierarsi sulla linea del fronte sono andati dal medico della Mutua e si sono messi in malattia. Le segnalazioni indignate sono arrivate questa mattina al prefetto di Frosinone Ignazio Portelli: ci sono posti di lavoro sul territorio lasciati del tutto sguarniti. Al posto degli impiegati sono arrivati i certificati, rilasciati dai medici di famiglia.

Provette con Coronavirus © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Accade sempre. Sul Titanic ci fu chi strappò dalle braccia di una donna il bambino in fasce per passare con lui davanti alla fila di chi stava al bivio tra salvezza e morte. Nel passaggio segreto per Castel Sant’Angelo ci fu una guarnigione di Guardie Svizzere che si fece massacrare per garantire la via di fuga al Papa mentre le guarnigioni italiane si consegnavano ai Lanzichenecchi. La sintesi della codardia e della fellonia si parò davanti agli occhi di Re Vittorio Emanuele III che segretamente dovette essere posto in salvo a Brindisi: ma si ritrovò accerchiato da una sorta di corteo numeroso e caciarone tanto che il monarca, sconsolato, pensò di restare al Quirinale per evitare una simile brutta figura di fronte alla storia.

Ci sono medici e infermieri che da giorni in tutto il Lazio sono sulla linea del fronte: dallo Spallanzani di Roma allo Spaziani di Frosinone ed al Santa scoalstica di Cassino. Dove hanno predisposto gli ospedali per una guerra che qui è alle porte ma a Bergamo sta già costringendo a scegliere chi salvare: gli altri non vengono attaccati ai respiratori, non bastano per tutti.

Le disposizioni sono chiare: bisogna fare il proprio lavoro e poi stare a casa il più possibile.

Coronavirus Foto © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Qui continuiamo ad andare in giro, come se niente fosse. Fino a qualche ora fa abbiamo partecipato ai funerali stingendo le mani ai parenti addolorati arrivati dal Nord. Il Governo ha chiuso le scuole per salvare i bambini e le mamme li hanno mandati nelle ludoteche. Sono stati chiusi ristoranti e discoteche e le spiagge ieri erano affollate. Abbiamo disposto le lauree on line e poi tutti ad abbracciare il neo dottore per congratularsi. Cerchiamo di limitare la diffusione e c’è chi salta sul treno e porta a spasso il virus nelle zone come la Ciociaria dove finora l’epidemia nonè arrivata.

La prudenza non sappiamo cosa sia. Però, di fronte al brutto andiamo dal medico e ci mettiamo in Mutua: e degli altri chi se ne importa.

Ignazio Portelli ha disposto che scattino i controlli. Non sarà possibile verificare tutti. Ma è inutile: eccellenza, dalla codardia non si guarisce.