Cosilam, la controffensiva di Scalia

Ore convulse in vista della riunione dell’assemblea dei soci per il rinnovo della presidenza del Cosilam. La partita non è chiusa, nonostante Pietro Zola, sorretto dal sistema delle imprese e dall’asse politico tra Francesco De Angelis (Pd) e Mario Abbruzzese (Forza Italia), appaia in vantaggio.
Non è chiusa perché “in cauda venenum”, il veleno è nella coda. Francesco non ha riposato. Domenica niente vacanze, il Cosilam è troppo importante e con la sua station wagon ha corso in lungo ed in largo per cercare di arrestare il trend positivo dell’altro fronte. Scalia non si fida più dei mediatori che hanno incassato una serie di sconfitte (Saf e Asi su tutte) e viaggia solitaria. Ha incontrato tante persone nelle ultime ore.

E poi c’è stata una notte bollente tra telefonate, sms, messaggi via mail, e faccia a faccia. Con il senatore Francesco Scalia solo i fidatissimi: il direttore generale Nino Gargano, il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, Anna Teresa Formisano.  Per Francesco Scalia c’è una sola strada: provare a spaccare il fronte a favore di Zola, mettendo sul piatto la carica di presidente del Cosilam.

In queste ore una certa pressione politica viene esercitata su Guido D’Amico, presidente di Confimprese Italia.

Francesco De Angelis, però, sta blindando un’intesa sulla quale sono già state raccolte le firme. Difficile sfilarsi senza evitare una figuraccia.

Però non ci sono ragioni che tengono: l’importante è piazzare colpi bassi. Fino alla cinque la strada che porta alla presidenza del Cosilam sarà come un suk arabo.