Gnesi: «Basta con chi ruba e infanga la Sanità»

 

di ARTURO GNESI
Sindaco di Pastena

Caro Direttore,
devono in qualche modo scuotere le coscienze dei cittadini le dichiarazioni del presidente dell’autorità anticorruzione Raffaele Cantone «la Sanità è terreno di scorribanda per delinquenti di ogni risma». Affermazioni che fanno rabbrividire e fanno indignare soprattutto quelli che, come me, ogni giorno, in ospedale, vivono i disagi di una assistenza sanitaria debole, vedono i bisogni dei pazienti e sentono i reclami per avere prestazioni tempestive e appropriate.

Dove si annida il malaffare? Dove si nascondono i corrotti che speculano sulla salute della povera gente? Chi sono i collusi e gli approfittatori che lucrano sui ritardi e sulle carenze della sanità pubblica?

Non tutto è marciume o stagnante palude di interessi personali, non tutto è gestito da spregiudicati comitati d’affari, non tutto è dominato dai clan della camorra e nemmeno gli operatori sanitari sono al servizio di bande criminali o di potentati economici.

Le cronache sono ricche di pessimi esempi corruttivi, medici, amministratori e politici legati dal fine comune di fare soldi, arricchirsi e poter contare di più nel sistema clientelare dello scambio di favori e di voti.

Da Nord al Sud le inchieste e le condanne non si contano più ma sempre alta rimane la presenza di combriccole e sodalizi delinquenziali che sfruttano le commesse, gli appalti, la fornitura di servizi per accaparrarsi illegalmente parte dei fondi pubblici destinati alla cura della salute dei cittadini.

Di certo, di fronte a questi scenari da Paese sottosviluppato e con l’esperienza quotidiana dei diritti calpestati e del calvario patito dalla gente comune occorre fare un passo in avanti. Trasparenza, accessibilità agli atti, controlli severi, tutto deve essere messo in campo per dare dignità ad una professione che ha la sua ragione di essere nell’esclusiva attenzione ai malati, nella prevenzione delle malattie e nella salvaguardia e tutela del territorio.

Non ho ricette pronte e soluzioni a portata di mano però bisogna dire basta a chi infanga con comportamenti illeciti il mondo della Sanità.