Le bugie dei tagliagole nascosti nello scatto di Aleppo

Biagio Cacciola

Politologo e Opinionista

Biagio Cacciola

 

di BIAGIO CACCIOLA
Politologo, Opinionista

 

Chi ha scattato la famosa foto del bambino uscito da una maceria ad Aleppo est? Si chiama Mahmoud Raslan e fiancheggia uno dei gruppi più feroci che sta tenendo in ostaggio la zona orientale di Aleppo da più di quattro anni. Il quartiere è Nur al Din. E’ da li che arrivano le bombe sui 2 milioni di aleppini che vivono nella città libera. E’ da li che i jahdisti di vari gruppi colpiscono scuole, ospedali e chiese, è da li che per ben 3 anni l’acquedotto è stato fatto saltare costringendo i cittadini di Aleppo, in particolare vecchi e bambini a file interminabili presso qualche pozzo di acqua potabile.

Ma, soprattutto, Mahmoud Reslan è quello che in piu’ fotografie si vede vicino ai tagliagola del gruppo fondamentalista Nur al din quando questi terroristi esibivano la testa del bambino palestinese di 12 anni, decapitato perché il padre fa parte di una brigata palestinese impegnata con l’esercito siriano contro i jahidisti. Gli stessi che ora sono accerchiati dalle forze armate siriane e alleate.

Aleppo é vicina alla liberazione totale e proprio per paura di ciò escono le immagini, utilizzate in modo strumentale, per poter fermare l’ultima fase di avanzata dell’esercito siriano. I terroristi stanno facendo ricorso a tutti i loro legami con le strutture di propaganda, finanziate dai quatarioti e sauditi, in particolare a Londra.

False agenzie di stampa, un finto osservatorio sui diritti e soprattutto la grande tv internzionale quatariota Al Jazeera. Un lavoro costoso dell’internazionale fondamentalista che sta vedendo il suo sogno di trasformare la Siria in un califfato andare in frantumi. Per questo Mahmoud Reslan ha fotografato Omram. Per suscitare la finta contrizione dell’Occidente che, perso nel suo romanticismo d’accatto, si muove e commuove solo per le foto, ma non consce il film arrotolato della più grande aggressione verso uno stato sovrano, pianificata e organizzata dagli stati canaglia fondamentalisti, appoggiati da quella donna pericolosa a nome Hillary Rodham, sposata Clinton.

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