Se il terrorista non è come lo immaginiamo (di B.Cacciola)

Biagio Cacciola

Politologo e Opinionista

 

di Biagio CACCIOLA
Politologo, Opinionista

 

 

Forse l’intervento di Olivier Roy, il più grande islamologo vivente, doveva essere proiettato sui maxischermi in tutt’Italia e non solo al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, come avvenuto invece nelle ore scorse. Cosi avremmo potutto ascoltare un’analisi del fenomeno terrorista a matrice islamista che ci eviterebbe luoghi comuni e cosiddette guerre di civiltà.

Che ha detto Roy di tanto interessante?

Ha spiegato che la tipologia del terrorista che investe con un camion gente che passeggia tranquillamente nelle città europee non é quella che abbiamo nel nostro immaginario.

Questi adolescenti portatori di morte infatti non sono ‘religiosi’ nel senso di chi segue i precetti che l’islam prevede. Anzi crescono non conoscendo una parola di arabo. Quelli di Barcellona sapevano solo il catalano, vestivano come tutti gli occidentali, non frequentavano moschee e anche il cosidetto imam, che era la mente del gruppo terroristico, si era autoproclamato tale.

Roy ci ha detto anche che il vero punto della questione é proprio il nichilismo che questi giovani hanno. Un po’ come le Brigate Rosse degli Anni di Piombo italiani.

La contestazione di questa ultima generazione ‘islamica’ é proprio quella di considerare ‘traditori’ i genitori ancorati a un islam privato e remissivo. Infatti dal ’97 ad oggi tutti gli attentati di marca islamista sono stati effettuati da fratelli, adottando un codice paramafioso. Se si guardano i precedenti penali dei giovani assassini ci si trova davanti a piccoli spacciatori e ladruncoli, noti comunque alla polizia. Ignari di ogni tradizione dei territori dove abitano. Che non sanno non solo niente del Cristianesimo, ma nemmeno dell’islam praticato. Che vivono il delirio di morte e di nichilismo che li porta nella zona ‘metallica’ della societa’ europea.

Un terrorismo oscuro che coltiva il culto della morte. Un culto moderno e alienante che, con la religione in senso stretto, ha poco a che fare.

 

 

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