Solo gli imbecilli sono imparziali

Alessioporcu

Una delle lettere al Direttore solleva il tema dell'imparzialità dei giornalisti. Molte volte è un pretesto. Per non prendere una posizione. Per non avere un'idea da dover difendere. Noi invece abbiamo scelto di farlo.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Gentile direttore, mi domando perché non nominare anche chi ha contribuito con oltre 5000 voti ad ottenere un ottimo risultato….. Complimenti per la neutralità.

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Le Lettere al Direttore sono il dialogo diretto con i lettori, il filo lungo il quale una società si informa e poi domanda, contesta, propone, si indigna, condivide, a seconda della sua sensibilità. Non riceverne è un dramma: significa che si sta scrivendo per sé stessi, non si è stati capaci di allacciare quel filo diretto, nulla si sta dicendo sul quale ci si possa confrontare. In tempi di social le Lettere al sono state sostituite dai post su Facebook: più complicate da intercettare perché frastagliate tra centinaia di argomenti.

Solleva un tema intrigante quella di Jole Falese, figura autorevole del centrismo nella politica della provincia di Frosinone partendo da quella cassinate. Persona che per difendere le proprie convinzioni non ha esitato a passare per eretica nel suo Partito.

Rimprovera a queste pagine l’assenza di neutralità.

INDRO MONTANELLI

Non è un rimprovero. È una medaglia al merito. Odio la neutralità. È sinonimo di pavidità: peggio ancora d’equilibrismo di comodo.

Siamo circondati da molti sedicenti neutrali: lo fanno per convenienza, nel timore di dover avere un’idea da difendere. Neutrale no. Come venne messo subito in chiaro quando questo giornale iniziò le sue pubblicazioni sul web. Era il 2016 (leggi qui Con chi sta Alessioporcu).

Non è un caso che nel Codice dell’Informazione ci siano molti accenni al pluralismo ma non si faccia obbligo alcuno all’imparzialità. Quella appartiene agli imbecilli: a quelli che hanno paura di avere un’idea.

Bisogna diffidare in particolare da chi vuole far credere che esista un giornalismo imparziale: ciascuno è portatore di differenti esperienze, successi, sconfitte, educazione. E le trasmette in ciò che svolge ogni giorno. I Giornalisti lo mettono nel modo in cui svolgono la professione: solo gli sciocchi ed i meo esperti sono convinti di essere imparziali. Mentre chi sa fare la Professione è consapevole di questo limite e lo risolve diventando plurale.

Diffido da chi vuole far credere d’essere imparziale.

E poiché non bisogna nascondersi, alcune posizioni vanno rese esplicite.

Alessio Porcu Foto: © Gianna Reale

Chi scrive in questo giornale aspira a lasciarsi permeare dai principi del Cattolicesimo. Forse proprio per questo è stato l’unico a difendere i fratelli musulmani sul tema della moschea che hanno il diritto di realizzare a Frosinone.

Chi scrive in questo giornale ha una formazione antifascista. La stessa che animò il fascista Leo Longanesi nel celebre scontro dialettico con un ex gerarca che lo accusò di non essere un vero fascista. “Vero fascista lei!? Ma i veri fascisti siamo noi… Noi che dapprima non ci credemmo, poi fingemmo di crederci, poi credemmo di fingere, poi lo tradimmo, poi lo rimpiangemmo. E ora… ora non sappiamo più neanche noi né cosa fummo, né cosa siamo, né cosa saremo. Eccoli, i veri fascisti!“.

Chi scrive in questo giornale ha spesso contrastato a viso aperto le aberrazioni della Prima Repubblica, contrastando oggi coloro i quali — nell’usanza tipicamente italiana – ha gettato il bambino insieme all’acqua sporca, lasciando il Paese ed in parte anche la provincia di Frosinone in mano ad incapaci di buona volontà.

Proprio per questo, per favore, non chiedeteci di essere imparziali.