Un Pantano nel Pd: il dramma dei sindaci di fronte alle tariffe Acea

Adamo Pantano

di ADAMO PANTANO
Sindaco di Posta Fibreno

 

Il blog Alessioporcu.it prima di tutti nei giorni scorsi ha ‘visto’ che stava nascendo un Partito dei Sindaci (leggi qui e leggi il resoconto)

Il Partito dei Sindaci non è nato, più semplicemente si sono aggregati dopo anni di divisione sindaci di area Centrodestra (anche alla luce delle ultime elezioni) che hanno ritrovato l’unità sull’antico cavallo di battaglia elettorale: l’acqua.

Chiunque ricorderà la roboante vittoria alle Provinciali nel 2009: cacciare Acea. Infatti abbiamo visto i risultati: niente investimenti strutturali, aumenti disservizi e maxi stangata agli utenti per le mancate approvazioni delle tariffe annuali.

 

Se oggi siamo in procedura di risoluzione del contratto è dovuto al coraggio e all’impopolarità di approvare tariffe e piani di investimenti negli anni scorsi, con tanti miei colleghi (di centrosinistra), ponendo le condizioni amministrative e giuridiche per intraprendere la battaglia e non con gli slogan.

Pur avendo votato No all’emendamento approvato in assemblea spero che venga accolto almeno in parte dall’Autorità nazionale dell’Energia altrimenti vivremo una seconda beffa e stangata.

 

Per onore di cronaca e verità l’emendamento presentato dall’amico Gianpio Sarracco era un documento con una valenza tecnica, discusso e costruito in diverse riunioni dai sindaci firmatari e che lo hanno votato. La sua chiarezza? Proporre una tariffa minore di quella proposta da Acea all’Autorità, conguaglio più che dimezzato (parliamo di oltre 40 milioni di euro), innalzamento soglia di esenzione e sconti per le famiglie meno abbienti. Eravamo ben consapevoli di non avere numeri in assemblea, perche sommando già Frosinone, Cassino, Sora e Ceccano il vantaggio era considerevole.

 

Faccio una parentesi il sottoscritto al voto conta lo 0,24% per il numero di abitanti, cioè niente, però dal territorio del mio comune viene erogato il 16% di tutta l’acqua della provincia di Frosinone (viva l’Italia). Quindi contano come sempre i medi grandi Comuni nella determinazione della decisione finale e l’inutile tentativo di arrivare ad una proposta unica è stata vanificata all’ultima riga perché c’è sempre qualche galletto che ha bisogno di protagonismo e di baldanza ma la nostra area era disposta a trovare una sintesi che desse più certezza alla proposta approvata nelle more della definizione del contenzioso con Acea.

 

I Partiti non dettano più la linea ai sindaci? Succede ormai da anni, cominciano ad andare in crisi i movimenti (vedi Parma e Roma) figuriamoci i Partiti con i sindaci di un territorio complesso quanto il nostro. A noi sindaci non danno risposte i livelli istituzionali superiori figuriamoci i Partiti, il Governo centrale ormai da anni ci ha ridotto ad una esattoria locale tagliandoci tutto, non dandoci piena autonomia sui bilanci, con una burocrazia pazzesca e normative che cambiano di giorno in giorno, se pensiamo alla più grande ingiustizia a cui ci sottopongono sull’ Irpef (i redditi tassati che producono i nostri cittadini) noi tratteniamo solo lo 0,8 % del versato imponendo tutta una serie di partite di giro di compensazione che non hanno senso e non ci danno certezze e non esistono costi standard e nella pratica asfaltare le strade diventa un problema irrisolvibile.

 

E di questo soffriamo in particolare noi piccoli comuni sotto i 3.000 abitanti (ci vogliono far chiudere per sfinimento), la maggioranza nella nostra provincia, e noi sindaci (h24) senza personale, mezzi, strutture quando andiamo a dormire o ci svegliamo speriamo sempre che la terra non tremi, o il meteo sia clemente, o tanto altro perche noi siamo responsabili di tutto quello che succede nel nostro territorio (igiene, salute, ambiente, randagismo, urbanistica, scuola,sicurezza, protezione civile, lavoro che non c’è etc) e passiamo giornate a difendere che non ci vengano chiusi plessi scolastici, reparti all’ospedale, corse del trasporto pubblico soppresse, attività che chiudono, giovani che se ne vanno per sempre, anziani che aumentano ed hanno bisogno di maggiore assistenza, centri storici che si spopolano e per finire ci mandano immigrati senza controllo di alcun tipo.

 

Inoltre dovremmo trovare il tempo di fare qualche progetto per la nostra comunità (senza finanziamenti) perché nella gestione dell’ordinario siamo fortunati ad avere assessori e consiglieri che si rimboccano le maniche e fanno di tutto e anche associazioni che ci aiutano almeno nei momenti ricreativi.

Ah dimenticavo poi ci dobbiamo confrontare come democraticamente sacrosanto con le nostre minoranze, a cui ultimamente si sono aggiunti webeti (a lei tanto cari direttore) e comitati di qualsiasi natura la cui prima regola è insultare a prescindere da ogni merito.

Ma non molliamo e andiamo avanti, vorrei invitare chiunque a confrontare le aliquote e tariffe di tutte le imposte e tasse locali dei piccoli comuni con quelle dei medio grandi comuni e poi forse avrete un idea più chiara di quanto si curi con i fatti l’interesse dei propri cittadini e non con gli slogan elettorali di abili oratori.