Il leader di Azione nel Capoluogo per presentare il libro “La libertà che non libera” e sostenere il candidato sindaco Vicano. Stigmatizza il populismo e il Movimento 5 Stelle, a cui preferisce «persino Fratelli d’Italia»
Carlo Calenda
Il leader di Azione critica il Capitano per l’atteggiamento nei confronti di Putin, ma in realtà lancia una linea politica sempre più equidistante tra centrodestra e centrosinistra. Alle comunali nessuna alleanza è preclusa. Neppure al Comune di Frosinone.
Nicola Zingaretti a ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai1. Manda segnali a Calenda. E blinda Enrico Letta. Il campo largo? Non è questione di spazi ma di volontà o non di starci
La leadership romana dei Democrat non sopporta il leader di Azione. E viceversa. Ma la politica non finisce nella Capitale e il Centro si sta riorganizzando. Davvero Enrico Letta vuole “regalarlo” alla Lega di Giancarlo Giorgetti? Questo è il dilemma.
Il sostegno di Giorgetti al leader di Azione cambia completamente il quadro e la prospettiva. Nella Capitale si gioca una partita destinata a pesare in modo enorme. Astorre, Mancini e Bettini da tempo avevano fiutato l’aria. Ora è vietato sbagliare e Nicola Zingaretti lo ha fatto capire.
A mesi di distanza dall’appello di Marcello Pera, a destra c’è chi invita ad orientarsi sul leader di Azione per le comunali di Roma. Per spezzare l’asse sovranista ed aprire la strada ad un centro che Salvini non potrà mai conquistare. E poi ad una simile prospettiva pensa anche Matteo Renzi.
I numeri del sondaggio Tecné di questa mattina. A Roma la partita è aperta. Risultati non omogenei. Eccoli. Per il leader di Azione il Pd al secondo turno delle comunali di Roma sosterrebbe Virginia Raggi. Un’affermazione che squarcia il velo su possibili manovre “contro” l’ex segretario. Che a questo punto potrebbe perfino decidere di riorganizzarsi all’interno del Partito.
Giuseppe Conte prova a convincerla sindaca ad un passo indietro, Enrico Letta aspetta di chiamare il Governatore. Fra quelli che lavorano dietro le quinte alle soluzioni c’è Bruno Astorre, segretario del Pd del Lazio e avversario irriducibile di Carlo Calenda.
Carlo Calenda dice al Pd “indicate il mio vice e andiamo insieme, altrimenti vado da solo”. Ma ricompatta la sinistra. Che torna al tavolo dopo tre mesi. Ipotesi primarie. Che non a tutti piace
Incontro tra Letta e Calenda questa mattina. Per raffreddare le tensioni sulle elezioni di Roma. Deciso di “avviare un dialogo sulle iniziative nazionali e locali”. I sogni proibiti dei Dem: Zingaretti e Sassoli
Il senatore e segretario regionale del Pd critica il leader di Azione per aver reso pubblica la telefonata con Mastella. Poi chiude alla sindaca di Roma. Ma soprattutto fa capire ad alleati e avversari che Zingaretti non cadrà mai nella trappola di andare al Governo.
Incontro tra i vertici provinciali di Partito Democratico ed Azione. La formazione di Carlo Calenda è pronta a scendere in campo alle prossime comunali ad Alatri e Sora.
Clima rovente all’ombra dell’abazia. Con Evangelista e Bevilacqua che accusano Chiara Delli Colli di essere assente. E Maccaro di essere troppo presente. In realtà il segnale è politico. Per la maggioranza ma anche per l’opposizione e per Abbruzzese
Il leader di Azione incontra i dem Astorre e Patanè e lancia un ultimatum: per evitare lo scontro su Roma c’è tempo fino a inizio 2021. Poi andrà da solo in campagna elettorale con i fondi raccolti. Ma la tregua giova anche ai dem, che potranno prendere le misure alla sua capacità di fuoco anti M5S. Specie nel ballottaggio.
Lo scontro a distanza tra Carlo Calenda ed il Pd. Prosegue anche dopo l’annuncio della candidatura a sindaco di Roma. La strategia dettata dai sondaggi. Andare nelle periferie. E parlare agli elettori Dem. Che sono ancora senza un candidato. Lo scambio di colpi durato tutta la giornata. E l’affondo finale
Carlo Calenda ha ricevuto i sondaggi che aveva commissionato. Ecco cosa dicono. Atteso per le prossime ore l’annuncio della candidatura a sindaco di Roma: durante la trasmissione di Fabio Fazio su RaiTre. Il ‘battibecco’ con Giletti
La marcia di avvicinamento alle candidature a sindaco di Roma. Di Maio cerca di tenere unito il M5S. Ma la fronda interna contro il Raggi bis c’è. Calenda registra l’interesse di Base Riformista. Tajani vede presto ‘un candidato vincente’
Il bivio più importante per Nicola Zingaretti è lungo la strada delle comunali di Roma, che nessuno può permettersi di perdere. La candidatura a sindaco dell’ex ministro avanza, ma il segretario del Pd non può rischiare di mandare all’aria il dialogo con i Cinque Stelle e Roberta Lombardi.
La candidatura a sindaco dell’ex ministro darebbe una prospettiva diversa all’ipotesi di rimettere in piedi una coalizione con un centro forte. Ma deve partire dalla corsa al Campidoglio, con il Pd che deve prendere atto dei tanti no ricevuti. A cominciare da David Sassoli.
Ipotesi di una fuga in solitaria per i liberal di sinistra. Lo scenario del voto amministrativo a Roma: i partner avvisano: potremmo andare da soli. Con i dem che ora hanno il cerino acceso in mano.