A Frosinone c’è proprio una Mal’aria

Il rapporto Mal'Aria 2024 di Legambiente. Frosinone in cima alla classifica dei capoluoghi italiani più inquinati

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

L’ultimo provvedimento è delle ore scorse. La morsa dell’inquinamento non molla l’aria di Frosinone, nonostante le continue limitazioni al traffico nel centro cittadino. Vanno avanti ormai da quasi due mesi ma i valori di Pm10 continuano a sforare la soglia ed il Comune oggi è stato costretto ad emettere l’ennesima ordinanza di stop ai veicoli più inquinanti.

La situazione è ancora peggiore. Più grave. Più di quanto si potesse immaginare. “Il 2023 appena concluso è stato un anno interlocutorio per le città italiane dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico. Un anno con qualche luce e molte ombre”: esordisce così la prefazione al Report di Legambiente “Mal’aria di città” nella sua edizione del 2024.

Il Report di Legambiente

(Foto: Messala Ciulla)

Il report di Legambiente è stato realizzato nell’ambito della campagna clean cities. Ha analizzato i dati del 2023 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2).

Per capire quanto sia importante è necessario ricordare il piano d’azione “Zero Pollution” del Green Deal europeo. È il piano con cui abbattere in fretta l’inquinamento nel continente: serve per rallentare il costante aumento della temperatura. Stiamo lentamente lessando. Gli studi dicono che se non rallentiamo, entro sette anni le condizioni di vita nella Terra saranno incompatibili con la presenza umana. Stiamo lessando e ci stiamo intossicando. La Commissione europea ha fissato l’obiettivo entro il 2030 di ridurre il numero di morti premature causate dal particolato fine (PM2.5, un inquinante atmosferico chiave), di almeno il 55% rispetto ai livelli del 2005.

Per questo la Commissione Europea ha pubblicato nel 2022 una proposta di revisione delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente. Lo ha fatto con l’obiettivo, tra le altre cose, di allineare più strettamente gli standard di qualità dell’aria alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Frosinone capolista, purtroppo

In sintesi, il report di Legambiente dice che 18 città sulle 98 monitorate, hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10. Cioè lo smog è stato oltre i limiti più di 35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo. Nel 2022 erano state 29 le città fuorilegge e nel 2021 erano state 31.

In testa alla classifica delle città c’è Frosinone (con la centralina di Frosinone Scalo) con 70 giorni di sforamento: il doppio rispetto ai valori ammessi. È seguita da Torino (Grassi) con 66, Treviso (strada S. Agnese) 63 e Mantova (via Ariosto), Padova (Arcella) e Venezia (via Beccaria) con 62.

 Anche le tre città venete, Rovigo (Centro), Verona (B.go Milano), e Vicenza (Ferrovieri) superano i 50 giorni, rispettivamente 55, 55 e 53. Milano (Senato) registra 49 giorni, Asti (Baussano) 47, Cremona (P.zza Cadorna) 46, Lodi (V.le Vignati) 43, Brescia (Villaggio Sereno) e Monza (via Machiavelli) 40. Chiudono la lista Alessandria (D’Annunzio) con 39, Napoli (Ospedale Pellerini) e Ferrara (Isonzo) con 36.

I dati evidenziano un miglioramento rispetto all’anno precedente. Siamo stati bravi ed abbiamo inquinato meno? No. Il miglioramento va attribuito soprattutto alle condizioni meteorologiche “favorevoli” che hanno caratterizzato il 2023, anziché ad un effettivo successo delle azioni politiche intraprese per affrontare l’emergenza smog. Tuttavia, le citta’ italiane, da Nord a Sud, presentano ancora considerevoli ritardi rispetto ai valori piu’ stringenti proposti dalla revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria che entrera’ in vigore dal 2030. Se il 2030 fosse già qui, il 69% delle città risulterebbe fuorilegge per il PM10, con le situazioni piu’ critiche a Padova, Verona e Vicenza con 32 g/mc, seguite da Cremona e Venezia (31 g/mc), e infine da Brescia, Cagliari, Mantova, Rovigo, Torino e Treviso (30 g/mc).

La situazione nel Lazio

Nel Lazio la situazione peggiore del 2023, per medie annuali da PM10, PM2.5 e NO2,  si registra evidentemente a Frosinone, dove la riduzione degli inquinanti necessaria si attesta tra il 20 e il 30%, seguita da Roma, poi ancora Latina ed infine Rieti e Viterbo.

CittàPM10PM2.5NO2Riduzione PM10Riduzione PM2.5Riduzione NO2
FROSINONE281525-29%-33%-20%
LATINA211021-6%0%-3%
RIETI1810140%0%0%
ROMA241332-17%21%-37%
VITERBO179200%0%0%