Acqua e rifiuti: quindici giorni di fuoco per la Provincia e per i sindaci. Venerdì dovranno decidere sulla nuova tariffa idrica da applicare da qui fino al 2019. In passato l’aver temporeggiato ha prodotto un conguaglio di 75 milioni di euro che i cittadini stanno pagando attraverso le bollette. Un conguaglio pienamente riconosciuto ad Acea , dal commissario prima, dal Tar poi e infine dal Consiglio di Stato. Negli anni 2006-2011 la tariffa applicata era inferiore a quella invece doveva essere e alla fine i nodi sono venuti al pettine.
L’Autorità dell’energia ha poi stabilito un altro conguaglio di 53 milioni di euro per le tariffe del periodo 2012-2015. Anche in tal caso sono state riconosciute valide le tariffe di Acea.
Adesso i sindaci sono chiamati ad un’assunzione di responsabilità votando le tariffe fino al 2019. Se non lo faranno, sarà l’Autorità a decidere sulla base anche del Piano elaborato da Acea Ato 5. Si tratta di definire anche l’ammontare di un altro conguaglio, che naturalmente sarà pagato dai cittadini. Come sempre. E’ per questo che i sindaci dovranno dare un’indicazione e anche valutare come procedere, in prospettiva, con la risoluzione della convenzione. Acea Ato 5 ha presentato un ricorso al Tar. Finora le sfide nei tribunali amministrativi sono state vinte tutte dal gestore. I sindaci quindi dovrebbero non soltanto assumere una decisione definitiva, ma anche adottare atti e scelte inattaccabili.
Contemporaneamente vanno individuate le nuove discariche per il Piano dei rifiuti regionali. Da aprile c’è un piano regionale, prevede che ogni provincia abbia una sua discarica. Pubblica. Frosinone ce l’ha: ma è provata e la gestisce la Mad a Roccasecca in località Cerreto. Occorre un impianto pubblico. Naturalmente ognuno spera che venga localizzato nei Comuni degli altri. Il ruolo della Provincia sarà importante e impopolare. Ma non c’è alternativa.
D’altronde quando si viene eletti per amministrare Provincia e Comuni si sa perfettamente che arriva l’ora delle decisioni. Svicolare non serve a niente dal punto di vista politico e peggiora le cose amministrativamente. Perché poi pagano i cittadini.