Dal Patto Civico al Patto Chiavica: cosa c’è dietro l’addio di Farina al sacco De Donatis

Ernesto Baronio

Conte del Lungoliri

di Ernesto BARONIO
Conte del Lungoliri

 

 

Come un Superman de noantri, laddove c’è un “guaio”, un’emergenza, una situazione critica, puntualmente (spesso, anche prima che la richiesta d’aiuto si manifesti) arriva l’eroico Presidente della Comunità Montana Gianluca Quadrini (il più delle volte, per la verità, solo attraverso i suoi tempestivi comunicati stampa).

Così, è successo che due vecchi amici di “Partito” e di cordata, i fratelli Ernestino e Valterone Tersigni, qualche settimana fa hanno “chiamato” a cena l’eroico Presidente, per chiedergli una mano e per iniziare concretamente un’azione di accerchiamento al sindaco di Sora, Sua Eccellenza l’architetto Roberto De Donatis.

Sembra che il menù della serata prevedesse due sole portate: un primo piatto, a base di appoggio elettorale (e non solo) dei fratelli Tersigni (contro l’odiato Abbruzzese) alla candidatura regionale dell’eroico Quadrini (contro l’odiato Abbruzzese); una seconda prelibatezza, specialità della cucina sorana, a base di dimissioni (dalla maggioranza De Donatisiana) del consigliere Antonio Farina, ologramma geneticamente modificato del Presidente della Comunità Montana.

E, si sa, certi piatti vanno serviti freddi; così lo sfuggente Farina, solo a distanza di molti giorni dalla succitata cena, con un laconico ma devastante comunicato stampa (ad Arce, quelli del Ris ne hanno rilevato le impronte per verificare se sia suo) ha dichiarato sostanzialmente di essersi accorto che la maggioranza di cui faceva parte non stava attuando il programma elettorale e che aveva fatto una grandissima … (lasciamo ai lettori l’individuazione del termine esatto) nell’aver sostenuto la candidatura a sindaco di Sua Eccellenza, l’architetto De Donatis. (leggi qui)

Scusa Ciotti, ti interrompo da Sora, avrebbe gridato Enrico Ameri in una ipotetica trasmissione radiofonica dal titolo Tutta la Politica minuto per minuto; ti chiedo la linea per comunicarti che Quadrini è passato in vantaggio per uno a zero su Abbruzzese.

Sua Eccellenza, l’architetto De Donatis, pur stando in una calda località di villeggiatura nel bel mezzo del Mediterraneo, ha sfoderato un aplomb ed una freddezza pari a quella con cui gli eschimesi si scambiano gli auguri di Natale. “Farina chi? – ha dichiarato il sindaco di Sora -, quello che non viene da tre mesi alle riunioni di maggioranza e ai consigli comunali? Accetto la sua offerta di dimissioni, lo ringrazio e vado avanti”.

A guardare, oggettivamente e freddamente, i numeri della sua maggioranza, possiamo comprendere cotanta sicumera di Sua Eccellenza De Donatis; infatti, teoricamente, ad oggi sono ancora 11 contro 6 le mani che, in consiglio comunale, si alzano a sostegno del architetto sindaco.

In realtà, anche in numeri hanno un’anima. E l’uscita dalla maggioranza del consigliere Antonio Farina, primo mentore e sponsor dell’avventura civica di De Donatis, potrebbe scatenare effetti collaterali inarrestabili.

Sua Eccellenza De Donatis, timoniere della traballante Piattaforma civica (definita dai suoi più acerrimi avversari politici Piattaferma chiavica) deve innanzitutto coprirsi a sinistra della sua maggioranza. Lì ci sono di fatto e di diritto, due consiglieri comunali, Augusto Vinciguerra e Natalino Coletta, iscritti al Partito Democratico e pronti a giocare il loro ruolo nell’imminente congresso cittadino d’autunno.

E sarà proprio in quell’occasione che la Maria Paola D’Orazio, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio, spalleggiata dai vertici provinciali e regionali, chiederà ai due piddini di maggioranza di chiarire la loro posizione lanciando loro l’ultimatum “dentro il Pd e fuori la maggioranza De Donatis oppure dentro la maggioranza De Donatis e fuori dal Pd”.

Non meno tranquilla appare la situazione a destra della maggioranza, dove alcuni componenti della neonata Federazione di centro destra scalpitano per ridisegnare l’assetto della Giunta De Donatis; nella quale 3 assessori su 5 non avendo più legittimazione politico-elettorale; in quanto mancanti di riferimenti e sostegno in consiglio comunale, dovrebbero cedere poltrone e funzioni ad esponenti indicati dai Federati.

Mario Magnum Abbruzzese, da Cassino, segue con attenzione le vicende sorane e, un giorno sì e l’altro pure, raccomanda ai suoi, nel contempo, fermezza e lealtà nei confronti del sindaco di Sora.

Insomma, al suo rientro dalla vacanze mediterranee, Sua Eccellenza il Sindaco, architetto De Donatis troverà tanti bracieri accesi potenzialmente capaci di trasformarsi in fiamme distruttrici, in men che non si dica, della sua traballante Piattaforma Civica.

E, dopo l’estate di incendi boschivi, Sora potrebbe vivere un autunno di fuoco politico amministrativo.

 

 

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