La Regione pubblica la graduatoria dei progetti per la Videosorveglianza ammessi a finanziamento. Cassino non c'è. Si piazza all'85mo posto. la collera del sindaco.
Dicono che si sia arrabbiato. E che gli strilli si siano sentiti ancora una volta per tutto il corridoio. Solo che questa volta il sindaco Carlo Maria D’Alessandro non era nella sua stanza: stava nello stanzino segreto in cui si chiude da qualche settimana per evitare di essere interrotto mentre è concentrato sulle pratiche.
Risultato. Nessuno sapeva se il lamento e gli ululati fossero una registrazione fatta da qualche buontempone. Oppure se uno spettro si fosse impossessato delle mura civiche. O se davvero si trattasse di CMD’A.
La realtà dei fatti è che Carlo non più snellissimo D’Alessandro s’è arrabbiato davvero.
Ha scoperto che ha perso un altro bando. Il nome del Comune di Cassino non è nell’elenco di quelli finanziati dalla Regione Lazio che aveva messo a disposizione un bel po’ di risorse con cui completare, potenziare o realizzare ex novo gli impianti di videosorveglianza.
Il progetto c’è: risulta presentato in Regione Lazio il 14 settembre alle ore 10:56. Allora come mai non sono stati riconosciuti i 50mila euro che erano stati chiesti?
Carlo non più snellissimo si è tuffato tra le carte e dopo un’immersione in apnea ne è riaffiorato stringendo in mano un documento. Certifica che Cassino ha ottenuto la miseria di 46 punti con il suo progetto. Si è piazzato all’85mo posto tra gli esclusi. Il progetto migliore è stato quello presentato da Labico e Valmontone ed ha ottenuto 67 punti.
Lo smacco è che sono stati finanziati Supino – Morolo – Sgurgola – Patrica mettendosi insieme: 63 punti. Addirittura la piccola Arnara è tra i Comuni ammessi al finanziamento: si è unita con Frosinone ed è arrivata 12ma. Ci sono i Comuni del Lacerno e del Fibreno: al sedicesimo posto.
Cassino? Non c’è. Per trovarla bisogna scendere giù, giù. Fino a quota 85. Dove non spettano finanziamenti.
Ora è alla caccia del responsabile.