Ventiquattrore e oggi è arrivato il via libera alle visiere ideate dal FabLab di Frosinone per i medici del Pronto Soccorso. Mancavano i materiali per realizzarle. Pigliacelli e Rocca mobilitano CCIAA e Aspiin. Ora le mascherine ci sono. "Pronti ad aiutare tutti gli ospedali del territorio"
Una intuizione di alcuni anni fa. Si è rivelata vincente in un momento difficile come quello che stiamo vivendo: in quell’officina dove sono nate tante idee e tanti progetti, ora gli sforzi sono concentrati nell’aiutare il territorio a combattere il Covid-19. Una lotta dura, che vede in trincea tante persone, a cominciare dagli operatori della Sanità: medici ed infermieri ma non solo.
Per aiutarli a scendere sul campo di battaglia con le armi giuste i laboratori del FabLab di Frosinone hanno lavorato giorno e notte. Si sono fermati solo quando sono riusciti a trovare una possibile risposta al messaggio di aiuto partito dal Pronto Soccorso dell’ospedale Spaziani. Mercoledì hanno consegnato i loro prototipi al primario di Medicina d’Urgenza Fabrizio Cristofari: visiere protettive con cui impedire che il droplet (le particelle di saliva che emettiamo quando parliamo, respiriamo, starnutiamo…) potessero infettare il personale in prima linea nell’ospedale di Frosinone.
Fin qui, la prima puntata. Ora c’è la seconda. Perché il Direttore di Medicina d’Urgenza ha detto si: le visiere sono ottime, vanno benissimo, grazie. Le altre? Le altre non ci sono. Perché FabLab è un’intuizione della Camera di Commercio e dell’Aspin: loro progettano, sviluppano, arrivano fino a realizzare il prototipo. Insomma: mancano i materiali.
Appena la cosa è s tata segnalata al presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli ed al presidente di Aspiin Genesio Rocca i materiali sono saltati fuori. Ci penseranno loro dei loro due enti. Le visiere si faranno: subito e per tutto il Pronto Soccorso.
Visiere per tutti
Le visiere protettive nascono dalla capacità del FabLab sommata all’esperienza dell’azienda Make a Shape, alle quali ora si somma l’impegno economico messo a disposizione da Camera di Commercio di Frosinone e dall’azienda speciale dell’Ente Camerale Aspiin.
«Siamo contenti di esserci potuti mettere a disposizione dell’ospedale Spaziani in questo momento di emergenza – spiega il presidente Marcello Pigliacelli – e saremo altrettanto pronti nel caso in cui fosse necessario assicurare le visiere protettive anche al personale degli altri ospedali del territorio».
C’è voluto il Covid-19 con tutta la sua drammaticità per far comprendere fino in fondo le potenzialità del FabLab. «È stata un’intuizione avvenuta qualche anno fa e che abbiamo subito colto – dice Marcello Pigliacelli – lì si prendono le idee, si sviluppano e si prova a fare diventare materia concreta, si vede se possono essere utili e generare impresa. Abbiamo unito la capacità di guardare al futuro e la nostra abilità antica nel fare le cose».
Da dove nasce
Come è stato possibile arrivare a questo? Tutto ha inizio nel 2004, quando il laboratorio digitale FabLab nasce dall’idea di un professore dell’Università di Boston. È lui ad intuire che la terza rivoluzione industriale è alle porte e la sua convinzione è che l’utilizzo di nuove tecnologie legate alla Knowledge Economy, come la stampa 3D, sia alla base di questa innovazione.
Questi laboratori tecnologici, questa sorta di officine del terzo millennio, si sono diffusi in tutto il mondo. E oggi sono un riferimento per tutto il movimento della Digital Fabrication perché offrono un network globale dove si può condividere il know how e favorire lo sviluppo delle conoscenze.
Anche la FabLab di Frosinone ha cominciato presto a sfornare idee: è divenuto in fretta uno spazio aperto dedicato alla sperimentazione e alla realizzazione di progetti innovativi. Il laboratorio nasce da quello che si definisce un motivato ed eterogeneo gruppo di curiosi, tutti di origine ciociara. Architetti, designers, ingegneri, programmatori, provenienti da esperienze internazionali. Ma uniti dalla passione per la ricerca: saperi diversi, competenze specifiche, pezzi di un puzzle che si incastrano di volta in volta in modo diverso, dando vita a progetti mai uguali.
Accanto ai medici
E stavolta il risultato è stato di fondamentale importanza, ha dato una risposta concreta ed immediata ad una esigenza non rinviabile. Perché ogni giorno perso può costare la salute di qualcuno: garantire la sicurezza degli operatori sanitari era l’obiettivo e farlo subito era l’imperativo.
FabLab già da tempo collabora con l’Associazione dei Medici di Famiglia per l’Ambiente per il monitoraggio dell’aria nel capoluogo. Ora ha proiettato tutti gli sforzi verso un dispositivo di protezione particolarmente utile in questi giorni per i medici. Da qui la progettazione e la produzione di visiere con fasce in biopolimero (amido di mais) e visiera trasparente in Pvc. I files sono stati forniti dal Coordinamento Makers Campania.
“Sono strumenti particolarmente utili in queste ore – commenta il Primario Fabrizio Cristofari – perché, oltre alle visiere che coprono la bocca, queste visiere offrono una seconda barriera protettiva. E considerando i tanti colleghi contagiati dal Covid-19 (soprattutto al Nord), questo dispositivo ci mette nelle condizioni di poter operare al meglio, in tutta tranquillità».
I prototipi delle visiere erano stati consegnati mercoledì dalla presidente del FabLab di Frosinone Elena Pierri e dal dottor Giovanni Martino (Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente) nelle mani del dottor Fabrizio Cristofari. Ieri per tutta la giornata i prototipi sono stati testati. Oggi il via libera. Mancavano i materiali. Sono arrivati. E ora saranno quindi a disposizione di chi è in prima linea contro la pandemia.
Innovazione e tecnologia stavolta fanno rima anche con solidarietà.