Dal Museo al Teatro passando per la scuola: attenti a quei due

Il doppio binario sul quale il sindaco di Frosinone ha instradato la sua strategia. Opere per lasciare in ombra le scintille politiche. Assegnati i lavori sul Museo fermi da oltre 15 anni. Gli effetti del duo Retrosi - Testa. Riqualificare e rianimare la parte alta della città. Via anche all'efficientamento energetico della Maiuri

Antonella Iafrate

Se è scritto chiaro si capisce

Appaltare, costruire, ristrutturare, asfaltare, aprire: senza sosta, in una costante corsa come se ci fosse una scadenza. E non ci fosse un domani. Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli con il passare delle settimane rinforza la sua strategia del doppio binario: uno politico, uno amministrativo. Con il secondo destinato a ricoprire il primo, le sue scintille ed i mal di pancia dei suoi Consiglieri. Tutto da mettere sotto una sfilza di cantieri e di opere con cui dimostrare che la città invece va avanti e viene governata. (Leggi qui: Il silenzio nel caos ed i cantieri che parlano).

L’ora del museo

Angelo Retrosi (Foto © IchnusaPapers)

La stazione appaltante della Provincia di Frosinone ha aggiudicato nelle ore scorse la gara per l’ampliamento del Museo Archeologico. È un altro successo del duo Rossella TestaAngelo Retrosi gli assessori al Centro Storico ed ai lavori Pubblici che non parlano ma aprono cantieri.

Quello del museo non è un dato importante sul piano economico. Ma politico. Dal punto di vista dei numeri Angelo Retrosi è riuscito ad appianare i problemi che bloccavano da diciotto anni i cantieri, per un importo di circa 325mila euro, di cui quasi due parti coperte da un finanziamento Regionale ed il resto da un mutuo con CdP. Il vero traguardo invece è quello di avere liberato un altro tassello per la riqualificazione della parte alta del Capoluogo. Retrosi è quello che a maggio ha raggiunto l’accordo che ha sbloccato i lavori sui Piloni: anche loro fermi da 18 anni (Leggi qui: Piloni, alla fine arrivò la transazione).

Ora l’intervento sulla struttura del Museo e soprattutto quello sulla sua area esterna tra piazza Valchera e via San Simeone vanno a riqualificare un intero quadrante di centro storico ormai in abbandono. Innestandosi con l’intervento che ha riacceso le luci sull’antico Teatro Vittoria spente dal 1997.

Il tutto fa parte del progetto con cui rianimare la parte alta della città, presentato nei mesi scorsi dall’assessore Rossella Testa con il supporto di Retrosi per l’avvio delle opere (Leggi qui: Ne hanno portato eccome di interesse per Frosinone Alta).

La visione della città

Rossella Testa

Il tutto, all’interno di una visione organica per la città di Frosinone. Con il polo culturale nella parte alta: con le aule dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale recentemente arricchito di due corsi, l’Accademia di Belle Arti; il Vittoria che tra poco sostituirà il Nestor pronto per il restyling da 5,5 milioni di euro in attesa di dividersi compiti e pubblico una volta che saranno entrambi operativi.

Per il cinema teatro rilevato negli anni scorsi dall’amministrazione del sindaco Ottaviani sono in fase di valutazione le tre proposte presentate. Anche in questo caso c’è una visione di insieme, Durante le riunioni con i tecnici Angelo Retrosi ha evidenziato che gli interventi di manutenzione dovranno anche incidere sulla riconoscibilità estetica del Nestor come simbolo civico e culturale.

Non a caso è stata richiesta la riqualificazione degli spazi esterni e interni per ottimizzare le capacità funzionali del teatro. Ciò include la riorganizzazione della zona palcoscenico, la conservazione di alcune sale per assegnarle a proiezioni cinematografiche e attività culturali. Il piano prevede la sostituzione di pavimenti, rivestimenti, controsoffitti e impianti: adeguati alle nuove norme ed esteticamente più attraenti. È calibrato per essere ultimato entro la tarda primavera del 2026.

Efficientare per risparmiare

I lavori in corso sulla Maiuri

Nel frattempo sono partiti i lavori di efficientamento energetico della scuola primaria Maiuri. L‘assessorato ai Lavori Pubblici è andato a pescare i 130mila euro dai fondi ministeriali che ogni anno per quattro annualità di seguito vengono rimessi nella disponibilità degli enti. Il governo poi ha messo tutto nel calderone del Pnrr. Fondi che non nascono con il Piano di Resilienza ma lo diventano successivamente.

Alla Maiuri è partita una serie di lavorazioni con cui garantire un corretto isolamento termico del corpo centrale adiacente alla palestra.

E le scintille in consiglio comunale? Possono attendere: tanto ci sono i cantieri a marciare spediti.