Di Biasio passa da Coletta a Zaccheo in un valzer di preferenze

Il cambio di fronte da sinistra a destra. Motivato con la delusione. Per un'elezione mancata solo per 4 voti. Ed alla quale ora rinuncia

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Antimo Di Biasio lascia il sindaco Damiano Coletta per sostenere il suo avversario Vincenzo Zaccheo. Un tempo i cambi di casacca avvenivano in Aula, in questo caso avviene prima, avviene in vista delle elezioni suppletive di Latina del 4 settembre in sole 22 sezioni. Quelle che le sentenze di Tar e Consiglio di Stato hanno rimandato al voto, annullandone i risultati.

C’è rancore nella scelta fatta da Di Biasio di cambiare idea politica, dal centrosinistra al centrodestra: dalla lista Per Latina 2032 a Fratelli d’Italia. Lo rivela ricordando la sua vicenda: è rimasto fuori dal Consiglio Comunale di Latina per 4 preferenze, ha fatto ricorso e gliel’hanno bocciato.

Ha spiegato «faccio un passo indietro perché non ho apprezzato il modus operandi avuto nei miei confronti quando sono dovuto ricorrere al tribunale per far valere le mie ragioni».

Negano l’evidenza

Ma non c’è solo questo. Nello spiegare il suo passaggio da sinistra a destra, il mancato Consigliere punta il dito sulla recente sentenza che ha confermato il ritorno alle urne per 22 Sezioni elettorali di Latina. «Non ho apprezzato l’atteggiamento dell’ex sindaco Damiano Coletta e della sua squadra nei confronti della sentenza del Consiglio di Stato. Lì si parla di gravi illegittimità durante il voto. Non è solo un problema di prospettive, le risultanze dei verbali sono evidenti ed oggettive. Non voglio farmi rappresentare da chi nega l’evidenza dei fatti sminuendo la sentenza che lascia un’ombra su come si sono svolte le elezioni comunali».

E aggiunge: «Sono deluso e non mi riconosco più nel progetto di Latina come Bene Comune solo per alcuni. Diverso era il progetto originale delle porte aperte in comune. Ho intenzione di dare indicazione di voto ai miei elettori, invitandoli a sostenere i candidati della lista di Fratelli d’Italia e come sindaco Vincenzo Zaccheo».

Alla base della delusione

Damiano Coletta

Di Biasio, a novembre, presentò ricorso al Tar. Si era candidato nella lista Per Latina 2032, finendo primo dei non eletti per appena 4 voti in meno di Simona Lepoori la candidata che lo ha preceduto. Quando poi Simona Lepori fu chiamata in giunta e si dimise dal Consiglio, Di Biasio immaginò di scattare Consigliere, recandosi in Comune per conoscere le procedure di surroga.

Fu lì che gli comunicarono che non era il primo, ma il secondo dei non eletti, dietro Nazzareno Ranaldi. Cosa era successo? Che, secondo i calcoli dei suoi rappresentanti di lista, aveva ottenuto 246 voti, rispetto ai 242 di Ranaldi. Ma nel verbale finale dell’Ufficio Elettorale Centrale gliene furono attribuiti 237, nove in meno.

Presentò ricorso e anche per lui scattano le verifiche della Prefettura. Gli assegnarono una preferenza in più e arrivò a 238.

Rinuncia al jolly

Foto: Andrea Panegrossi / Imagoeconomica

Con il voto nelle 22 sezioni avrebbe potuto ben giocarsi il jolly per recuperare su Ranaldi, ma ha evidentemente pensato in modo diverso.

Nella nota di Di Biasio è ventilata anche l’ipotesi di «rinunciare alla candidatura» in Per Latina 2032. Circostanza ovviamente non possibile, dato che le elezioni in 22 sezioni sono meramente una rinnovazione di quelle del 3 e 4 ottobre scorsi, e valgono le stesse liste, cristallizzate.

Peraltro, sono anche già scattati i 30 giorni di campagna elettorale. Le liste, una volta depositate, non si cambiano. Accadde anche un anno fa, quando Andrea Marchiella (FdI) ricevette la sentenza definitiva di condanna per una vicenda non politica: «Mi ritiro», annunciò. Ma era il 9 settembre e le liste erano già depositate. Non fece campagna. E ottenne 24 preferenze.