La Corte dei Conti ha pubblicato in quete ore tre deliberazioni riguardanti i Comuni di Pescosolido, Ceccano e Vallecorsa. Le irregolarità da sanare, in un caso. Gli obiettivi raggiunti, negli altri. I suggerimenti e l'invito a migliorare la gestione finanziaria.
Non si sono riposati. Nemmeno a Natale. I giudici della sezione di Controllo Lazio della Corte dei Conti hanno lavorato parecchio in questi giorni. E nella giornata di giovedì 28 dicembre hanno provveduto a pubblicare tre importanti deliberazioni, relative ad altrettanti Comuni ciociari. Riguardano Pescosolido, Ceccano e Vallecorsa.
La situazione di Pescosolido
Con Deliberazione n. 157/2023/PRSP la Sezione di Controllo ha preso in esame la situazione del Comune di Pescosolido. La premessa è che il 23 giugno la Corte «ha accertato la sussistenza di gravi irregolarità suscettibili di pregiudicare la sana gestione finanziaria e gli equilibri di bilancio dell’ente». Quali irregolarità? Non viene ritenuta congrua la somma che viene accantonata per il Fondo Crediti Dubbia Esigibilità. Cioè? il Comune deve prevedere se nel suo Bilancio ci sono somme che molto difficilmente incasserà: di fronte a questo rischio ha l’obbligo di accantonare poco alla volta dei capitali con i quali fare fronte se davvero poi quelle somme non arriveranno.
Più nello specifico. La corte imputa di avere escluso alcune partite nel calcolo dei Crediti di Dubbia Esigibilità soldi; di avere tenuto in maniera impropria nei conti taluni residui attivi (cioè entrate accertate ma non ancora riscosse, oppure entrate riscosse ma non ancora versate; rappresentano crediti dell’azienda statale nei confronti di terzi); infine la sussistenza di una cospicua e crescente mole di residui attivi verso Acea Ato2 mai riscossi.
Successivamente, con deliberazione n. 121/2023 della stessa Sezione di Controllo venivano assegnati due mesi per adottare i provvedimenti necessari a rimettere in ordine i conti. Il Comune ciociaro ha risposto alla Corte dei Conti con la nota 4056 del 31 agosto, riscontando punto per punto le criticità contestate.
La Corte tuttavia ha ritenuto la nota del Comune non esaustiva. E scrive che «evidenzia non tanto l’inidoneità dei provvedimenti adottati a rimuovere le irregolarità e ripristinare gli equilibri del bilancio comunale, quanto piuttosto l’assenza di qualsivoglia provvedimento».
Per questi motivi con la deliberazione n. 157/2023/PRSP del 28 dicembre la Corte dei Conti prende atto ed «accerta la mancata trasmissione di provvedimenti finalizzati a rimuovere le irregolarità di cui alla deliberazione n. 121/2023. E dispone «che sindaco e presidente d’Aula informino sollecitamente il Consiglio Comunale ed i Revisori dei Conti».
Il riequilibrio di Ceccano
L’altro documento pubblicato dalla Corte il 28 dicembre è la Deliberazione n°155/2023/ sul Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Ceccano. Nel 2022 il Comune ha fatto la ricognizione di tutti i suoi debiti e li ha spalmati su un piano di rientro lungo 15 anni. La Sezione di Controllo lo ha approvato con la deliberazione n. 62/2022.
La massa passiva da recuperare è di 7,7 milioni. In quegli stessi quindici anni (2021-2035) è previsto il rientro dall’extra-deficit (disavanzo speciale ascrivibile al diverso metodo di calcolo del fondo Crediti dubbia esigibilità) pari a 511mila euro. Complessivamente quindi la massa passiva da finanziare nel periodo 2021/2035 ammonta ad euro 8,2 milioni di euro. Conformemente al piano di riequilibrio, i Revisori di Ceccano hanno trasmesso alla Corte l’andamento del Piano di Rientro la relazione sul raggiungimento dei relativi obiettivi intermedi nel II semestre 2022 e al I semestre 2023.
Le relazioni – scrive la sezione di controllo nella delibera – «danno atto di uno stato di realizzazione del piano in linea con le previsioni. E in particolare attestano il conseguimento degli obiettivi annuali di risanamento fissati per il 2022». Su alcune cose si sta andando anche meglio del previsto. Perché i dati a disposizione «evidenziano un miglioramento dei saldi 2022 rispetto al 2021, il recupero della quota annuale di disavanzo in misura superiore a quanto preventivato».
Va bene ma ecco qualche suggerimento
I documenti inviati alla corte dal Comune di Ceccano evidenziano inoltre che gli accantonamenti fatti finora hanno portato il Fondo Rischi a crescere del 10,81% portando sui conti 10,3 milioni di euro. Il fondo nel suo complesso risulta «cresciuto in misura percentuale superiore rispetto a quella dei residui dei titoli considerati». Cioè va benissimo.
La Corte tuttavia non si è solo limitata a prendere atto dei provvedimenti assunti dal Comune di Ceccano. Ma ha anche scritto che «si ravvisa la necessità di richiamare l’attenzione dell’Ente su alcuni aspetti che appaiono significativi per consolidare i risultati del percorso di risanamento intrapreso».
Cosa rileva la Corte? Il Comune di Ceccano fatica a riscuotere le tasse che i cittadini non pagano. La Corte registra «gli esiti modesti della riscossione coattiva delle entrate». Sollecita il Comune ad adottare «misure effettive e concrete per l’incremento delle entrate». E ad andare a bussare alle casse di Acea Ato5 che deve al Comune gli ‘oneri concessori’ cioè «i mutui relativi alla realizzazione di opere afferenti al servizio idrico integrato»; tradotto: la quota per le opere idrauliche fatte trovare ad Acea Ato5 e messe a sua disposizione per svolgere il servizio ma pagate dai cittadini ceccanesi.
Pertanto all’esito delle valutazioni, il 28 dicembre la Corte dei Conti ha comunicato al Comune di Ceccano di avere accertato «il conseguimento degli obiettivi intermedi fissati dal piano di riequilibrio finanziario per l’esercizio finanziario 2022, ferme restando le osservazioni e raccomandazioni».
La situazione a Vallecorsa
L’ultimo documento firmato dalla Corte dei conti è quello inerente il Comune di Vallecorsa. È la Deliberazione 156/2023/ con la quale la sezione di controllo si pronuncia sul Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Vallecorsa.
Anche qui c’era stato un piano di rientro spalmato su 15 anni: la Corte aveva dato il via libera con la deliberazione n. 132/2022. Il piano prevede nel periodo 2018 – 2032 il recupero di un disavanzo di euro 687mila euro più altri 63mila a titolo di debiti fuori Bilancio. Per una massa passiva complessiva di euro 751mila euro.
I Revisori del Comune di Vallecorsa, così come hanno fatto i loro colleghi del Comune di Ceccano, hanno trasmesso alla Sezione la relazione sullo stato di attuazione del piano e sul raggiungimento degli obiettivi intermedi fissati per il I semestre 2023. La relazione dà atto del conseguimento degli obiettivi di ripiano previsti per il 2022 e che «il consuntivo 2022 e il bilancio di previsione 2023-2025 rispettano le prescrizioni del piano di riequilibrio con tutte le misure necessarie per superare le condizioni di squilibrio rilevate».
Nella relazione dell’organo di revisione al Rendiconto 2022 risulta un netto miglioramento dei saldi della gestione 2022 rispetto al 2021. Addirittura superiore rispetto all’obiettivo atteso per l’esercizio (-160.272,34 euro). Il miglioramento è ascrivibile alle accresciute disponibilità di cassa, all’incremento dei residui attivi e all’utilizzo delle quote vincolate provenienti dal rendiconto 2021 per interventi di messa in sicurezza.
Obiettivo raggiunto
Alla data del 31 dicembre 2022 le passività potenziali sono stimate su poco più di 89mila euro, in linea con quelle censite nel piano di riequilibrio rimodulato. Inoltre: a fronte di debiti riconosciuti e pagati nel 2022 per complessivi euro 36mila euro restano aperte posizioni debitorie per quasi 47 mila euro; una è scaturita da una vertenza di lavoro da circa 20mila euro. Il Comune ha pianificato come coprire nei prossimi anni.
La Corte, nella deliberazione sul pronunciamento circa l’andamento del piano di riequilibrio del Comune scrive che “Il Collegio non può che rilevare l’avvenuto conseguimento gli obiettivi intermedi fissati per il 2022 dal piano di riequilibrio pluriennale del Comune di Vallecorsa. Registra un recupero del disavanzo ben superiore rispetto alle attese cui si unisce un miglioramento della situazione di cassa e una riduzione della spesa corrente».
Ci sono però delle ulteriori osservazioni, da parte della sezione di Controllo, per l’amministrazione comunale di Vallecorsa. La Corte dice che devono aumentare le entrate, rilevando «il persistere di una difficoltà di realizzazione dei crediti. Il che rende necessario ribadire l’esigenza che l’Ente prosegua sulla strada dell’implementazione di misure, effettive e concrete, per l’incremento delle entrate».
Chiede poi di «monitorare la congruità degli accantonamenti a fondo rischi contenzioso, in considerazione della natura e della consistenza delle controversie in essere e della loro evoluzione, nonché di quelli destinati a fronteggiare le passività potenziali. Da ultimo, attesa la mancata valorizzazione nel risultato di amministrazione al 31 dicembre 2022, si invita il Comune a monitorare la corretta determinazione del fondo pluriennale vincolato (fpv) per le spese correnti nelle fattispecie previste dai principi contabili».