Frosinone, ma dove vai se la laurea non ce l’hai

Lo studio OpenPolis sul numero di laureati negli Enti Locali. La situazione di Frosinone: peggiore delle altre. ma c'è una ragione. E forse una soluzione

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

La Giunta comunale di Frosinone ha approvato la Relazione sulle Performance del Comune del 2022; lo ha fatto con la delibera 412 del 16 ottobre scorso. In pratica, si tratta dell’atto che evidenzia i risultati organizzativi e individuali raggiunti, rispetto ai singoli obiettivi programmati.

Sfogliando l’allegato alla delibera si scopre che l’organico del Comune al 31 dicembre 2022 era di 195 dipendenti; di loro ben 189 sono a tempo indeterminato, a cui si aggiungono 6 dipendenti a tempo determinato. In 4 sono stati assunti ai sensi dell’articolo 90 cioè la norma che disciplina lo staff del sindaco e prevede la scadenza del contratto nello stesso momento in cui il sindaco cessa le sue funzioni per qualsiasi motivo. Ci sono 2 dirigenti full time.

Nei 195 dipendenti sono stati compresi: 15 Posizioni Organizzative; 7 dirigenti di cui 2 a tempo determinato oltre al Segretario Generale.

Lo studio sui dipendenti

Proprio in relazione alla dotazione organica del Comune è di particolare interesse uno studio pubblicato in queste ore da Openpolis. Tiene in considerazione il possesso della laurea tra i lavoratori degli enti locali.

Lo studio rivela che nel 2021 circa 1 lavoratore su 2 degli Enti Locali (il 53%) aveva almeno il diploma di scuola superiore, mentre il 17% dei comuni non riportava laureati tra i suoi lavoratori dipendenti; parliamo di 193mila persone. Seguono coloro che hanno la laurea (circa 97mila, il 27%) e quelli che hanno finito la scuola dell’obbligo (66mila, il 18%). Sono poco più di 5.400 invece, i lavoratori che hanno portato a termine un percorso post laurea, pesando per il 2%.

Il titolo di studio superiore è uno degli elementi che permette di mettere a fuoco le competenze dei lavoratori: un aspetto importante per il funzionamento efficace della pubblica amministrazione. È una questione cruciale se si pensa al ruolo che le amministrazioni hanno all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Spesso sono soggetti attuatori: partecipano ai bandi e dopo essere stati ammessi ai finanziamenti devono assegnare i lavori ed assicurarsi che vengano realizzati nei tempi previsti, curando poi la rendicontazione.

Si tratta di un processo particolarmente difficile per gli enti tanto che non sono mancate persino rinunce alle candidature. Questo per le più svariate ragioni, tra cui la quantità importante di passaggi burocratici e la documentazione dettagliata da produrre: aspetti per cui vengono richieste conoscenze tecniche definite. E quindi a livello di titolo universitario.

La situazione nel Lazio

Foto © Imagoeconomica

Partiamo da Roma. Nel Comune Capitolino l’Incidenza dei lavoratori con almeno il diploma è pari al 96%. Mentre i lavoratori con la laurea sono il 38%.

Al comune di Latina la situazione è pressoché identica: c’è il 95% dei lavoratori comunali con almeno il diploma ed il 37% con la laurea.

Il Comune di Viterbo invece risulta essere il più performante della Regione dal punto di vista del titolo accademico, con ben il 40% dei lavoratori con almeno la laurea. Conseguentemente scende all’88% la percentuale di quelli che hanno il diploma.

Stessa percentuale di diplomati anche a Rieti: 88%. Ma con un numero di laureati minore: 23%.

E veniamo al Comune di Frosinone. Presso l’amministrazione comunale del Capoluogo, secondo lo studio di Openpolis il 78% dei lavoratori ha almeno il diploma. Mentre i laureati sono il 26%. È il secondo dato più basso di laureati dopo Rieti. Ed un punto sotto la media nazionale.

C’è una ragione alla base di questa percentuale così bassa in Ciociaria: da dieci anni Frosinone città è impegnata in un piano di azzeramento dei suoi debiti. Il piano ha determinato il blocco delle assunzioni pluriennale e proprio questi non ha facilitato l’ingresso in amministrazione di laureati. La forbice, rispetto agli altri capoluoghi di provincia del Lazio potrebbe essere colmata nel corso del 2024 con le nuove assunzioni programmate dall’amministrazione Mastrangeli.

I numeri in provincia

Volendo prendere in esame i solo Comuni più grandi, la situazione è questa. Al Comune di Cassino ci sono il 52% dei lavoratori con almeno il diploma, mentre il 19% con la laurea. A Sora il 76% ha il diploma ed il 26% la laurea.

Ad Alatri i lavoratori con il diploma sono il 92% e quelli con la laurea il 34%. Mentre ad Anagni il 94% è con il diploma ed il 34% con la laurea. A Ceccano  il 70% è diplomato ed il 13% è laureato.

Ad Isola del Liri l’81% ha il diploma ed il 16% laurea. A Ferentino l’82% ha il diploma ed il 27% la laurea. Ed infine a Pontecorvo il 57% ha il diploma e solo 8% la laurea.