Frosinone, sul ponte sventola la bandiera… dell’Europa

A Frosinone l'attenzione è già concentrata sulle Europee. Il risultato condizionerà molte delle scelte.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Un piccolo dettaglio che è però un indizio. L’amministrazione del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli è proiettata sulle elezioni Europee: lo rivela una Determina del settore Welfare – Servizi sociali – Affari generali – Cultura – Sport e Tempo libero – Centro storico – Ufficio elettorale. La Determina è la n°1035 del 27 marzo scorso: ha impegnato la somma di 573,40 euro per l’acquisto di 2 bandiere dell’Italia, due bandiere dell’Europa e 2 bandiere di Frosinone. Ciascuna delle dimensioni di 2 metri x 3 metri e dal peso di 115 grammi, sono destinate alla sede del sindaco ed alla Villa Comunale.

Battute a parte. Si tratta ovviamente di acquisti necessari per dare la giusta dignità e simbologia istituzionale a Municipio e Villa Comunale, così come previsto dalla Circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri relativa all’esposizione di simboli e bandiere presso gli uffici pubblici. È la n°3-04273 che prevede espressamente: “sugli edifici pubblici statali possono essere esposte esclusivamente la bandiera nazionale ed europea, mentre sugli edifici pubblici delle regioni e degli enti locali possono essere aggiunte le rispettive bandiere ufficiali.

Verso la campagna elettorale

(Foto © Massimo Scaccia)

Al di la degli aspetti di opportuna rappresentanza istituzionale da protocollo:  è evidente che la maggioranza da qui all’8 e 9 giugno sarà integralmente assorbita dalla campagna elettorale per le Europee. Non è assolutamente detto allora che ci sarà spazio per ulteriori confronti o chiarimenti con cui portare a termine la complicata verifica politica con il necessario riassetto di Giunta. E con la sostituzione di due o al massimo tre (difficilissimo) assessori. La coperta è evidentemente corta: perché la domanda di assessorati è superiore all’offerta.

Da qui in poi lo spartiacque per tutti (ergo anche il sindaco, civico in quota Lega) saranno le Europee. Tutti saranno impegnati: sia per far eleggere il proprio rappresentante al Parlamento europeo, sia per prendere un voto in più rispetto al proprio competitor di coalizione. Perché avere la leadership sul territorio significa determinare le strategie e gli assetti futuri. Che avranno effetti non solo sul Comune Capoluogo. Per questo Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si stanno marcando a uomo: come fece Gentile con Maradona ai mondiali del 1982.

Nessuno degli amministratori di Frosinone potrà sottrarsi dal fare una campagna elettorale ventre a terra per i candidati di bandiera. Sia in maggioranza che in opposizione. Perché i leader in campo per Bruxelles, da Mario Abbruzzese a Rossella Chiusaroli, passando (forse) per Francesco De Angelis, vorranno verificare “ictu oculi” quanti voti escono per loro dal Capoluogo. Perché il risultato di Frosinone, da sempre e in ogni competizione elettorale,  è strategico ed altamente simbolico per chiunque intende recitare un ruolo di peso su tutto il territorio provinciale. Essere forti a Frosinone, significa essere forti. Punto.  

Affrettarsi lentamente

Mario Abbruzzese con Matteo Salvini

Questo è uno dei diversi motivi per i quali il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, da navigato conoscitore delle dinamiche politiche, si sta affrettando lentamente verso la verifica, specialmente con alcuni suoi consiglieri di maggioranza. I cosiddetti “malpancisti” storici Maria Antonietta Mirabella, Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone. E quelli più recenti Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia. Oltre alla rispettive rivendicazioni, vuole anche verificare come si posizioneranno in vista delle elezioni Europee.

Scontato che quelli di Forza Italia faranno campagna elettorale per il Partito e per Rossella Chiusaroli. L’obiettivo minimo per Forza Italia è il 10%, per questo “i voti di Roma e del Lazio sono fondamentali” ha ricordato nel pomeriggio Antonio Tajani dall’Ergife Palace, alla presentazione del nuovo Coordinamento di FI Roma. La Capitale sarà centrale: “Possiamo anche prendere il 50% a Frosinone o a Viterbo, ma ci serve buon risultato a Roma” ha aggiunto.

Nel capoluogo però è incerto l’orientamento europeo per quelli della lista civica del sindaco (Pizzutelli – Mirabella) e Bortone. Anche se in sede di dichiarazione di voto sul Bilancio, il medico ha parlato a nome della Lega. E almeno formalmente è ancora a tutti gli effetti il Capogruppo del Partito di Salvini. Ecco quindi che la verifica politica è certamente importante per stabilizzare il prosieguo della consiliatura Mastrangeli, che arriverà a scadenza naturale del mandato.

Ma è altrettanto importante il risultato delle elezioni europee. E per ricordarlo bene a tutti, il sindaco ha ordinato, per esporle ben visibili nella sede del Comune oltre a quella italiana  e a quella di Frosinone anche quella costituita da un cerchio di 12 stelle dorate su uno sfondo blu. Se Parigi val bene una messa, Bruxelles vale molto di più.  

Le ultimissime dal fronte

Antonio Tajani con il nuovo Coordinamento (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Sul modello di quanto è già accaduto in Regione Lazio, dove Forza Italia e Noi Moderati hanno un patto d’aula ed hanno costituito un intergruppo. Altrettanto si sta cercando di fare in chiave elezioni Ue. Si va verso la chiusura dell’accordo tra Forza Italia e Noi Moderati per la corsa alle europee. “Siamo in dirittura d’arrivo e martedì dovremmo chiudere l’accordo per rafforzare la famiglia dei popolari europei“, ha annunciato il presidente di Nm Maurizio Lupi.

Antonio Tajani ha più volte richiamato a sé ed a Forza Italia le diverse aree dell’orbita moderata, per costruire un fronte comune in vista delle elezioni dell’8 e 9 giugno. Con Lupi che non ha mai negato l’idea di unirsi ai forzisti come una soluzione migliore per tutti. Certo, con alcune condizioni. Prima tra tutte quella che il simbolo della lista avesse un richiamo a Noi Moderati: “Manca qualche piccolo dettaglio sul simbolo perché deve essere chiaro che Noi Moderati non si scioglierà in Forza Italia“, ha spiegato il leader.

Intanto, Tajani si porta avanti con il lavoro. Dall’Ergife dice che “Il voto a Forza Italia è il voto più utile che si possa dare“. Il risultato alle elezioni sarà così la prova del nove, anche in Ue, per rendere il partito vero ago della bilancia in coalizione, con l’obiettivo di rafforzare la grande famiglia dei popolari. Ma sulle prossime sfide politiche in Ue – e sui toto nomi – il ministro degli Esteri rimane prudente: “Il Ppe, ha votato al congresso, e suggerisce il nominativo di Ursula von der Leyen. Ma per il trattato non esiste ancora un candidato. È molto presto per capire come andranno a finire le cose“. E dopo la campagna di tesseramento nei territori, si attende il 20 aprile, quando il leader azzurro, al consiglio nazionale, scioglierà la riserva sulla candidatura.