Fuoco sull’opposizione e non sul sindaco

La frase che avvelena ancora di più il clima all'interno dell'opposizione ad Anagni. Accendendo un sospetto: che Santovincenzo abbia già messo nel mirino le Comunali 2028

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Non saremo come l’opposizione del passato. Noi controlleremo e vigileremo”: scoppia su queste parole il nuovo caso che, ad Anagni, come accade spesso negli ultimi tempi, più che coinvolgere i rapporti tra maggioranza e minoranza interessa quelli tra le varie anime della minoranza consiliare. Ed, in questo caso, extra consiliare.

La frase in questione è stata pronunciata dal consigliere comunale Luca Santovincenzo, entrato in consiglio tra i banchi dell’opposizione quale candidato a sindaco della coalizione LiberAnagni.

Fuoco alle polveri

Qualche giorno fa, nella Sala della Ragione, si è tenuto infatti il Consiglio dedicato all’adesione del comune di Anagni al Gal. Una proposta illustrata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Marianna Cacchi; che ha ottenuto il voto positivo da parte dell’unanimità dei presenti.

Non sono mancate però delle riflessioni anche su altri temi, come ad esempio quelli relativi alla questione del Convitto del Principe di Piemonte. A proposito del quale proprio in queste ore è arrivata la notizia della retromarcia sul progetto del taglio di posti. Taglio che aveva fatto imbufalire residenti e lavoratori. In questa circostanza Santovincenzo ha chiarito il proprio ruolo. Specificando che “non ci comporteremo come l’opposizione del passato; noi vigileremo”.

Frasi che hanno, evidentemente, creato uno strascico di polemiche. Perché in effetti, detta così, la frase sembra far pensare ad una opposizione che nelle precedenti consiliature non aveva brillato per capacità di critica nei confronti della maggioranza. E non a caso Santovincenzo, nell’ultima campagna elettorale, aveva puntato molto sulla volontà di distaccarsi non soltanto da Natalia, ma anche dai suoi competitor Cardinali e Tuffi. Considerati “cloni”.

Rapporti difficili

Difficile, in questi casi, poter arrivare ad un rapporto amichevole con il resto della minoranza.  Che infatti ha ribadito che il consigliere ha parlato a titolo personale.

Tra quelli che erano in opposizione fino al 2023, non l’ha mandata a dire a Santovincenzo Sandra Tagliaboschi, che nella precedente consiliatura era stata l’esponente del Partito Democratico. Dunque, se la logica ha un senso, uno dei destinatari (anche se non è stato fatto alcun nome) dell’accusa di Santovincenzo. Al quale comunque la Tagliaboschi ha rivolto una stilettata velenosa;credo di aver svolto sempre il mio ruolo nel pieno delle mie capacità. Se Santovincenzo ha qualcosa da dire nei miei confronti, o nei confronti degli altri esponenti delle minoranze precedenti, dica con chiarezza che cosa l’opposizione precedente non avrebbe controllato. E soprattutto chi sarebbe il colpevole di questa situazione”.  

Insomma, sembra proprio che Santovincenzo stia già utilizzando il proprio spazio come volano per una lunga campagna elettorale, da qui al 2028. Un atteggiamento che però si concilia poco con la necessità di mantenere un rapporto collaborativo con gli altri esponenti dell’opposizione.

Il rischio è, come già detto in altre circostanze, quello di avere una minoranza slabbrata e quindi ancora meno efficace nell’azione di controllo del governo cittadino.