Grossi e l’assedio al Pd: “Non cederemo né ai nemici interni né alle destre”

Il dirigente nazionale del Partito Democratico contro l'assedio interno ed esterno. La nuova Segreteria provinciale. La rivoluzione da esportare anche sui territori. I segnali a Barbara Di Rollo e Luca Fardelli.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

È considerato lo stratega della comunicazione di Enzo Salera e del centrosinistra che amministra Cassino. Ed è vero. Ma anche lui ha dovuto fare i conti con la spigolosità di un sindaco tanto pragmatico e poco diplomatico. Nei Partiti non c’era voluto entrare: non si sentiva a casa sua. Fino a quando non è arrivata Elly Schlein: lei ha buttato giù le pareti del Partito Democratico facendo trovare dentro chi stava fuori. Compreso Danilo Grossi. Che ora è dirigente nazionale del Pd. Ma da sempre è convinto che l’unica via di rigenerazione per i Dem fosse proprio la donna diventata ora Segretario.

Comincia la stagione che ci porterà alle elezioni Europee ed a Comunali impegnative come quelle di Cassino, Veroli ed Isola del Liri: lei ora è un dirigente nazionale del Pd, come sta il Partito?

Potrei iscrivermi allo sport nazionale più noto?

In che senso?

La critica interna al Pd e quella esterna da parte di politici, giornalisti ed editorialisti è un vero e proprio sport nazionale. Anche lei mi sembra si applichi spesso a questo sport, in particolare verso la nuova segretaria Elly Schlein, molto spesso in modo accanito. Mi sbaglio?

Esiste il diritto di critica, a meno che il Segretario nazionale Pd non goda dell’insindacabilità prevista per il Segretario del Partito Comunista Cinese e per gli Ayatollah. Giornalisti ed editorialisti esistono per questo: tranne nell’Unione Sovietica ed ora in Russia. Grossi, non teme di soffrire della sindrome dell’assedio?

Ecco, appunto. Il Pd, sia quando sta al governo che quando come in questo periodo fa opposizione è centro dell’attenzione mediatica e non solo. E sa perché?

Perché siamo una democrazia e l’operato dei politici è sotto l’occhio dell’opinione pubblica: sia quella mediata dai giornalisti, sia quella senza filtri fatta sui social. per me è un’evidenza. E per lei?

Per me il Pd è al centro di tutta questa attenzione perché è l’unico Partito rimasto in Italia, nel senso classico in cui lo conosciamo. Un Partito scalabile e che non ha un capo. Se ci guardiamo intorno ci sono gruppi politici che rispondono ad un capo. Forse più comodo, ma pericoloso per la crescita e per la democrazia.

Anche Fratelli d’Italia tra poco terrà i congressi. Ed è un Partito scalabile. Giorgia Meloni era minoranza, ora la situazione è ribaltata ed in posizione minoritaria c’è Rampelli. Chiara sindrome dell’assedio: ce l’ha pure Giorgia Meloni ed in genere tutti quelli che stanno al potere. Non ha risposto alla mia domanda, però.

Il Pd ha avuto uno scossone storico, come mai era avvenuto fino ad ora. L’arrivo di Elly Schlein non ha solo cambiato gli equilibri ma ha dimostrato plasticamente che esisteva una distanza tra i dirigenti del Partito ed i suoi elettori che hanno gridato a gran forza che era giunto il tempo di cambiare.

Sant’Agostino diceva che non esiste il cambiamento ma il miglioramento o il peggioramento. Da quando c’è il nuovo Segretario molte delle figure storiche e dei fondatori del Pd hanno salutato. Sicuro che vada proprio tutto bene?
Danilo Grossi con Elly Schlein

Penso che in questi mesi Elly sia riuscita a ridare una identità chiara alla linea del Partito. Una linea più identitaria che forse può non piacere a tutti, sicuramente non a tanti editorialisti, ma al popolo della sinistra, sicuramente si. Parlo di bandiere importanti come il salario minimo, la sanità pubblica, la proposta sulla casa. E girando per le feste dell’Unità in questa estate il cambio si vede, anche con tanti ragazzi che hanno cominciato a riaffacciarsi nuovamente alla politica. E le persone entusiaste che seguono Elly Schlein in ogni sua uscita è un fenomeno che non si vedeva da un bel po’ di tempo.

I nomi storici che fondarono il Pd se ne vanno: tutto bene quindi?

Assolutamente no. Non è mai una buona cosa quando qualcuno se ne va: è una sconfitta per tutti perché tutti ne escono indeboliti, sia chi va via e sia chi resta. Siamo consapevoli che ci sia un lungo percorso da fare e non si risolve tutto con qualche mese; lo stillicidio quotidiano dentro e fuori il Pd non aiuta, ma eravamo preparati. Il prossimo passo però è riuscire a traslare questo nuovo corso, dal nazionale sui territori.

Secondo lei non sta avvenendo?

Con troppa timidezza. Quando migliaia e migliaia di persone si sono messe in fila ai gazebo non lo hanno fatto solo per il livello nazionale ma anche per vedere un cambiamento sui territori. Gli elettori vogliono recuperare le motivazioni più profonde per cui a sinistra si fa politica e non solo il potere per il potere come spesso è avvenuto negli ultimi anni, facendo accordi con chiunque pur di raggiungerlo.

Il cambiamento sui territori c’è: a Frosinone per esempio, questa settimana c’è stata la prima riunione della nuova segreteria Pd nel quale siete rappresentati.
Danilo Grossi

È stato un lavoro lungo fatto durante l’estate ed è sicuramente da apprezzare l’azzeramento fatto dal segretario Fantini. Come è da sottolineare la disponibilità della minoranza di far parte di una Segreteria, quando forse conveniva stare all’opposizione di questo gruppo dirigente. Ma la responsabilità di un Congresso vinto sia a carattere regionale che soprattutto a livello nazionale con l’elezione di Elly Schlein, ci ha portato a lavorare per entrare da protagonisti all’interno degli organi direttivi del Partito, come avvenuto d’altronde in tutte le province del Lazio.

Ci avete messo un po’ ad esprimere il vice Segretario: ora è soddisfatto?

La designazione di Nazzareno Pilozzi come vice segretario provinciale non è mai stata in discussione: né io né Antonio Pompeo aspiravamo a quel ruolo. I tempi si sono allungati proprio per realizzare un rinnovamento vero. Ed ora c’è da registrare una innovazione apprezzabile in termini generazionali all’interno della Segreteria. Ci sono nuovi ingressi e proposte interessanti da un punto di vista qualitativo. Sono felice per esempio per Umberto Zimarri che saprà dare sicuramente impulsi positivi sulle tematiche ambientali, come pure Emanuela Piroli avrà possibilità di costruire una rete legata alla formazione politica. E sarà importante il ruolo che andrà a svolgere Nazzareno Pilozzi come vicesegretario verso le prossime scadenze elettorali e non solo. Ma oltre a loro c’è stato un ricambio generazionale della Segreteria e questo è un buon segnale. Ora dovremo vedere se questi cambiamenti arriveranno concretamente sui territori.

Nessun dubbio?
Elly Schlein (Foto: Andrea Panegrossi © Imagoeconomica)

Ora tocca voltare pagina, ma è chiaro che non basta la Segreteria. Fino ad oggi le discussioni sono state interne e relative a posizionamenti vari. Siamo in ritardo. Non è possibile che in tutta la provincia di Frosinone si sia organizzata per esempio una sola festa dell’Unità e che il dibattito si sia concentrato in questi mesi solo sui posti in Segreteria. Bisogna essere attivi e coraggiosi per ricostruire un nuovo rapporto con amministratori, con iscritti, ma soprattutto con tutti coloro che hanno dato una nuova chance al Pd e che si aspettano proposte innovative e non le solite polemiche autoreferenziali.

A proposito di amministratori, lei è assessore a Cassino ormai da dieci anni. Nel 2024 si andrà al voto in molte città: quella politicamente più rilevante è Cassino. L’amministrazione Salera era nota per la sua coesione. Ora è evidente che con la presidente d’Aula Barbara Di Rollo sia ìin atto una spaccatura. Non siete più uniti?

Non c’è stato un solo voto in consiglio in questi 4 anni dove non vi sia stata una maggioranza netta ed evidente, senza alcuna fibrillazione e che fosse uscita dal risultato delle urne. Quindi continuo a pensare che la coesione della maggioranza sia uno degli elementi che ci hanno portato a raggiungere così grandi risultati di cui tutti si stanno accorgendo.

E la frattura con la presidente Barbara Di Rollo allora?
Enzo Salera e Barbara Di Rollo

Sinceramente è una questione che non ho ben compreso. Non ci sono ragioni politiche alla base di questo atteggiamento. Barbara ha votato tutti i provvedimenti della maggioranza ed è stata un elemento importante in questi anni, insieme al sindaco, ai consiglieri ed assessori che hanno tolto tempo ed energie alle proprie famiglie per dedicarlo al bene collettivo. E raggiungendo risultati che mai a Cassino si erano raggiunti, se consideriamo che sono stati cinque anni in dissesto finanziario e con l’ emergenza Covid.

Lei ha l’impressione che intendiate cacciarla.

Barbara Di Rollo è importante, come importanti lo sono tutti i consiglieri a partire dai Capogruppo Gino Ranaldi, Edilio Terranova, Alessandra Umbaldo per passare a tutti i Consiglieri comunali che oltre ad aver preso tanti voti, si stanno spendendo quotidianamente per il bene comune. E senza parlare di tutti gli assessori che in questi anni hanno lavorato tanto per migliorare la città. Il nostro progetto è chiaro ed è importante l’apporto delle migliori energie e di persone serie, che vogliono impegnarsi per il bene collettivo facciano fronte comune.

Quindi, non la volete cacciare.

Quindi no, non cacciamo nessuno, anzi. Una cosa però è fondamentale, la chiarezza su questo progetto. E non mi sembra che in questi ultimi tempi ci sia stata, ogni giorno una posizione diversa: un giorno dentro, un giorno fuori, un giorno nel centrosinistra e un altro con chicchessia. È tempo di una posizione chiara. Ma sono fiducioso che con l’aiuto di tutti le cose possano chiarirsi positivamente.

La destra si sta organizzando, FdI manda a Cassino un Commissario per superare le distanze ed i civici stanno impostando il loro progetto.
Di Rollo e Tagliaferri

La sola idea che anche l’ultimo baluardo in mano oggi al centrosinistra possa andare a destra è qualcosa che mi spaventa e che dovrebbe far riflettere tanti. Una cosa è certa però: il progetto che si sta costruendo attorno a Salera è attrattivo. Il fatto che, oltre a tutti consiglieri ed assessori di Pd, Demos e Salera sindaco, sono tante nelle ultime settimane le persone che si stanno avvicinando è un segnale ottimo.

State già presentando le liste con i candidati, non è presto?

È il tempo giusto. Abbiamo presentato per esempio in settimana una lista fortissima che sarà in appoggio a Salera. Una lista che che allarga il campo valorizzando pezzi importanti. Oltre a consiglieri ed assessori di maggioranza ci sono persone di grande valore elettorale e non solo, come Jole Falese la più votata a Cassino nelle ultime regionali, Andrea Vizzaccaro già più volte consigliere comunale o il gruppo dei socialisti che rappresentano una storia importante in città. Oltre a queste sono tante le altre candidature a cui stiamo lavorando che arriveranno già a partire delle prossime settimane e tanti altri con cui va impostato una interlocuzione seria.

Pensa per esempio al consigliere Fardelli?
Luca Fardelli e Benedetto Leone

Penso che si debba allargare il campo alle migliori forze, in particolare coloro che si riferiscono al centrosinistra. E bisogna avere secondo me una interlocuzione vera sia con Luca Fardelli ma anche con tutte le personalità che fanno riferimento al fronte riformista come d’ altronde è stato fatto allargando il campo con l’arrivo in maggioranza dell’assessora Maria Rita Petrillo che l’altra volta non faceva parte della nostra compagine. Oppure con il nuovo rapporto impostato con Sarah Grieco responsabile provinciale della Conferenza delle Democratiche.

E la nomina di Arianna Volante nella segreteria provinciale va in questa direzione?

Devo dire che questa è stata una mossa molto intelligente proposta dal segretario Fantini che ha voluto Arianna Volante in Segreteria; Arianna ha fatto un bel tratto di strada insieme a noi in questi anni e sono sicuro che anche grazie a questa operazione si riusciranno a ricomporre le fratture avvenute negli ultimi mesi. Oltre a seguire le deleghe a lei assegnate, dovrà naturalmente lavorare per unire tutte le anime del Pd sul progetto legato a Salera. Questo è il mandato chiaro che abbiamo condiviso con Fantini.

Un Cantiere ancora aperto, insomma.

Eh si, come i tantissimi cantieri aperti che stanno rivoluzionando Cassino e che vedono i cittadini molto entusiasti, come non avveniva da tempo. L’ abbiamo detto dall’inizio. Siamo aperti a costruire un percorso innovativo che possa amministrare Cassino e rilanciare con forza e identità il percorso di questi 5 anni, con tutti coloro che ci sono stati ma anche con tutti coloro che vorranno raccogliere questa sfida. Non per giochi di potere autoreferenziali ma per cambiare ancora in meglio la vita delle persone.