Tra poco ci sarà la pausa estiva. ma ci sono almeno tre grossi problemi ad impensierire il sindaco Daniele Natalia. Sempre più impegnato a mantenere gli equilibri nella sua maggioranza. Dove però...
In fondo, a ben guardare, è un po’ come nella cerimonia del ventaglio. Uno stop per le vacanze, magari anche salutare; ma questo non vuol dire assolutamente che la politica vada in ferie. Perchè poi anche sotto l’ombrellone (o al fresco in montagna, dipende dai gusti) le manovre e gli intrighi continuano.
È quello che succede ad Anagni. Qualche giorno fa si è tenuto l’ultimo consiglio comunale prima dello stop per il mese di agosto e le festività di San Magno; un consiglio che è stato descritto come balneare e di prassi, ma che lascia aperte parecchie questioni. Sia relative alla maggioranza che all’opposizione.
Proviamo a metterle in fila.
In relazione alla discussione consiliare propriamente detta, per quanto riguarda la maggioranza ci sono state almeno due questioni calde tra quelle affrontate; quella relativa al milione di euro o giù di lì che verrà investito per il nuovo campo comunale; e quella relativa alle polemiche sull’esternalizzazione del servizio della riscossione tributi. Questioni che rischiano di creare qualche problema nel centro destra di Daniele Natalia. Soprattutto per questioni di trasparenza.
Sulla prima questione (il campo di calcio), la domanda principale da farsi (e che nessuno si fa) è: se il progetto originale era così malridotto da meritare una bocciatura e quindi una successiva riscrittura, allora perché la maggioranza ha continuato fino alla fine a dare fiducia all’ ex assessore ai Lavori Pubblici Simone Pace? Perchè si elogia il senso di responsabilità di un assessore che per evitare problemi alla sua maggioranza fa un passo indietro sulla vicenda giudiziaria che lo riguarda, e però non si dice nulla sul progetto da rifare?
Sarà anche giusto spendere altri 300.000 (trecentomila) euro per la struttura sportiva, se il rischio è quello di avere un impianto inutilizzabile. Ma allora bisognerebbe ammettere che si è commesso un errore, e magari far pagare il conto a chi di dovere. Liberi certamente di non farlo; ma allora ci si espone alla critica legittima.
È un po’ la stessa cosa che capita con il caso dell’indagine Urban Waste ( di cui non a caso si è cercato di parlare in consiglio). Anche qui, poca volontà di spiegare nel dettaglio quello che è successo. Un atteggiamento legittimo, ma che finisce ovviamente per prestare il fianco a sospetti di ogni sorta.
Per quanto riguarda invece il caso della esternalizzazione del servizio di riscossione tributi, la critica che si fa dalla minoranza è il fatto che la giustificazione data per dare il servizio in mani esterne sia stata l’esiguità della pianta organica, che non avrebbe permesso altro. Una giustificazione che tiene se poi non ci sono altre assunzioni in altri settori. Se poi, come pare, le assunzioni ci sono, allora qualche questione si pone. E, come sempre, è un problema di chiarezza.
Al di là della discussione tecnica però, l’ultimo consiglio ha detto cose interessanti sul piano dei rapporti di forza tra i vari gruppi politici. Ad esempio, ha detto che oramai Antonio Necci è di fatto molto più vicino alla maggioranza che all’opposizione. Lo dimostra la sua sedia platalmente staccata dalle altre della minoranza prima del consiglio. Poi il banchetto lo hanno rimesso a posto; ma la spaccatura rimane.
Come pure l’ultimo consiglio dice che diventa sempre più insostenibile la posizione doppia di Gianluigi Ferretti, una specie di Visconte dimezzato di calviniana memoria; metà opposizione ( quando si trova in consiglio comunale nella sua lista civica), metà maggioranza (quando va in Provincia, dove viaggia con Fdi, che ad Anagni è in maggioranza, appunto).
Su Ferretti circola poi ad Anagni una voce insistente; quella di una serie di incontri che negli ultimi giorni avrebbero visto protagonisti lui e Antonio Di Giulio, neo referente di Fdi in città. Mentre un’altra cattiveria fa presente che nella lettera che l’opposizione ha inviato qualche giorno fa al Prefetto per segnalare il fatto che il penultimo consiglio sarebbe stato convocato in modo irregolare mancherebbbe proprio la firma di Ferretti.
Ma il possibile (a questo punto) passaggio di Ferretti in maggioranza con Fdi (se andassero in porto le pressioni di Di Giulio), rischia di aprire una serie di discussioni dall’esito imprevedibile. Non tanto sul piano amministrativo. Ma politico. Perché Ferretti fa riferimento all’ala FdI dell’onorevole Francesco Lollobrigida (Massimo Ruspandini e Alfredo Pallone), mentre in maggioranza ad Anagni c’è (ed ha un ruolo non secondario) l’ala che fa riferimento all’onorevole Fabio Rampelli). Tanto che c’è chi sottolinea come alterare gli equilibri sia sempre pericoloso. E ricorda come, all’epoca di Bassetta, il passaggio di Cicconi in maggioranza segnò, di fatto l’inizio della fine.
A San Magno, prima e dopo il concerto di Alex Britti, Daniele Natalia avrà di che riflettere.