Il Pd ad Anagni riparte da Zan

Il Pd sceglie il senatore Zan per la sua prima iniziativa ufficiale dopo l'elezione di Francesco Sordo a Segretario. Una scelta valoriale; giocata tutta sul tentativo di parlare ad una base assetata di diritti e di voglia di inclusione

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Se ad Anagni il centrodestra sceglie il generale Roberto Vannacci e le sue riflessioni sui gay che non sono normali e sulle donne che certo farebbero meglio a starsene a casa, il centrosinistra, anzi il Pd, riparte dalle battaglie per i diritti civili. Non è ancora confermato, ma è altamente probabile che entro il mese di aprile verrà nella città dei papi l’onorevole del Partito Democratico Alessandro Zan. È il padre del disegno di legge contro l’omofobia, la transfobia e la misoginia approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2020.

La visita servirà a presentare il libro “Senza paura. La mia battaglia contro l’odio” nel quale l’ex senatore democrat ha raccolto tutte le sue azioni e riflessioni a favore dell’inclusione e contro la discriminazione. Un evento arrivato dopo un lungo placcaggio di Zan, nel tentativo di trovare una data disponibile per far arrivare la sua testimonianza anche nella città di Anagni.

La prima mossa di Sordo

Francesco Sordo

Un evento che può essere letto da diversi punti di vista (al di là dell’importanza dell’evento in sé). Anzitutto, si tratta della prima mossa pubblica della segreteria di Francesco Sordo. Il neo Segretario del Pd anagnino, assurto al ruolo a metà del mese di dicembre, aveva fatto passare il primo mese del suo regno cercando di mettere a punto la sua squadra di governo, in vista della convocazione del Direttivo.

Una mossa obbligata, soprattutto in considerazione del fatto che Sordo ha dovuto battersi contro una minoranza agguerrita, che anche dopo le elezioni non ha (giustamente) rinunciato a far sentire la propria voce. Fatto questo, si trattava di far partire ufficialmente l’attività di opposizione. Anche per evitare che altri nel fronte progressista si intestassero la targa di unico oppositore al sindaco Natalia.

Alessandro Meluzzi

E’ in questo senso, soprattutto, che si spiega la scelta di Sordo di partire da Zan. Una scelta valoriale; giocata tutta sul tentativo di parlare ad una base assetata di diritti e di voglia di inclusione. Ed anche una scelta identitaria; negli ultimi anni Anagni è stata spesso identificata come una città molto legata alla tradizione, quasi reazionaria. Prima la rassegna Cultura ed identità con Alessandro Meluzzi a negare agli omosessuali il diritto all’adozione; e con Diego Fusaro a vagheggiare di un’Italia sovranista. Una direzione di marcia chiara. Alla quale si è aggiunta poi, qualche mese fa, la presentazione del libro di Vannacci.

Di qui la decisione di Sordo di cominciare a segnare il campo. Che si tratti di una strada in grado di far risalire la china ad un Pd apparso molto confuso ultimamente, è tutta da vedere. Ma l’inizio sembra degno di nota.