Il senatore Calandrini “piglia d’acido” contro il consigliere in dissenso

A Bassiano va in scena lo scatto dell'esponente di FdI che invita Lorenzo Bernabei a "sciacquarsi la bocca" e finisce sui media nazionali

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

L’educazione salva, tacere anche di più. Le manie no. E men che meno il piacere del potere. Il potere per chi lo ha è malattia grave ma è passata a tutti i potenti. Bonaparte guardava le Piramidi ed arrivò ad un passo dal toccare Mosca quasi con mano: fini a sant’Elena a guardare un mare vuoto. Mia madre in veneto diceva : “La legua no ga osso e porta le botte adosso”.

Voleva dire che bisogna tacere, pensare e tacere di nuovo. Se puoi hai un ruolo pubblico devi parlare ancora meno e fare di più. Non devi intervenire su tutto, ma su qualcosa che capisci. Poi devi ricordare che, questo lo diceva nonno Lillo: “Manco gl’ asino vo i padrono”. Gli uomini grandi sono quelli umili con gli umili e forti con i forti.

A digiuno di saggezza antica?

Nicola Calandrini

Ma il senatore Nicola Calandrini evidentemente di saggezza antica è a corto. Ed è finito sulle colonne del Fatto Quotidiano per aver detto al Consigliere comunale di Bassiano Lorenzo Bernabei di “sciacquarsi la bocca con l’acido prima di parlare di lui”. Bernabei era reo di aver cambiato opinione sulla giunta etero sostenuta dallo stesso senatore Calandrini. Questo in ragione proprio della sua eccessiva presenza da Latina. Calandrini è presidente della Commissione Bilancio del Senato, senatore, commissario provinciale di Fratelli d’Italia, diciamo è uno che ha tanto da fare…

Lorenzo Bernabei è solo Consigliere comunale, da maturo socialista qual è si è guardato bene dal fare i nomi dei “registi”. Ma il senatore, chissà perché, si è sentito chiamato in causa suggerendo la “cura” dell’acido.

Dai, non è carino richiamare l’acido nelle bocche altrui. Ma poi perché si è sentito chiamato in causa se non evocato? Brutto essere malfidati, un difetto che non ti fa mai condividere ma sempre dividere. E seppure avesse parlato di lui che male c’era? La lesta maestà non è reato e siamo in Repubblica dove siamo tutti eguali e i senatori non sono più eguali degli altri.

Ora contato dallo stesso Fatto Quotidiano a ragione dei fatti il Senatore si è difeso dicendo che è cosa privata (ma perché in privato si parla in questo modo? In quale privato vive?).

Cosa avrebbe detto del fatto Pietro Nenni

Pietro Nenni e Sandro Pertini al XXXV Congresso del PSI nel 1963 (Foto © Fondazione Nenni)

Ha parlato, inoltre, un senatore della Repubblica con un consigliere comunale di Bassiano (1100 abitanti), ma in dissenso con un ministro avrebbe usato il medesimo lessico, il senatore?

Forte coi deboli e debole con i forti, avrebbe commentato Pietro Nenni. Il senatore non ci fa una bella figura e non deve richiamare la strumentalizzazione pretestuosa, ma l’educazione.

Anche Dagospia ha ripreso il fatto: il senatore ambiva alla ribalta nazionale? L’ha avuta ma acida. Il potere è male, ma passare passa sempre troppo presto.