Indipendente, mezzo di opposizione ma fuori città in maggioranza: è Zelig in aula

FOTO: © ETTORE CESARITTI

Un consiglio comunale banale che si trasforma in una serata degna di Zelig. Con un consigliere che si dichiara indipendenti dall'opposizione. E che nella precedente amministrazione si era dichiarato indipendente dalla maggioranza. Un altro che in città è all'opposizione e fuori città, nello stesso Partito, è in maggioranza

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Deve essere una coazione a ripetere. Un istinto primordiale. Una tentazione insopprimibile, che supera ogni volontà di controllo. Anche se, in effetti, finisce per creare, alla lunga, qualche problema.

La tentazione è quella di considerarsi indipendente. Per esempio all’interno di una coalizione. Scelta nobile, direte voi. Perché chi si dichiara indipendente, di solito, è chi, stando all’interno di una maggioranza, per esempio, rinuncia ad ogni possibile prebenda, scegliendo con coraggio la propria indipendenza intellettuale e politica.

Solo che qui c’è un problema. Sì, perché il consigliere indipendente c’è. Ma è di minoranza. Il miracolo è andato in scena ieri ad Anagni, durate la seduta di un (altrimenti) loffio consiglio comunale dedicato al rendiconto di gestione.

Per fortuna che c’era lui; Antonio Necci, entrato in consiglio, nelle fila della lista Medici e ambiente, dopo l’uscita di Daniele Tasca. Oddio, qualche dubbio sulla sua tenuta era già venuto a tanti, dopo la decisone di non votare il bilancio. “Sono arrivato da troppo poco tempo” aveva detto in quella circostanza. (leggi qui Necci esordisce all’opposizione con un piacere alla maggioranza).

Il tempo è poi passato, ma l’incertezza è cresciuta. Fino ad arrivare alla scelta di allontanarsi dai colleghi di minoranza. Scelta che ha lasciato comprensibilmente increduli tanti che si ritenevano suoi compagni di cordata. Se non altro perché, come ha fatto notare qualcuno, non è che ci fosse un gruppo unitario di minoranza da cui uscire.

L’opposizione ad Anagni è, al momento, una somma di anime singole, che fanno difficoltà a stare insieme. Essere indipendenti da lì non è una scelta. È quasi un rifugio. 

La mossa di Necci, anche se lui ovviamente negherà fino allo spasimo, apre uno spiraglio consistente sul suo possibile passaggio in maggioranza. (leggi qui Quell’attrazione di Necci per la maggioranza). Un’eventualità che parrebbe rafforzata anche da un dato, che in molti hanno dimenticato. Nelle ultime fasi dell’avventura del sindaco di centrosinistra Fausto Bassetta c’era stato un altro consigliere comunale entrato a posteriori in consiglio. In quel caso però, in maggioranza. Ma, anche in quel caso, subito dopo aveva dichiarato la propria indipendenza. Come si chiamava? Mmm… mi pare di ricordare che fosse Nacci, Nocci…. No aspetta! Necci! Antonio Necci! Un omonimo? No. proprio il dottor Antonio Necci. Che oggi, diventa indipendente anche dalla minoranza.

Come detto, una coazione a ripetere.

Ma non è mica finta qui. Perché il consiglio ha regalato un’altra perla. Quella del consigliere Gianluigi Ferretti. Al quale, ad un certo punto, un sindaco stremato ha chiesto di dire chiaramente da che parte sta. Bisogna capirlo, Daniele Natalia. Perché Ferretti nasce con Idea Anagni. entra in consiglio, ma esce dal gruppo. Nel frattempo, partecipa alle Provinciali. Entra come civico, assieme ad Alfredo Pallone, ma poi passa in Fratelli d’Italia. Ma senza tessera, solo come appassionato. Ad Anagni però FdI è in minoranza. E con i consiglieri comunali di FdI Ferretti non ci parla neanche. Ce n’è abbastanza per far sembrare Beautiful un racconto per bambini.

Natalia quindi chiede a Ferretti di avere una linea chiara. E la risposta è, in effetti, chiarissima; “rimango in Comune come civico e non entro in maggioranza. In Provincia invece sono nel gruppo di Fdi. Ma non prendo la tessera. Anzi, se me la chiedono, esco dal gruppo e rimango provinciale, ma civico”.

Geniale. Zelig, in confronto, era un dilettante.