Una volta i politici non perdevano una manifestazione dei lavoratori delle fabbriche in crisi, specialmente nei periodi di campagna elettorale. Adesso avviene il contrario: se possono, si tengono alla larga.
L’ennesima dimostrazione si è avuta nel corso dell’appuntamento di Anagni sulla Vertenza Frusinate. Tra un mese 352 persone resteranno senza alcuna fonte di reddito. Finita la mobilità, terminati gli ammortizzatori sociali. Una situazione pesante, considerando che coinvolge ex dipendenti della Videocon e di altre fabbriche di questo territorio.
A parte qualche eccezione, i rappresentanti politici di questo territorio hanno disertato l’incontro. Soprattutto non sono arrivate presenze importanti dalla Regione Lazio, l’unico ente che può davvero risolvere la questione. Si continua a parlare di reddito di cittadinanza, legandolo al concetto di dignità. Ma davvero è praticabile. Tra poco più di un mese si vota in 24 Comuni, ma in autunno, dopo la consultazione referendaria sulle riforme, si aprirà una stagione caldissima. Quasi inevitabili le elezioni anticipate alla Camera. Forse anche al Senato, se il referendum dovesse avere un esito negativo.
Negli anni scorsi durante le elezioni tutti candidati si facevano fotografare davanti alle fabbriche in crisi e la campagna elettorale verteva sui progetti dell’aeroporto, della metropolitana leggere e dell’interporto. Tutte le opere sono nel frattempo miseramente naufragate. Oggi non si parla di nulla, i parlamentari nazionali e regionali si tengono lontani dal territorio, al quale però dovranno rivolgersi per chiedere i voti. Sarà interessante vedere quale sarà la risposta.