La ribellione di Imma, l’orgoglio della Lega

La Lega è divisa sulla proposta di Fratelli d'Italia per un'alleanza di centrodestra alle elezioni comunali 2024. Ranaldi ribadisce il no ad un sindaco a scatola chiusa. I vertici confermano: non è un no all'alleanza ma al metodo. Altrui si dissocia e lascia il Partito. Il Pd si impantana sulle Provinciali

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

La Lega si divide. Non tutti sono d’accordo con il No ribadito ieri dal commissario cittadino Alessio Ranaldi alla proposta di Fratelli d’Italia per costituire un’alleanza di centrodestra alle Comunali 2024. Ranaldi dice No a quelle condizioni. Ma appena la sua posizione è diventata ufficiale, verso la mezzanotte scorsa l’ex responsabile Organizzazione del Partito a Cassino Imma Altrui ha messo nero su bianco il suo dissenso. Per lei invece l’alleanza tra Fdi – Lega – Forza Italia ed Udc si deve fare: anche alle condizioni offerte da Fratelli d’Italia. (Leggi qui: Lega: “Prima i nomi e poi il patto”. FdI: “Prima il patto, poi diciamo i nomi”).

Ma le tensioni stanno diventando evidenti anche sul fronte opposto: ieri pomeriggio a margine del vertice di maggioranza è arrivato al punto di rottura il progetto per una staffetta tra la presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo ed il consigliere provinciale Gino Ranaldi. Che ufficializzerebbe un accordo unitario nel Pd anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni comunali. (Leggi qui: La maggioranza dice si alla staffetta Di Rollo – Ranaldi).

Ma andiamo con ordine.

La rottura di Imma

Alessio Ranaldi

Partiamo dal centrodestra: ieri sera il coordinatore cittadino della Lega Alessio Ranaldi ha ribadito il no alle condizioni di Fratelli d’Italia per l’alleanza elettorale. Vuole prima conoscere il nome del candidato, non intende accettare a scatola chiusa. A stretto giro Imma Altrui prende le distanze e dice: “Avevo già espresso le mie forti perplessità sul fatto che la Lega fosse rappresentata al tavolo del centrodestra da chi è solo uno sterile esecutore di ordini”.

Lei aveva provato a presentarsi al tavolo delle trattative. Con garbo le avevano fatto presente che ogni Partito può essere rappresentato da una sola persona, al netto delle divisioni interne. La Lega ha ribadito che il suo rappresentante è Alessio Ranaldi. Lei dice che “hanno deciso di mettermi da parte perché non mi sarei mai prestata a giochi che denotano una evidente mancanza di lealtà nei confronti del centrodestra. Da un certo momento in poi, mi sono resa conto che la Lega lavorava da sempre per rompere il tavolo del centrodestra di Cassino”.

Peggio ancora. Parla di un vero e proprio sabotaggio. “Ho appurato che le primarie erano soltanto una scusa”. A questo punto prende il cappotto e se ne va. “Per un po’ di tempo ho scelto la strada del silenzio. Esco dalla Lega a testa alta, dimettendomi dal mio ruolo di responsabile organizzativo del partito. Rimango una persona che si riconosce nei valori del centrodestra. E lontano da chi a Cassino ed in provincia ha lavorato per il solo bene personale”.

Per la Lega non è rottura

Pasquale Ciacciarelli con Laura Cartaginese (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

I quadri provinciali della Lega però ribadiscono che la posizione corretta è quella espressa da Alessio Ranaldi. E che non è assolutamente una posizione di rottura nei confronti del centrodestra unito. Ma è un no ad un’alleanza fatta a scatola chiusa. E ribadiscono: “Prima vogliamo conoscere il nome del candidato sindaco e solo allora ci esprimeremo. Noi siamo favorevoli al centrodestra unito per principio e per convinzione: ma non si può usare questa nostra lealtà per imporci un candidato, sulla scelta del quale invece vogliamo essere coinvolti”.

Cosa succederà adesso al centrodestra. La volontà di individuare una sintesi c’è sulla carta. Nei fatti non c’è se le elezioni comunali di Cassino continueranno ad essere un pretesto per vedere chi pesa di più tra Lega e FdI in città e rivendicare di conseguenza la guida della coalizione.

Il pantano Dem

Gino Ranaldi e Barbara Di Rollo

Di questo stallo non approfitta il centrosinistra che torna ad infilarsi nelle sabbie mobili. Addirittura, a pochi mesi dalla fine della consiliatura, c’è chi torna a parlare di rimpasto.

Nel corso del vertice di maggioranza riunito ieri sera, alcuni consiglieri tra cui il neonato gruppo capitanato da Fausto Salera derivato da una costola del Pd, ha mostrato pollice verso alla possibilità di sostenere Barbara Di Rollo alle elezioni Provinciali. Altri, per assicurarle il loro voto ponderato alle elezioni del 22 dicembre ed eleggerla in Provincia hanno chiesto che le dimissioni da Presidente d’Aula prima del voto a Frosinone. Lei non è intenzionata. La sabbia nella clessidra si esaurisce tra 48 ore visto che sabato è il termine ultimo per depositare le candidature.

Tutta la diplomazia messa in campo dalla consigliera regionale Sara Battisti e dal segretario provinciale Luca Fantini ma anche dal sindaco Enzo Salera e dal dirigente nazionale Danilo Grossi rischia di non bastare. Una parte della maggioranza sarebbe infatti intenzionata a puntare nuovamente su Gino Ranaldi come candidato alle provinciali, oppure ad un rimescolamento delle carte, con il capogruppo dem in giunta e un altro candidato alla Provincia. A questo proposito il capogruppo della lista Salera Sindaco Edilio Terranova ha dato la propria disponibilità.

In questo modo Barbara Di Rollo resterebbe presidente del Consiglio ma resterebbe lontana, molto lontana dalla maggioranza. E per le Comunali 2024 potrebbero aprirsi nuovi scenari. Ma in queste ore le diplomazie sono nuovamente al lavoro per far sì che la staffetta possa andare in porto: con la candidatura di Barbara Di Rollo alle Provinciali, Gino Ranaldi andrebbe a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio comunale.

Convocato il Consiglio

La seduta di Consiglio saltata martedì

Intanto la massima assise civica tornerà a riunirsi giovedì 30 novembre alle ore 18 in seconda convocazione dal momento che ieri la seduta è andata a vuoto per mancanza del numero legale. “È inconcepibile che un sindaco non si confronti in aula su di un tema che coinvolge così massivamente il mondo del lavoro locale e la quasi totalità dell’economia del territorio” spiega la consigliera Laura Borraccio ricordando che all’ordine del giorno c’era anche il caso Stellantis. Le fa eco Giuseppe Sebastianelli: “Il fatto che la maggioranza abbia disertato in toto il consiglio comunale di Cassino, convocato su richiesta dell’opposizione, è di una gravità assoluta. Sia a livello Istituzionale che a livello morale: perché il gruppo di minoranza rappresenta quella parte di cittadini che, democraticamente, cinque anni fa, non hanno scelto Enzo Salera. Questo non vuol dire, però, che le loro istanze non debbano essere ascoltate“.