L’anno che verrà: dalle Provinciali alle nuove alleanze

Il 2024 sarà caratterizzato dalle Provinciali che il 10 marzo disegneranno il nuovo Consiglio. Con la possibilità di sviluppare una nuova maggioranza. E sarà un segnale politico per i Comuni.

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Il 2024 è un anno che segnerà per diversi aspetti una differenziazione politica. Due i temi principali: a livello Provinciale con le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’ente di via Costa. Il presidente Gerardo Stefanelli ha comunicato che saranno indette il 30 gennaio e si terranno il 10 marzo. Elezioni di secondo livello ovviamente: in cui sindaci e consiglieri comunali votano per loro stessi. Con un risultato a questo punto facilmente immaginabile e un nuovo Consiglio provinciale a marcia centrodestra. A meno di alchimie politiche da qui a marzo. 

Stefanelli ha altri due anni da presidente. Eletto a fine 2021, durerà fino a fine 2025. Questa è infatti la durata del mandato di un presidente della Provincia secondo la riforma Delrio. Ma non del Consiglio, che dura due anni.

Il nuovo asse possibile

Gerardo Stefanelli

Stefanelli, ex Pd oggi renziano, fu eletto in virtù di un’intesa Pd-Civici-FI che costituisce la sua maggioranza. Il presidente potrebbe dunque trovarsi di fronte a un’assise di centrodestra. Lui non se ne preoccupa, a quanto ha affermato nella conferenza stampa di fine anno: “Sono qui per lavorare“. E certo le Province oggi hanno un ruolo più tecnico-amministrativo che politico. Ma sarà un segnale che con ogni probabilità giungerà dai Comuni, un nuovo possibile asse FdI-Lega-FI. Rilevante non solo per quella che sarà l’attività della Provincia, ormai in gran parte relegata alla manutenzione di scuole e strade oltre a un’azione di area vasta con la “Casa dei Comuni”, ma soprattutto per la gestione di rifiuti e acqua.

Sui primi, si attendono le scelte della Regione, in particolare su che tipologia di Ato (ambiti ottimali) dovranno essere disegnati, e di conseguenza dove installare l’impiantistica. Sull’acqua, si dovrà valutare il futuro del servizio idrico: Acqualatina è alle prese con un programma di interventi straordinari da Pnrr che impiegheranno molte decine di milioni di euro per l’ammodernamento della rete, ma si dovrà capire dove andrà il gestore dopo le cessioni delle quote del socio privato.

Il primo anno di amministrazione

Matilde Celentano

L’altro tema sarà poi il primo vero anno di amministrazione del capoluogo (come di altre amministrazioni importanti rinnovatesi nel 2023 da Aprilia a Terracina) guidato da Matilde Celentano. Che ha appena approvato il Bilancio di previsione (la prima volta entro il 31 dicembre nella storia recente dell’amministrazione).

Pochi margini, in una manovra da 240 milioni di euro al netto dei 20 milioni di euro di partite di giro: manutenzioni di verde, scuole, strade, e implementazione dei servizi sociali. La squadra di governo di Matilde Celentano è chiamata a gestire i tanti progetti Pnrr, a correre dietro alle emergenze come l’improvvisa interdizione del Palazzetto dello sport (l’unico in città), e soprattutto a fare fronte a una gestione dei rifiuti che ha subito un importante stop al momento di far entrare la raccolta differenziata porta a porta nel centro storico.

Un mese fa, Matilde Celentano, alla naturale scadenza del consiglio d’amministrazione di Abc (la società che ha la gestione) ha fatto la sua scelta, ponendo al vertice il curatore fallimentare di Latina Ambiente, Lorenzo Palmerini. A lui spetterà stabilire come far partire il porta a porta nell’area più popolosa e urbanizzata del capoluogo, mentre al Comune spetterà trovare il modo di far scendere le bollette TaRi.

Il resto dei nodi

Tanti, gli altri nodi da sciogliere: il rilancio della Marina, la risoluzione di “buchi neri” come ex Svar, ex Icos, la decisione su come impiegare l’ex sede della Banca d’Italia, per non parlare della gestione dei contenziosi sul cimitero.

Sei, infine, i Comuni che andranno al voto in provincia di Latina nel 2024, ma non di rilevanza come avvenuto nel 2023 (quando figurarono anche le amministrazioni principali del territorio per un totale della metà del totale degli elettori provinciali): Maenza, Monte San Biagio, Prossedi, Rocca Massima, Sermoneta, Spigno Saturnia. Tutti minori di 15mila abitanti.