Isabella Mastrobuono non tornerà a fare la manager della Asl di Frosinone. Non adesso. E nemmeno subito. Lo hanno stabilito i giudici del Consiglio di Stato dopo avere esaminato il ricorso presentato dalla professoressa, non confermata dalla regione alla guida dell’Azienda Sanitaria in Ciociaria.
I giudici hanno stabilito che non c’è alcuna urgenza nel trattare il caso, non c’è alcun danno grave ed irreparabile per cui si debba procedere con urgenza. Hanno rimandato il tutto all’esame di merito: cioè quando controlleranno nel dettaglio tutta la documentazione.
Nella sostanza hanno confermato la decisione emessa in primo grado dai giudici della Sezione Terza Quater del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio: anche loro avevano detto che non c’erano i presupposti per ‘congelare’ gli atti con cui Isabella Mastrobuono era stata bocciata come manager della Asl di Frosinone e non le era stato rinnovato il contratto.
La decisione presa dai giudici Giuseppe Sapone, Pierina Biancofiore e Alfredo Storto di considerare validi i decreti firmati dalla Regione e dalla Asl era stata impugnata dalla professoressa Mastrobuono tramite lo studio legale del professor Francesco Castiello.
Ma nemmeno questa volta sono stati ritenuti abbastanza urgenti i motivi per cui la ex manager ne chiedeva la sospensione immediata. Sosteneva che a causa di quegli atti non poteva iscriversi nell’elenco degli idonei alla nomina di Direttore Generale delle Asl italiane. E siccome è stato pubblicato il bando con cui aggiornare gli elenchi, chiedeva di ‘congelare’ la sua situazione e potersi iscrivere almeno ‘con riserva’ nella lista degli idonei.